Ipovisione e web e RoboBraille

http://www.subvedenti.it/Saggio/Saggio_v2.asp

http://www.subvedenti.it/Robobraille/Cosa.asp

RoboBraille è un robot che converte i documenti inviati tramite e-mail, e restituisce all’utente un file in formato Braille o un file audio MP3 contenente il risultato della conversione.

Principali funzioni

Il servizio RoboBraille consente di effettuare alcune interessanti operazioni su documenti di testo in svariati formati, in maniera veloce ed automatica. Ecco un elenco delle principali funzioni disponibili:

  • conversione in formato audio MP3 di testi in italiano e in svariate lingue straniere, con sintesi vocali di ottima qualità;
  • conversione in formato Braille esteso a sei punti, utile per chi utilizza una barra o una stampante Braille;
  • funzioni di conversione di formati di testo quali Microsoft Word, MS-DOS, RTF, PDF, pagine web, e XML;
  • Conversione di testi in Braille contratto Inglese Grade 2 a sei o ad otto punti

Possibili impieghi

RoboBraille è indirizzato ad un ampio spettro di utenti, data la sua versatilità e facilità d’uso. Citiamo a titolo esemplificativo alcune applicazioni pratiche del servizio RoboBraille nella vita quotidiana:

  • ascoltare libri, articoli di giornale, i propri appunti, in formato audio, con un comune lettore portatile, in treno, in macchina o sull’autobus;
  • preparare materiale di studio, da impiegare in classe o a casa, per studenti di ogni livello scolastico;
  • leggere con una barra Braille o su carta un testo nel formato a sei punti, con i consueti simboli di lettera maiuscola, segno di numero, etc.;
  • risolvere problemi di accessibilità a documenti elettronici in formati complessi da gestire per i meno esperti nell’uso del PC;
  • facilitare la fruizione di testi in lingua Inglese, per studio o per diletto, tramite le funzioni di conversione audio o in Braille contratto, quest’ultimo più veloce da leggere e meno ingombrante se stampato su carta.

fare clik sul link per verificare come funziona il lettore

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INPS e SCLEROSI MULTIPLA e visite di revisione: come ci si deve comportare

questo articolo è preso dal sito AISM con sano copia incolla, ritenendo che sia una informazione importante per coloro che hanno sia la sclerosi multipla che altre patologie importanti  e riporta alcuni consigli.
consiglio caldamente di andare a leggere anche le indicazioni nel sito di handilex.org su come procedere e gli illeciti di INPS nei confronti di coloro che sono veri invalidi.
http://www.aism.it/index.aspx?codpage=2010_07_falsi_invalidi
Al via i controlli dell’INPS: indicazioni utili per persone con SM
28/07/2010
Nei giorni scorsi hanno preso avvio i preannunciati controlli sui falsi invalidi. Per l’anno 2010 sono previste 100.000 visite di controllo, ulteriori 500.000 sono programmate per il successivo biennio. Molti stanno ricevendo una lettera dell’INPS e ci chiedono quale documentazione è necessaria per dimostrare la propria invalidità
Nei giorni scorsi hanno preso avvio i preannunciati controlli sui falsi invalidi; per l’anno 2010 sono previste 100.000 visite di controllo, ulteriori 500.000 sono programmate per il successivo biennio.
Molte persone con disabilità “vera”, tra cui non fanno eccezione le persone con SM, stanno ricevendo dall’INPS una lettera raccomandata in cui si chiede di inviare all’INPS, entro 15 giorni, la documentazione sanitaria relativa allo stato invalidante che ha dato luogo alla prestazione di cui la persona è titolare, nonché, eventualmente, ulteriore successiva certificazione sanitaria in proprio possesso. La richiesta dell’INPS è mirata a valutare la persistenza e la sussistenza dello stato invalidante.
Riceviamo al numero verde AISM telefonate da parte di persone che, ricevuta la lettera, non sanno come comportarsi: si chiedono quale sia la documentazione da inviare, se verranno convocati a visita diretta e se potranno ottenere l’esonero dalla eventuale visita ai sensi della L.80/2006. Ricordiamo che la Legge 80 stabilisce che “i soggetti portatori di menomazioni o patologie stabilizzate o ingravescenti (…) che abbiano dato luogo al riconoscimento dell’indennità di accompagnamento o di comunicazione, sono esonerati da ogni visita medica finalizzata all’accertamento della permanenza della minorazione civile o dell’handicap”. Il successivo Decreto Ministeriale 2 agosto 2007 ha poi individuato l’elenco di tali patologie e il tipo di documentazione sanitaria richiesta per attestarle, che dovrà accompagnare la relativa richiesta di esonero.
Purtroppo è noto che tale legge non è stata ancora diffusamente applicata, pertanto quella dei controlli straordinari può essere una sede dove far valere, in presenza dei requisiti previsti per legge, la possibilità di ottenere l’esonero da questa e/o successive visite di controllo.
Le persone con SM rientrano a pieno titolo nel novero delle “patologie stabilizzate o ingravescenti” per cui la legge prevede, quando è riconosciuta anche l’indennità di accompagnamento, l’esonero permanente dalle visite di revisione ordinarie e straordinarie. Il secondo requisito previsto dalla legge è che la situazione della persona sia inquadrabile in uno o più punti del Decreto Ministeriale 2 agosto 2007; il decreto non riporta singole diagnosi bensì condizioni patologiche, pertanto la sclerosi multipla può essere inquadrabile in uno o più dei seguenti punti:
4   ) perdita anatomica o funzionale bilaterale degli arti superiori e/o degli arti inferiori.
8   ) patologie e sindromi neurologiche di origine centrale o periferica .
11 ) deficit totale della visione.
In particolare, per “dimostrare” che la propria condizione di persona con SM rientra in uno di questi punti, occorrerà presentare certificazione medica specialistica che indichi chiaramente la corrispondenza della sintomatologia presentata dalla persona con uno o più dei punti presenti nell’elenco. Ogni punto precisa attraverso quali strumenti e modalità il medico debba certificare l’appartenenza alla condizione indicata nel punto stesso (es. per attestare che la situazione rientra nel punto 4) occorre presentare la “Diagnosi della specifica condizione patologica causa di grave compromissione dell’autonomia personale.
Valutazione funzionale della menomazione con descrizione della concreta possibilità o impossibilità motivata di utilizzo di protesi, ortesi e/o ausili”.)
Per maggiori chiarimenti sui controlli e per qualche utile suggerimento vi invitiamo a consultare l’apposita scheda elaborata da Carlo Giacobini, referente FISH e responsabile del sito handylex.
http://www.handylex.org/gun/controlli_inps_invalidi_che_fare.shtml

