Novità importanti sul Morbo di Parkinson. ne è autore un medico marsalese, il dottor Giuseppe Frazzitta.
dal sito:
Esiste in Montescano in provincia di Pavia, presso la Fondazione Salvatore Maugeri un Centro riabilitativo, dove vengono seguiti i pazienti affetti dalla Malattia di Parkinson.
Una sezione dedicata agli stessi pazienti e inoltre a coloro che soffrono di Sclerosi Multipla, Malattie Demielinizzanti Rare, Mieliti, Mielopatie, Mielolesioni, patologie Neurodegenerative. Il paziente riesce ad avere risposte ai suoi quesiti, incitamenti a lottare e un fattivo aiuto sul piano medico-terapeutico-riabilitativo.
Giuseppe Frazzitta, medico specialista in Neurologia e Responsabile del Laboratorio di Diagnostica e Rieducazione neuromuscolare dell’IRCCS Fondazione “S. Maugeri”, Montescano (Pavia). La malattia di Parkinson è una malattia degenerativa del sistema nervoso. E’ causata dalla degenerazione delle cellule nervose di una piccola regione del cervello chiamata sostanza nera. Tali cellule producono una sostanza chiamata dopamina necessaria alla trasmissione nervosa per un buon controllo dei movimenti, in particolare quelli automatici quali la mimica facciale, i movimenti pendolari delle braccia durante la marcia, ma anche i movimenti fini come ad esempio abbottonarsi o allacciarsi le scarpe. Non si conoscono completamente le cause della malattia. Sono sicuramente implicati sia fattori esterni, quali sostanze tossiche, che una predisposizione biologica che porta alla morte della cellula nervosa.
Sembra che | Il contatto prolungato con insetticidi, fertilizzanti e pesticidi potrebbe favorirne l’insorgenza soprattutto in agricoltori esposti a grandi quantità di tali sostanze. Certamente sono implicate alcune sostanze stupefacenti o i traumi cranici ripetuti (si pensi al caso del pugile Mohammed Alì). Esistono inoltre rari casi di forme ereditarie ad esordio giovanile dove più membri di una stessa famiglia ne sono affetti, ed alla base delle quali sono alcune mutazioni genetiche che sono state in parte identificate.
Come si formula la diagnosi? | La malattia di Parkinson si presenta con tre tipi di manifestazioni. Il tremore a riposo, prevalentemente a livello delle mani e che interessa inizialmente un solo lato. Una riduzione della velocità dei movimenti chiamata ipocinesia-acinesia: i movimenti del corpo diventano rallentati, il camminare risulta difficile, così come il vestirsi, lo scrivere, il parlare. La rigidità: il paziente lamenta di avere le gambe rigide/pesanti e la mobilizzazione passiva di un arto risulta difficile dando l’impressione di muovere un”tubo di piombo”. All’esordio tali segni clinici possono essere lievi e non è raro che la malattia non sia riconosciuta prima di mesi o addirittura anni, con gravi conseguenze a carico dei pazienti. Il tremore o la ridotta motilità possono essere erroneamente attribuiti alla fatica, all’età o ad uno stato depressivo. Un’ anamnesi accurata e soprattutto un dettagliato esame neurologico porteranno alla diagnosi finale. Gli esami neuroradiologici (TAC, NMR, PET) oltre all’anamnesi familiare, lavorativa e farmacologia sono di ausilio per escludere forme di parkinsonismo secondario a fattori vascolari, tossici, farmacologici (neurolettici ad esempio), ecc.
Come evolve la malattia di Parkinson? | L’evoluzione della malattia è molto variabile. Nella maggioranza dei casi si assiste ad un andamento lentamente progressivo. Sono possibili fluttuazioni dello stato clinico con periodi di aggravamento (magari in presenza di concomitanti patologie internistiche o infettive) seguiti da periodi di stabilizzazione. Schematicamente, si possono distinguere i seguenti stadi: Un primo stadio, detto “luna di miele”, dove i sintomi migliorano con il trattamento, interferendo poco con la vita normale. Un secondo stadio in cui compaiono problemi nella marcia e nelle attività quotidiane, che richiedono aggiustamenti della terapia e in cui il malato rimane comunque autonomo. Un terzo stadio in cui il paziente presenta difficoltà progressive nella marcia ed ha bisogno di aiuto perdendo man mano la sua autonomia. Con il passare del tempo possono comparire altri disturbi quali difficoltà ad urinare, disturbi del sonno, costipazione, depressione e deficit cognitivo.