vi invito a leggere le informazioni inserite nel sito sovraindicato di handylex.org

non posso riportarlo per etica come indicato nel sito stesso dal direttore della testata.

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Speranza o no per la cura della Sclerosi Multipla?

una cosa mi lascia solo perplessa sulla sperimentazione sulla CCSVI:

si tratteranno pazienti con vero “intervento” e altri con finto intervento: quindi sedati, aperti e trattati sotto “farsa” per capire quanto ci sia un effetto placebo o meno…??

SPERANZA PER CHI SOFFRE DI SM?? o una falsa speranza a favore di….

National Post · Thursday, Jun. 17, 2010

In Canada, Dr. Sandy McDonald (Barrie Vascular Imaging) has personally funded the testing of over 200 MS sufferers using the equipment and testing protocols pioneered by Dr. Paolo Zamboni. The results he has obtained are amazing.

The testing for chronic cerebrospinal venous insufficiency (CCSVI) poses no risk to patients and the treatment, balloon angioplasty, is well known and low risk. It is not experimental and has been used around the world since 1973. The only people in Canada who are denied testing and treatment for CCSVI venous malformations are those individuals who have been diagnosed with MS.

So why are MS sufferers discriminated against? I think the answer lies in the fact that there are two groups in the controversy over Dr. Zamboni’s “liberation” treatment: those who live off MS and those who live with it. The latter group funds the former group in what is a $6-billion a year MS industry. If a treatment is found for the latter group, what would be left for the group that lives off MS?

MS suffers know the difference between real hope and false hope. Delaying tactics will not deter MS sufferers nor will it silence them.

Linda Hume-Sastre, Ottawa.

Read more: http://www.nationalpost.com/Hope%20those%20with%20false%20hope/3163985/story.html#ixzz0tITcxrGN

Grazie a Luca, che lo ha trovato e inserito in questo forum:

una falsa speranza??

“In Canada la Dr. Sandy McDonald ha personalmente testato più di 200 pazienti sofferenti di sm con il protocollo e l’equipaggiamento usati per primi dal Dr. Paolo Zamboni. I risultati ottenuti sono stupefacenti.
I test diagnostici per la CCSVI non sono rischiosi per i pazienti e il suo trattamento, l’angioplastica con palloncino, è ben conosciuto e a basso rischio. Non si tratta di una cura sperimentale essendo usata in tutto il mondo sin dal 1973.
Le sole persone però in Canata a cui è negato questa diagnostica e relativo trattamento per la CCSVI sono le persone con sm.
Perché tale discriminazione? Ritengo la risposta risieda nei fatti: ci sono due gruppi in questa controversia, quelli che vivono DI sm e quelli che vivono CON la sm. Il primo gruppo si trova nell’industria per la sm e fattura 6 miliardi di dollari l’anno. Se viene trovata una cura, cosa resterà a chi vive in questa industria?
Chi soffre di sm conosce la differenza tra vera speranza e falsa speranza. E le varie strategie ritardanti non intaccheranno la loro determinazione né li ridurranno al silenzio.

Linda Hume-Sastre, Ottawa.

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Influenza "A " tutta una montatura? ho trovato questo online…

Influenza aviaria…. una montatura?? interessante articolo

Influenza A. “Tutta una montatura.” Sotto accusa l’Oms

Si parlava solo dell’influenza H1N1. Chiunque aveva paura di uscire da casa e al primo starnuto della persona che si trovava accanto si entrava nel panico. Dopo mesi dalla tanto temuta influenza si ritorna a parlare di essa.
Le accuse arrivano dal “British Medical Journal” e degli esperti del “Bureau of Investigative Journalism” inglese e vedono colpevole l’Organizzazione mondiale della sanità. Secondo un articolo pubblicato dalla rivista medica, che ha come attuale editor, Fiona Godlee, gli scienziati che lavoravano per l’Oms e che hanno avuto nel 2004 il compito di stilare le linee guida per i governi in caso di pandemie, lavoravano da tempo con le case farmaceutiche che hanno in seguito pubblicizzato. I ricercatori coinvolti hanno confermato i fatti ma hanno anche sottolineato di non averli mai nascosti. Ma ciò che ha sbalordito è che il conflitto di interessi non è stato precisato nel rapporto, ricorda il Guardian.
Secondo le stime, le aziende farmaceutiche avrebbero incassato circa 7 miliardi di dollari dalle vendite dei medicinali contro l’influenza A, mentre un miliardo di sterline è la quantità spesa solo dal governo britannico.
Alcuni paesi, come la Francia e la Gran Bretagna, adesso si ritrovano con scorte di vaccino non utilizzate di questi prodotti e con contratti da rivedere con le aziende farmaceutiche, mentre la Polonia è stato l’unico paese a non cedere all’allarmismo.
Il Comitato per la salute dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha presentato in un documento che verrà dibattuto dall’Assemblea alla fine di giugno, prove schiaccianti che mostrano come vi sia stato un’allarmismo inutile e uno spreco di denaro pubblico.
L’Oms ha dichiarato che il periodo di punta dell’influenza H1N1 è passato, ma bisogna tenerla ancora sotto controllo fino a quando non saranno disponibili le informazioni sulla stagione invernale di influenza nell’emisfero sud.
In modo particolare viene criticato il fatto che nè l’Oms nè le agenzie dell’Unione Europee sono state pronte a dare ai parlamentari le informazioni che avrebbero potuto fugare i dubbi sul conflitto di interesse di alcuni esperti che collaborano con l’Oms e altre istituzione ma allo stesso tempo anche con le industrie farmaceutiche.

Daniela Ciranni

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quando la sanità va male, non è colpa dei Medici ma delle Amministrazioni

edizione del 18-06-2010

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Sclerosi multipla: news poco positive e controversie…

ms-drug-trial-a-fiasco-ndash-and-nhs-paid-for-it-1991104.html

MS drug trial ‘a fiasco’ – and NHS paid for it

Multiple sclerosis, a chronic disease, may take 40 years to run  its course. In developing drugs to slow its progression, doctors have  used brain scans to show lesions (seen as red and yellow in the MRI  scan)
Science Photo Library

Multiple sclerosis, a chronic disease, may take 40 years to run its course. In developing drugs to slow its progression, doctors have used brain scans to show lesions (seen as red and yellow in the MRI scan

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The most expensive publicly funded drug trial in history is condemned today as a "fiasco" which has wasted hundreds of millions of NHS cash and raised fresh concerns about the influence of the pharmaceutical industry.

The scheme involved four drugs for multiple sclerosis launched in the 1990s which were hailed as the first treatment to delay progression of the disabling neurological condition that affects 80,000 people in the UK.

It was set up in 2002 after the National Institute for Clinical Excellence (Nice) unexpectedly ruled that the drugs were not cost effective and should not be used on the NHS. To head off opposition from patient groups and the pharmaceutical industry, the Department of Health established the largest NHS "patient access scheme", to provide patients with the drugs, costing an average £8,000 a year, on the understanding that if they turned out to be less effective than expected, the drug companies would reduce the price.

The first report on the outcome was due after two years but was not published until last December, seven years later. It showed that the drugs failed to delay the onset of disability in patients – defined as walking with a stick or using a wheelchair – and may even have hastened it. On that basis, the drug companies would have had to pay the NHS to use them to make them cost effective.

Despite this finding, the price was not reduced and the scientific advisory group monitoring the scheme advised that "further follow up and analyses" were required. It said that disability may yet improve, the disease may have become more aggressive and the measure of disability used may have underestimated benefit. There were 5,583 patients in the scheme at a cost to the NHS of around £50m a year, amounting to £350m over seven years to 2009. The Multiple Sclerosis Society said twice as many patients were using the drugs outside the trial. That implies a total NHS cost of £700m for a treatment that does not work.

In a series of articles in today's British Medical Journal, experts criticise the scheme. James Raftery, professor of health technology assessment at the University of Southampton and an adviser to Nice, said the scientific advisory group included representatives from the four drug companies, two MS groups, and the neurologists treating patients, all of whom had lobbied for the continued use of the drugs on the NHS.

"The independence of this group is questionable," he said. "Monitoring and evaluation of outcomes must be independent. Transparency is essential, involving annual reports, access to data, and rights to publish. Any of these might have helped avoid the current fiasco."

Professor Christopher McCabe, head of health economics at the University of Leeds, writing with colleagues in the BMJ, said: "None of the reasons for delaying the price review withstand critical assessment." Professor McCabe told The Independent: "We should be asking questions about paying for these drugs. In terms of disability avoidance, the evidence is not there."

Alastair Compston, professor of neurology at the University of Cambridge, defended the scheme. He said that despite a disappointing outcome, the scheme had "advanced the situation for people with multiple sclerosis" by improving understanding and care of the disease. Neil Scolding, professor of neurosciences at the University of Bristol, said the proportion of British patients treated with drugs (10-15 per cent) was tiny compared to France and Germany (40-50 per cent). He said the scheme had also led to the appointment of 250 multiple sclerosis nurses.

"[Though] expensive and flawed, if it turns out to have been no better than a clever wooden horse, then the army of MS healthcare specialists it delivered may make it more than worthwhile," he wrote. The MS Society claimed success for the scheme up to 2007 but after publication of the results last December, withdrew its support.

MS: why the drugs don't work

Multiple sclerosis is a chronic disease. It may take 40 years to run its course. In developing drugs to slow its progression, doctors have used brain scans to show lesions which the drugs appeared to prevent, and gave quicker results. Some experts thought the lesions were the disease but little effort was made to check. But preventing lesion formation does not prevent disability caused by the condition. The drugs deal with the lesions, not the disease.

Jeremy Laurance

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Sclerosi multipla, una malattia cronica, può prendere 40 anni per il suo corso. Nello sviluppo di farmaci per rallentare la sua progressione, i medici hanno utilizzato le scansioni cerebrali per mostrare lesioni (visto come rosso e giallo nella risonanza magnetica)

Sclerosi multipla, una malattia cronica, può prendere 40 anni per il suo corso. Nello sviluppo di farmaci per rallentare la sua progressione, i medici hanno utilizzato le scansioni cerebrali per mostrare lesioni (visto come rosso e giallo nella risonanza magnetica)

Il più costoso processo di droga a finanziamento pubblico nella storia è condannato oggi come "un fiasco", che ha sprecato centinaia di milioni di denaro contante NHS e sollevato preoccupazioni circa la nuova influenza dell'industria farmaceutica.

Il sistema prevede quattro farmaci per la sclerosi multipla ha lanciato nel 1990 che hanno salutato come il primo trattamento per ritardare la progressione della malattia neurologica invalidante che colpisce 80.000 persone nel Regno Unito.

Essa è stata costituita nel 2002 dopo che l'Istituto nazionale per Clinical Excellence (Nice) improvvisamente ha deciso che i farmaci non sono efficaci e costo non dovrebbe essere usato per il SSN. Per scongiurare l'opposizione di gruppi di pazienti e l'industria farmaceutica, il Dipartimento della Salute ha istituito il più grande NHS "regime di accesso dei pazienti", per fornire ai pazienti i farmaci, che costano in media 8.000 £ l'anno, fermo restando che se si rivelò essere meno efficace del previsto, le aziende di droga avrebbe ridotto il prezzo.