Come si tratta la malattia di Parkinson? | Il trattamento consiste nel “supplire” la dopamina mancante con l’uso di farmaci che ne riproducono gli effetti. Essi risultano molto efficaci almeno all’esordio della malattia. Dopo qualche anno può comparire una sorta di “fenomeno di esaurimento” dell’efficacia del farmaco con conseguente variazione degli effetti del trattamento. La durata del beneficio di ogni singola dose si può abbreviare e possono comparire blocchi motori o movimenti involontari. Bisogna a tal punto cambiare terapia o associare più farmaci. Il mantenimento di un’attività fisica e la riabilitazione neurologica sono essenziali per ritardare l’insorgenza della forma avanzata e complicata della malattia. In particolare un adeguato trattamento Neuroriabilitativo presso centri specializzati può permettere al paziente affetto da Malattia di Parkinson di mantenere il più a lungo possibile la propria autonomia personale e di ridurre al minimo gli aggiustamenti farmacologici al fine di evitare le complicanze legate all’uso di questi farmaci. La fisioterapia può permettere la riduzione delle retrazioni muscolari, mantenere la funzionalità del rachide, migliorare l’equilibrio negli spostamenti e il mantenimento di una deambulazione il più possibile normale. L’ergoterapia può migliorare l’autonomia nelle attività del vivere quotidiano. La logopedia può portare ad un miglioramento del parola. Può rendersi utile un supporto psicologico sia per il paziente che per chi lo assiste. Il ruolo dell’ambiente e la responsabilizzazione del malato nel seguire il trattamento risultano essenziali. Diverse associazioni possono essere d’aiuto e fra queste, in Italia, l’Associazione Italiana Parkinsoniani (AIP) ed Azione Parkinson (AP). Più recentemente è stata messa a punto una tecnica di stimolazione cerebrale profonda con una tecnica neurochirugica chiamata stereotassi mediante la quale sono inseriti alcuni elettrodi a livello dei nuclei della base disfunzionanti. Tale intervento è eseguito in alcune divisioni di neurochirurgia in Italia e trova la sua indicazione prevalente in soggetti ancora relativamente giovani con malattia di vecchia data, senza compromissione cognitiva e con scarsa risposta alla terapia farmacologica.
Montescano exists in the province of Pavia, Salvatore Maugeri Foundation at a rehabilitation center, where patients are followed by Parkinson’s disease.
A section dedicated to the same patients and also to those who suffer from multiple sclerosis, demyelinating disease of Rare, myelitis, myelopathy, Mielolesioni, neurodegenerative diseases. The patient is able to have answers to his questions, prompting a fight and it helps the medical-therapeutic-rehabilitative.
Joseph FRAZZITTA, specialist in Neurology and Head of the Laboratory of Diagnostic and neuromuscular reeducation IRCCS Fondazione “S. Maugeri, Montescano (Pavia). Parkinson’s disease is a degenerative disease of the nervous system. E ‘caused by the degeneration of nerve cells in a small region of the brain called the substantia nigra. These cells produce a substance called dopamine is necessary for nerve transmission for greater control of movements, in particular those machines whose facial expressions, movements of the arms while driving commuters, but also the fine movements such as buttoning or tying your shoes. Incompletely known causes of disease. Are certainly involved both external factors such as toxins, that a biological predisposition that leads to death of nerve cells.
It seems that | Prolonged contact with pesticides, fertilizers and pesticides could lead to outbreaks particularly in farmers exposed to large amounts of these substances. Certainly some drugs are involved or repeated head injury (consider the case of boxer Muhammad Ali). There are also rare cases of hereditary juvenile-onset, where several members of one family are affected, and on the basis of what are some genetic mutations that have been partially identified.
How do you make the diagnosis? | Parkinson’s disease presents with three types of events. The tremor at rest, mainly at the hands and that is focusing initially on one side only. A reduction in speed of the movement called hypokinesia-akinesia: the movements of the body become slow, walking is difficult, as the dressing, writing, speaking. Rigidity: the patient complains of his legs stiff / heavy and passive mobilization of a limb is difficult to give the impression of moving a “lead pipe”. These clinical signs at presentation may be mild and it is rare that the disease is recognized first by months or even years, with serious consequences borne by patients. The tremor or reduced motility may be mistakenly attributed to fatigue, age or a state of depression. A ‘thorough medical history and especially a detailed neurological examination will lead to the final diagnosis. Neuroradiological examinations (CT, NMR, PET) as well as on history, family work and pharmacology are of help to exclude forms of parkinsonism secondary to vascular factors, toxic, pharmacological (eg neuroleptics, etc.).