La prima relazione sui risultati era dovuta dopo due anni ma non è stata pubblicata fino al dicembre scorso, sette anni dopo. Ha dimostrato che i farmaci non ritardare l'insorgenza della disabilità in pazienti - definita come camminare con un bastone o con una sedia a rotelle - e possono anche averlo affrettato. Su questa base, le compagnie farmaceutiche avrebbero dovuto pagare il servizio sanitario nazionale di utilizzarli per renderli redditizi.

Nonostante questa constatazione, il prezzo non è stato ridotto e il gruppo di consulenza scientifica di monitoraggio del sistema informato che "ulteriori azioni di follow up e analisi" sono stati richiesti. Ha detto che la disabilità può ancora migliorare, la malattia può essere diventato più aggressivo e la misura della disabilità usati possono avere sottovalutato beneficio. Ci sono stati 5.583 i pazienti in regime in un costo per il SSN di circa 50 milioni di sterline l'anno, pari a £ 350m in sette anni al 2009. Il Multiple Sclerosis Society ha dichiarato il doppio dei pazienti stavano usando i farmaci al di fuori del processo. Ciò implica un costo totale di £ 700m NHS per un trattamento che non funziona.

In una serie di articoli di oggi British Medical Journal, gli esperti criticano il regime. James Raftery, professore di valutazione della tecnologia sanitaria presso l'Università di Southampton e di un consigliere di Nizza, ha detto che il gruppo di consulenti scientifici inclusi i rappresentanti delle quattro società di droga, due gruppi di Stati membri, i neurologi e trattare i pazienti, i quali avevano fatto pressione per la continua uso delle droghe sul NHS.

"L'indipendenza di questo gruppo è discutibile", ha detto. "Monitoraggio e valutazione dei risultati devono essere indipendenti. Trasparenza è essenziale, che coinvolge le relazioni annuali, l'accesso ai dati e il diritto di pubblicare. Qualcuna di queste potrebbe avere contribuito a evitare il fallimento attuale".

Il professor Christopher McCabe, capo di economia sanitaria presso l'Università di Leeds, la scrittura con i colleghi del BMJ, ha detto: "Nessuno dei motivi per ritardare la revisione dei prezzi resistere valutazione critica." Il professor McCabe ha detto a The Independent: "Dovremmo fare domande sul pagamento di tali farmaci. In termini di evasione disabilità, la prova non c'è."

Alastair Compston, professore di neurologia presso l'Università di Cambridge, ha difeso il regime. Ha detto che, nonostante un risultato deludente, il regime aveva "avanzato la situazione per le persone con sclerosi multipla", migliorando la comprensione e la cura della malattia. Neil rimprovero, professore di neuroscienze presso l'Università di Bristol, ha detto che la proporzione di pazienti trattati con farmaci britannico (10-15 per cento) era piccola rispetto a Francia e Germania (40-50 per cento). Ha detto che il regime aveva anche portato alla nomina di 250 infermieri sclerosi multipla.

"[Anche] costosi e viziato, se si scopre di essere stato niente di meglio che un cavallo intelligente di legno, poi l'esercito di specialisti del settore sanitario MS riceverlo può rendere più interessante", ha scritto. La MS Society ha sostenuto successo per il regime fino al 2007 ma dopo la pubblicazione dei risultati dello scorso dicembre, ha ritirato il suo appoggio.

MS: perché i farmaci non funzionano

La sclerosi multipla è una malattia cronica. Potrebbero volerci 40 anni per il suo corso. Nello sviluppo di farmaci per rallentare la sua progressione, i medici hanno utilizzato per le scansioni del cervello mostrano lesioni che la droga sembra aver impedito, e ha dato risultati più rapidi. Alcuni esperti hanno pensato le lesioni erano la malattia, ma lo sforzo è stato fatto poco per controllare. Ma prevenire la formazione di lesione non impedisce invalidità causate dalla malattia. I farmaci trattare le lesioni, non la malattia.

Jeremy Laurance

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http://www.ordinemedicipa.it/index2.php?act=news&id_news=14745

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Sclerosi multipla, individuata una mutazione chiave

Sclerosi multipla, individuata una mutazione chiave

La variazione del gene CBLB, scoperta grazie al lavoro di un ampio consorzio di ricerca sardo, aumenta il rischio d’insorgenza della malattia

Aumenta il rischio di insorgenza della sclerosi multipla la variazione del gene CBLB scoperta grazie al lavoro di un ampio consorzio di ricerca sardo che ha coinvolto l’Istituto di neurogenetica e neurofarmacologia (Inn) del Consiglio Nazionale delle Ricerche, le Università di Cagliari e di Sassari, il Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna (CRS4), oltre alle aziende ospedaliere di Cagliari, Sassari e Ozieri.

Com’è noto, la sclerosi multipla è una patologia infiammatoria cronica che porta alla degradazione della mielina, la guaina che riveste i nervi e permette la veloce trasmissione dell’impulso nervoso. In quest’ultimo studio è stato adottata la tecnica denominata Gwas, acronimo per Gwas-Genome wide association study (studio di associazione dell’intero genoma) per analizzare la ricorrenza di variazioni genetiche in 883 pazienti e 872 volontari sani, tutti sardi. Dall’analisi dei dati raccolti è stata poi evidenziata l’influenza del gene di immunoregolazione CBLB.

“Questo gene produce una proteina dotata di molteplici funzioni che regola l’attivazione del recettore dei linfociti, cellule chiave nel regolare le risposte immuni” ha commentato Francesco Cucca, direttore dell’Inn-Cnr, professore di genetica medica all’Università di Sassari e coordinatore dello studio, il cui resoconto è ora pubblicato sulla rivista Nature Genetics. “I nostri risultati sono coerenti con studi genetici su modelli animali: nel topo, l’assenza di questo gene, indotta sperimentalmente, causa infatti l’encelofalomielite autoimmune, malattia simile alla sclerosi multipla”.

Oltre a ciò lo studio può vantare un primato relativo alla tecnica utilizzata.

“Abbiamo analizzato oltre sei milioni di marcatori genetici, il triplo rispetto a quelli finora studiati da altri gruppi di ricerca”, ha sottolineato Serena Sanna dell’Inn-Cnr, responsabile della parte statistica del progetto. “Sperimentalmente abbiamo identificato solo un milione di marcatori che però, grazie a metodi statistici innovativi e all’utilizzo di un potente centro di calcolo, sono stati integrati con quelli derivati dalle sequenze genomiche di 52 individui europei del progetto internazionale ‘1000 genomi’, permettendoci di predirne altri cinque milioni”. (fc)

***

The gene variation CBLB, discovered through the work of a large research consortium Sardinian increases the risk of disease occurrence

Increases the risk of onset of multiple sclerosis changes in the gene discovery CBLB thanks to the work of a large research consortium involving the Sardinian Institute of Neurogenetics and Neuropharmacology (INN) of the National Research Council, the University of Cagliari and Sassari The Center for Research, Development and Advanced Studies in Sardinia (CRS4), in addition to the hospitals of Cagliari, Sassari and Ozieri.

As we know, MS is a chronic inflammatory disease that leads to the degradation of myelin, the sheath that insulates nerves and allows the rapid transmission of nerve impulses. In the latter study was adopted technique called Gwas acronym Gwas Genome-wide association study (whole genome association study) to study the occurrence of genetic variations in 883 patients and 872 healthy volunteers, all of Sardinia. Analysis of data collected was then highlighted the influence of gene CBLB immunoregulation.

“This gene produces a protein with multiple functions that regulate the activity of the receptor for lymphocytes, key cells in regulating immune responses,” said Francesco Cucca, director of the Inn-CNR, professor of medical genetics at the University of Sassari study coordinator, whose report is now published in the journal Nature Genetics. “Our results are consistent with genetic studies in animal models: mice, the absence of this gene, experimentally induced, due to the fact encelofalomielite autoimmune disease similar to multiple sclerosis.”

In addition to this study can boast a record on the technique used.

“We analyzed more than six million genetic markers, three times than those studied so far by other research groups,” said Serena Sanna-CNR of the Inn, head of the statistical part of the project. “Experimentally, we have identified only one million markers but, thanks to innovative statistical methods and using a powerful computer center, have been integrated with those derived from genomic sequences of 52 European individuals of the international project genomes ‘1000 ‘, allowing to predict another five million. ” (Fc)

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La variation du gène CBLB, découvert grâce au travail d’un consortium de recherche à grande augmentation de Sardaigne le risque d’apparition de maladies

Augmente le risque de survenue de la sclérose en plaques changements dans le gène Merci CBLB découverte de l’œuvre d’un consortium de recherche étendues qui mobilisent de l’Institut de la Sardaigne en neurogénétique et en neuropharmacologie (INN) du Conseil national de recherches, l’Université de Cagliari et Sassari Le Centre de recherche, de développement et de l’enseignement supérieur en Sardaigne (CRS4), en plus des hôpitaux de Cagliari, Sassari et Ozieri.

Comme nous le savons, sclérose en plaques est une maladie inflammatoire chronique qui conduit à la dégradation de la gaine de myéline qui isole les nerfs et permet la transmission rapide de l’influx nerveux. Dans cette dernière étude a été adopté technique appelée acronyme GWAS GWAS association d’étude du génome entier (toute étude d’association génome) pour étudier l’apparition de variations génétiques en 883 patients et 872 volontaires sains, tous de la Sardaigne. L’analyse des données collectées ont ensuite été mis en évidence l’influence du gène immunorégulation CBLB.

“Ce gène produit une protéine aux fonctions multiples qui régulent l’activité du récepteur des lymphocytes, des cellules clés dans la régulation des réponses immunitaires», a déclaré Francesco Cucca, directeur de l’Inn-CNR, professeur de génétique médicale à l’Université de Sassari coordonnateur de l’étude, dont le rapport a été publié dans la revue Nature Genetics. «Nos résultats sont cohérents avec les études génétiques chez des modèles animaux: souris, l’absence de ce gène, induite expérimentalement, en raison de la maladie auto-immune encelofalomielite fait semblable à la sclérose en plaques.”

En plus de cette étude peuvent se vanter d’un record de la technique utilisée.

“Nous avons analysé plus de six millions de marqueurs génétiques, trois fois que ceux étudiés jusqu’à présent par d’autres groupes de recherche», a déclaré Serena Sanna-CNR de l’Inn, chef de la partie statistique du projet. “Expérimentalement, nous avons identifié un seul million de marqueurs, mais, Merci de méthodes statistiques novatrices et en utilisant un ordinateur puissant centre, ont été intégrées avec celles dérivées des séquences génomiques de 52 personnes du projet européen international génomes ‘1000 ‘, ce qui permet de prévoir un autre cinq millions. ” (Fc)

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SLA, sclerosi laterale amiotrofica e dintorni

SLAITALIA.it

S.L.A. – MALATTIA DEI MOTONEURONI – SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA

Il termine “malattia dei motoneuroni” si riferisce ad un gruppo di malattie neurologiche che colpiscono le cellule delle corna anteriori del midollo (soprattutto del midollo cervicale) e del tronco encefalico (soprattutto del bulbo spinale) e, spesso, della corteccia motoria, da dove parte la via corticospinale.

Se la malattia colpisce sia il primo che il secondo motoneurone si parla di sclerosi laterale amiotrofica (S.L.A.). Una variante della S.L.A., a prognosi più sfavorevole, è la paralisi bulbare progressiva, caratterizzata dalla paralisi rapidamente progressiva dei muscoli della mandibola, del faringe e della lingua con conseguente disfagia, disartria, disfonia e difficoltà della masticazione.