Evolves as Parkinson’s disease? | The evolution of the disease is highly variable. In most cases there will be a slowly progressive course. Are possible fluctuations in clinical status with periods of exacerbation (even in the presence of concomitant internal pathologies or infectious) followed by periods of stabilization. Schematically, we can distinguish the following stages: a first stage, called “honeymoon”, where the symptoms improve with treatment, interfering little with normal life. A second stage in which there are problems in the march and in daily activities, requiring adjustment of therapy and in which the patient is still autonomous. A third stage in which the patient presents with progressive difficulty in walking and need help as losing its autonomy. With the passage of time may appear other problems such as difficulty urinating, sleep disturbances, constipation, depression and cognitive impairment.
How is Parkinson’s disease? | The treatment is to “compensate” the missing dopamine with the use of drugs that reproduce the effects. They are very effective at least at onset of disease. After a few years may see a sort of “phenomenon of exhaustion of the drug with consequent variation of the effects of treatment. The duration of the benefit of each dose can shorten engine blocks and can appear or involuntary movements. So we must change or combine multiple drug therapy. The maintenance of physical activity and neurological rehabilitation are essential to delay the onset of advanced and complicated form of the disease. Neurorehabilitation in particular a proper treatment at specialized centers may allow the patient with Parkinson’s disease to maintain for as long as possible personal autonomy and to minimize medication adjustments to avoid complications related to use of these drugs . Physiotherapy may allow the reduction of muscle retraction, maintaining the functionality of the spine, improve balance during movement and the maintenance of a normal gait as possible. The occupational therapy can improve independence in activities of daily living. Speech therapy may lead to an improvement of the word. May be helpful psychological support for both the patient and carer. The role of the environment and the empowerment of patients to follow treatment are essential. Several associations can be helpful and of these, in Italy, the Italian Association Parkinson (AIP) and Parkinson’s Action (AP). More recently developed a technique of deep brain stimulation with a technique called stereotactic neurochirugica by which some electrodes are inserted at the level of dysfunctioning basal ganglia. This action is performed in several divisions of neurosurgery in Italy and finds its indication remains relatively prevalent in young subjects with disease of long standing, with no cognitive impairment and poor response to medication.
Montescano existe dans la province de Pavie, Salvatore Maugeri Foundation à un centre de rééducation, où les patients sont suivis par la maladie de Parkinson.
Une section dédiée à ces mêmes patients et aussi pour ceux qui souffrent de sclérose en plaques, maladie démyélinisante de Rare, myélite, une myélopathie Mielolesioni, les maladies neurodégénératives. Le patient est en mesure d’avoir des réponses à ses questions, provoquant une bagarre et elle aide l’réadaptation médico-thérapeutiques.
Joseph FRAZZITTA, spécialiste en neurologie et directeur du Laboratoire de diagnostic et de rééducation neuromusculaire IRCCS Fondazione “S. Maugeri, Montescano (Pavie). La maladie de Parkinson est une maladie dégénérative du système nerveux. E ‘causée par la dégénérescence des cellules nerveuses d’une petite région du cerveau appelée substance noire. Ces cellules produisent une substance appelée dopamine est nécessaire à la transmission nerveuse pour un meilleur contrôle des mouvements, en particulier ceux des machines dont les expressions faciales, les mouvements des bras tout en conduisant les navetteurs, mais aussi les beaux mouvements tels que boutonner ou à lacer vos chaussures. Incomplètement connus causes de la maladie. Sont certainement impliquées à la fois des facteurs externes tels que les toxines, que la prédisposition biologique qui conduit à la mort des cellules nerveuses.
Il semble que | contact prolongé avec des pesticides, des engrais et des pesticides pourrait conduire à des épidémies particulièrement chez les agriculteurs exposés à de grandes quantités de ces substances. Certes, certains médicaments sont en cause ou les traumatismes crâniens répétés (cf. le cas du boxeur Muhammad Ali). Il existe aussi de rares cas d’apparition héréditaire juvénile, où plusieurs membres d’une même famille sont touchés, et sur la base de ce que sont certaines mutations génétiques qui ont été partiellement identifiés.