La S.L.A., disturbo ad eziologia ignota, è caratterizzata da atrofia muscolare evolutiva secondaria a lesioni degenerative dei motoneuroni. Colpisce circa un individuo ogni 100000, prevalentemente uomini di età media o avanzata ed è di tipo familiare nel 5% dei casi.
I sintomi iniziali, dovuti alla degenerazione del motoneurone periferico, sono solitamente costituiti da atrofia muscolare progressiva, inizialmente soprattutto a carico degli arti superiori con partenza dalle estremità distali (“mano di scimmia”), diminuzione della forza, fascicolazioni e disturbi della fonazione; generalmente, anche se alcuni pazienti lamentano crampi, non sono presenti disturbi della sensibilità, deterioramento intellettivo né alterazioni della funzionalità intestinale o vescicale; i riflessi osteo tendinei sono accentuati.

Nella S.L.A., a differenza della paralisi bulbare progressiva, i segni di compromissione dei nervi encefalici sono meno evidenti.

Dopo circa un anno dall’interessamento muscolare si possono avere segni di degenerazione del motoneurone centrale: spasticità ed iperriflessia, particolarmente agli arti inferiori, con riflesso plantare in estensione.

L’elettromiografia è l’esame di laboratorio di maggiore utilità in quanto dimostra una normale conduzione del nervo anche in presenza di grave atrofia muscolare; questo dato permette di distinguere questa malattia dalle neuropatie motorie, nelle quali la velocità di conduzione è ridotta.

Non esiste al momento attuale un trattamento specifico per la malattia dei motoneuroni ed i provvedimenti terapeutici devono essere prevalentemente rivolti al sostegno fisioterapico con tutte le manovre utili a consentire il mantenimento delle funzioni vitali.

Il disturbo evolve progressivamente e la durata della malattia varia a seconda della presenza o meno di segni bulbari (La frase significa che se vi sono sintomi a carico della voce, della deglutizione, ecc., cioè che siamo in presenza di una malattia dei motoneuroni variante paralisi pseudobulbare anzichè variante SLA la prognosi è peggiore. Il tutto perchè si dice SLA quando in realtà si dovrebbe dire malattia dei motoneuroni e solo successivamente dire se è variante SLA (a prognosi migliore) o variante paralisi pseudobulbare (a prognosi peggiore)).

La sopravvivenza dei pazienti dipende dal mantenimento della funzione respiratoria (diaframma e muscoli intercostali) e dalla protezione delle vie aeree (riflesso della tosse e deglutizione), in quanto la causa più frequente di morte è rappresentata dalla paralisi respiratoria progressiva con broncopolmonite ab ingestis.

Storicamente il decorso è sfavorevole vediamone una descrizione un pò meno scientifica.

La SLA, talvolta chiamata Malattia di Charcot dal nome del neurologo francese che l’ha descritta per primo nel 1860, è chiamata anche “ALS – Amyotrophic Lateral Sclerosis” o Lou Gehrig’s disease” nei paesi anglosassoni.

E’ una malattia fatale, caratterizzata da una progressiva degenerazione dei motoneuroni della colonna spinale e nel cervello, ovvero quella parte del sistema nervoso, definita come “sistema nervoso centrale”, con l’effetto di inibire la trasmissione del segnale nervoso ai muscoli.

Le persone affette da SLA, sperimentano debolezza muscolare e mancanza di forza, particolarmente dei muscoli delle braccia e delle gambe, e a diversi stadi dei muscoli che governano la parola, il deglutire e negli stadi finali del respiro. L’esatta causa della Sclerosi Laterale Amiotrofica è sconosciuta, risposte allergiche, infezioni o agenti virali sono stati proposti come possibili cause di questa malattia, ma nulla è stato provato. Approssimativamente il 5 o il 10 per cento dei casi di SLA sono ereditari.

I ricercatori hanno trovato il gene responsabile delle forme ereditarie di SLA, è nel braccio lungo del cromosoma 21 (Il gene è chiamato superoxide dismutase 1 (SOD1), ed è localizzato ne cromosoma 21q22). Non si sa ancora al momento se questo gene sia la causa o semplicemente predisponga la persona alla SLA.

Nel 1992 i ricercatori dell’ Johns Hopkins Hospital hanno avanzato la supposizione che il Glutammato, un aminoacido responsabile del trasporto dei messaggi fra i neuroni possa avere un ruolo nella causa della SLA. Grossi quantitativi di Glutammato uccidono i neuroni. Nel cervello dopo che il Glutammato ha eseguito il suo compito di trasmissione del messaggio, esso è riassorbito da una speciale proteina chamata “trasportatore”.

Nelle persone affette da SLA c’è il sospetto che questa proteina sia difettosa, e non assorba abbastanza Glutammato. Questi studi sono stati condotti sul tessuto donato da pazienti morti di SLA. Sono in corso altre ricerche per verificare la fondatezza di questa teoria, e se in tal caso sia possibile intervenire con una qualche sostanza in grado di alterare il processo.
Non ci sono differenze nei sintomi della SLA sporadica e familiare, di conseguenza la scoperta di un rimedio può aiutare tutti i malati.

Dott. Fabio Colombo

La Cura

In questo momento non esiste una cura per la malattia in se stessa, quello che si fa è cercare di alleviarne i sintomi e rallentarne l’evoluzione, ecco perché ora come ora la terapia che viene applicata deve coinvolgere diversi specialisti, serve una equipe costituita da diversi specialisti: neurologo, pneumologo, fisioterapista, psicologo, gastroenterologo, dietologo, infermiere professionale. Al paziente deve essere fornita una corretta terapia sintomatica utile ad alleviare i sintomi della malattia e a consentire una migliore qualità di vita.

La terapia deve evolversi nel tempo ed essere periodicamente aggiornata sulla base del decorso della malattia, in proposito sono utili dei controlli trimestrali.
Attualmente viene distribuita agli ammalati una sola medicina chiamata Riluzolo, in laboratorio è stato possibile verificare come questa sostanza diminuisca l’attivazione indotta dagli agonisti dei recettori per il glutammato e protegga le cellule.
L’indicazione registrata del riluzolo è “il prolungamento della sopravvivenza senza tracheostomia nei pazienti con SLA”.

Il costo di questo medicamento per un anno di cura è di circa 7.000 € (il può non essere preciso ma è un ordine di grandezza concreto ) per un anno di cura, il trattamento va iniziato il più presto possibile per avere dei risultati concretamente utili al miglioramento sintomatico della malattia.

In questo momento è solo questa la medicina che viene consigliata, in America si sta spingendo per un altro medicamento chiamato Myotrophin il cui decorso di studio non è ancora completo.
Mancando quindi una reale panacea per l’ammalato, sono qualche volta gli stessi ammalati a tentare di guarire loro stessi con diete, vitamine, trattamenti con apparecchi come il Wet Cell, e tutta una serie di, che in qualche caso sembrano avere sortito un qualche effetto o il rallentamento della malattia.

Ma pur considerando alcuni risultati parzialmente positivi, non possiamo dire in nessun modo “fai così e guarirai”, perché i fattori sono tanti e sicuramente queste situazioni non sono perfettamente riproducibili su due ammalati diversi.
Perché una cura sia valida scientificamente, deve sottostare a certi requisiti, che per ora mancano a tutti i trattamenti “inventati” e nessuno di noi può dire che questi punti siano verificabili oggettivamente.

Inoltre le persone che “si fanno una cura” sono psicologicamente determinate a vincere o perlomeno a tentarci in tutti i modi, già questo può essere un punto di differenza importante fra due malati, un “combattente” e un “rassegnato”, potrebbero avere diverse risposte a uno stesso trattamento.

Avremo una soluzione valida quando due malati guariranno con la stessa medicina e protocollo di trattamento.

Francesco Cernecca

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E tu sei lì

E Tu sei lì

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Attendo fiduciosa parole incoraggianti,
ti attendo alle spalle, essenza eterea,
mi volto e miro invecchiate presenze:
e Tu sei lì…

Sorveglio respiri nascosti, agitati,
bimbi senza illusioni, sbagliate percezioni
dell’animo umano:
e Tu sei lì…

La Liberazione aleggia su ogni volto cinereo,
felice nella sua frenetica attività,
vorrei ma non posso,
rincorro passi, veloci, eccitati:
e Tu sei lì…

Lievi palpiti, dita sapienti all’operato intravedo,
sirene, spiegati mezzi arrivano:
e Tu sei lì…

La fantasia dei ricordi,
giochi e parole bambine,
il dolce tuo sorriso impresso nel mio io:
e Tu sei lì…
Arrivano pesanti presenze lungo asettici corridoi;
le nostre radici, immerse in polveri sottili e mortali,
mi volto:
e Tu sei lì…

No,
vorrei, ma non posso.
Mi illudo sognando realtà nascoste,
tragicamente evase:
e Tu sei lì…

E Tu sei lì,
ora polvere, ora rosa rossa che amavi,
ora natura che sfidavi,
ora corpo esanime sotto al defibrillatore
che impietoso media cellule stanche
di una tua se pur discutibile
decisione alla non vita.

E Tu, Tu sei lì…
Una fotografia fantasma
Impressa nel mio io.

(da “L’ospite molesto” by Alda)

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Donne e Sclerosi Multipla

Donne e la sclerosi multipla
www.italiadonna.it


LA SCLEROSI MULTIPLA TOCCA OLTRE 31.000 DONNE CHE NON VOGLIONO RINUNCIARE A LAVORO E MATERNITA’

La malattia colpisce soprattutto persone di età compresa tra i 20 e i 30 anni: la fase in cui si pianifica la vita affettiva e lavorativa. Se fino a qualche anno fa pensare a una gravidanza era quasi sempre sconsigliato, oggi si aprono molte opportunità per chi vuole esercitare il proprio diritto di essere donna fino in fondo.
Proviamo a entrare in questo scenario di opportunità grazie alla consulenza di Grazia Rocca, neurologa che risponde al numero verde dell’AISM.

La sclerosi multipla è una malattia che colpisce più le donne degli uomini, in una proporzione di 3 a 2, condizionando nel nostro Paese la vita di oltre 31.000 donne, per la maggior parte di età compresa tra i 20 e i 30 anni.

I sintomi della sclerosi multipla sono variabili per tipo e per gravità e possono dare luogo a un’ampia varietà di quadri clinici. Anche nei casi in cui non si verifichi una disabilità evidente, la conoscenza della diagnosi e la consapevolezza dell’imprevedibilità dell’evoluzione della malattia possono modificare profondamente la vita della persona con sclerosi multipla e dei familiari, amici e colleghi che la circondano.

I SINTOMI PIÙ FREQUENTI
Tra i più frequenti sintomi all’esordio ricordiamo i disturbi motori, disturbi della sensibilità, tremori, deficit nell’equilibrio, deficit visivo ed altri ancora. Questi sintomi possono presentarsi singolarmente ma altre volte possono associarsi tra loro, senza seguire delle regole fisse. Hanno durata variabile: da alcuni giorni a settimane, e in generale regrediscono o scompaiono, parzialmente o totalmente, altre volte, invece, raggiunta la fase di massima espressione, si stabilizzano nel tempo.

LA FATICA
Tale sintomo si manifesta spesso all’esordio della malattia ed è presente nel 85% delle persone con SM.
La fatica può influenzare negativamente la vita della persona colpita dalla malattia, a maggior ragione se la persona interessata è una donna perché può rendere particolarmente difficile, ad esempio, la gestione della casa, lo svolgimento delle attività domestiche e della famiglia. A tale proposito il neurologo, il fisiatra ed il terapista occupazionale potranno consigliare il trattamento farmacologico più indicato ed eventualmente quali strategie sviluppare per affrontare e “convivere”al meglio con il sintomo in questione.

SINTOMI URINARI E DELLA SFERA SESSUALE
Altri sintomi frequenti sono i disturbi urinari e della sfera sessuale che possono influire negativamente sulla qualità di vita del 70% delle persone con SM.
Nel caso dei disturbi urinari la loro corretta gestione risulta in molti casi estremamente importante in quanto spesso consente, attraverso tecniche “semplici” di gestire problemi quali l’incontinenza, permettendo un’attività lavorativa, una vita familiare e sociale “normale”.
Per quanto riguarda la sessualità e le problematiche ad esse correlate, c’è da precisare che una donna con un malattia cronica può sentirsi ferita nella sua integrità e chiedersi, talvolta, se il partner la trova ancora piacevole. In molti casi per poter affrontare i problemi della sessualità femminile occorre prima di tutto far si che la donna riconquisti la sua autostima, attraverso la riscoperta del proprio corpo.

LA GRAVIDANZA
La sclerosi multipla è una malattia la cui insorgenza coincide, nel sesso femminile, con l’età in cui si delineano i progetti relativi a mettere su famiglia o ad intraprendere una gravidanza. Quest’ultima rappresenta per tutte le donne una scelta di particolare complessità: in essa si sommano diversi fattori emotivi come la gioia, l’ ansia, l’incertezza.
Ma va detto con chiarezza che mentre in presenza di SM fino a qualche anno fa si sconsigliava quasi sempre la gravidanza, oggi è invece possibile affrontare il parto e il puerperio in maniera più serena rispetto a prima. E’ stato infatti dimostrato da alcuni studi che nei 9 mesi di attesa la malattia presenta un minor numero di ricadute e quindi un’evoluzione più lenta. Al contrario, durante il puerperio generalmente si riscontra una maggiore frequenza di attacchi. Complessivamente nell’ “anno gravidanza” (9 mesi + 3 di puerperio) la frequenza delle ricadute non si discosta in modo significativo da ciò che avverrebbe nell’arco di un anno in donne che non hanno mai avuto gravidanze. In altre parole i due effetti opposti si annullano a vicenda, non interferendo sull’evoluzione della malattia.
Ovviamente rimane importante la valutazione del singolo caso: la gravidanza e la SM possono influenzarsi reciprocamente sia in senso fisico che psicologico ed è estremamente importante quindi consigliarsi con il proprio neurologo ed ginecologo, che dovranno lavorare in équipe per fornire informazioni le più esaustive possibili e assistere nel modo più completo le donne con SM che intraprendono una gravidanza.

LA MATERNITÀ
La domanda nasce spontanea in tutte le donne: “Sarò in grado di prendermi cura del mio bambino”?. In particolare nelle donne con SM si aggiungono alcune problematiche legate alla consapevolezza di una malattia cronica e imprevedibile, come la paura di essere inadeguati alla gestione del proprio figlio.
Essere una buona mamma non fa riferimento alle competenze motorie ma a quelle affettive, alle capacità di rispondere ai bisogni fondamentali di amore e sicurezza. Crescere un bambino significa allattarlo, lavarlo, vestirlo ma soprattutto amarlo, preoccuparsi di lui, della sua vita.
A tale proposito quando un genitore scopre di avere la sclerosi multipla, il primo imperativo nei confronti dei bambini è quello di spiegare, parlare, comunicare che c’è un disagio. E ascoltare il bambino. Non dire nulla, rifugiarsi in mezze verità è molto peggio. I bambini sono straordinari recettori della realtà e soprattutto immaginano le peggiori spiegazioni per ciò che non conoscono. Sanno, invece adattarsi benissimo alla realtà che vedono chiaramente delinearsi.
Per i bambini la necessità assoluta, quella senza cui non possono vivere, è sapere di essere amati. Se hanno questa certezza possono accettare qualsiasi modificazione della vita quotidiana, persino che la mamma non sempre riesca a coccolarli.

DONNE CON SM E LAVORO
La SM rende difficoltoso il percorso delle donne – oltre che nella loro attività di mogli e di madri – anche a proposito di un’altra importante dimensione: il lavoro. Più dei due terzi delle persone colpite da SM, infatti, entro 15 anni dall’esordio della malattia non lavorano più e la diminuzione dei livelli occupazionali è maggiore nei primi 5 anni dall’insorgenza dei sintomi. Malgrado siano in grado di lavorare, nei primi 5-7 anni successivi alla diagnosi, molte persone abbandonano il lavoro o sono costrette a ritirarsi per varie motivazioni.
Esistono, infatti, diversi fattori che influenzano negativamente l’attività lavorativa delle persone con SM in Italia. Tra questi: l’affaticamento, le difficoltà di movimento – sia nel raggiungere il posto di lavoro, sia negli spostamenti all’interno dei luoghi di lavoro – alle quali si aggiungono i frequenti disturbi visivi e urinari. D’altra parte, spesso, c’è una mancanza di informazione sui diritti del lavoratore disabile (benefici di legge, permessi) da parte del lavoratore stesso, ma anche – sulla normativa in materia di disabilità e lavoro – da parte dei datori e delle aziende (sgravi fiscali o sovvenzioni per gli adeguamenti dei luoghi di lavoro).
Oltre alle problematiche private e personali che questa situazione determina, a livello sociale, dallo studio MuSIC (Multiple Sclerosis Italian Costs) emerge che, ogni anno, sono 1.400.000 le giornate di lavoro perse complessivamente dalle 52.000 persone affette da SM in Italia e da chi li assiste, con una media di sei settimane ciascuno.
Il tutto per un costo sociale complessivo di oltre 150 milioni di Euro relativi alla sola perdita di produttività e di circa 1.300 milioni di Euro, comprendendo tutti gli altri costi diretti e indiretti che la malattia comporta.

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