Comment pouvez-vous faire le diagnostic? Maladie | maladie de Parkinson se présente avec trois types d’événements. Le tremblement au repos, principalement aux mains et c’est en se concentrant initialement sur un seul côté. Une réduction de la vitesse du mouvement appelé hypokinésie, akinésie: les mouvements du corps deviennent lents, la marche est difficile, comme le pansement, écrit, parlé. Rigidité: le patient se plaint de ses jambes raides et la mobilisation forte et passive d’un membre est difficile de donner l’impression d’avancer un «tuyau de plomb”. Ces signes cliniques lors de la présentation mai être légère et il est rare que la maladie est reconnue d’abord par mois, voire des années, avec de graves conséquences supportées par les patients. Le tremblement ou la motilité réduite mai à tort être attribués à la fatigue, l’âge ou un état de dépression. Anamnèse médicale A ‘et en particulier un examen neurologique détaillé sera conduit au diagnostic final. Examens neuroradiologiques (CT, NMR, PET) ainsi que sur l’histoire, le travail familial et la pharmacologie sont de contribuer à exclure les formes de parkinsonisme secondaire à des facteurs vasculaires, toxiques, pharmacologiques (neuroleptiques, par exemple, etc.)
Évolue à mesure que la maladie de Parkinson? | L’évolution de la maladie est très variable. Dans la plupart des cas, il y aura une évolution lente et progressive. Sont éventuelles fluctuations de l’état clinique avec des périodes d’exacerbation (même en présence de pathologies concomitantes interne ou infectieuse) suivies de périodes de stabilisation. Schématiquement, on peut distinguer les étapes suivantes: une première étape, appelée «lune de miel”, où l’amélioration des symptômes avec un traitement, peu d’interférer avec la vie normale. Une deuxième étape dans laquelle il ya des problèmes dans le mois de mars et dans les activités quotidiennes, nécessitant un ajustement de la thérapie et dans lequel le patient est encore autonome. Une troisième étape dans laquelle le patient se présente avec une difficulté progressive à la marche et ont besoin d’aide que de perdre son autonomie. Avec le passage du temps mai apparaissent d’autres problèmes comme la difficulté à uriner, troubles du sommeil, la constipation, la dépression et les troubles cognitifs.
Comment la maladie de Parkinson? | Le traitement consiste à «compenser» la dopamine manquante par la consommation de drogues, qui reproduisent les effets. Ils sont très efficaces au moins au début de la maladie. Après quelques années mai vois une sorte de “phénomène de l’épuisement de la drogue avec une variation conséquente des effets du traitement. La durée de la prestation de chaque dose peut raccourcir les blocs moteurs et peuvent apparaître ou des mouvements involontaires. Il nous faut donc modifier ou de combiner un traitement médicamenteux multiples. Le maintien de l’activité physique et de réadaptation neurologique sont indispensables pour retarder l’apparition de la forme évoluée et complexe de la maladie. Neurorehabilitation en particulier un traitement approprié dans des centres spécialisés mai permettre au patient de la maladie de Parkinson afin de maintenir aussi longtemps que l’autonomie personnelle possible et de réduire au minimum les ajustements pour éviter les complications liées à la drogue à l’utilisation de ces médicaments . Physiothérapie mai permettra la réduction de la rétraction des muscles, en maintenant les fonctions de la colonne vertébrale, d’améliorer l’équilibre pendant le mouvement et le maintien d’une démarche normale que possible. L’ergothérapie peut améliorer l’autonomie dans les activités de la vie quotidienne. Logopédie mai conduire à une amélioration du mot. Mai être utile un soutien psychologique à la fois pour le patient et le soignant. Le rôle de l’environnement et l’autonomisation des patients de suivre un traitement sont essentiels. Plusieurs associations peuvent être utiles et de ces derniers, en Italie, l’Italien de Parkinson Association (AIP) et l’action de Parkinson (AP). Plus récemment développé une technique de stimulation cérébrale profonde avec une technique appelée neurochirugica stéréotaxique par lesquels certaines électrodes sont insérés au niveau de dysfonctionnements des noyaux gris centraux. Cette action est réalisée en plusieurs divisions de la neurochirurgie en Italie et trouve son indication demeure relativement fréquentes chez les sujets jeunes ayant une maladie de longue date, sans troubles cognitifs et une mauvaise réponse à la médication.
Nuove prospettive di terapia per il Parkinson
351 metri in 6 minuti di cammino, all’incirca la stessa distanza che percorre un soggetto sano della stessa età: questo è il risultato ottenuto dai pazienti affetti da Malattia di Parkinson utilizzando il Locomotor training nella riabilitazione anziché il tradizionale protocollo che prevede solo stimoli acustici e visivi. È il dato più importante che emerge dallo studio “Il trattamento riabilitativo della deambulazione nei pazienti con Malattia di Parkinson e freezing della marcia: confronto fra due protocolli riabilitativi che utilizzano cues visivi e uditivi associati o meno a treadmill training” pubblicato lo scorso anno sulla prestigiosa rivista Moviment Disorders. Il lavoro è stato presentato al “XIII Congresso Mondiale sulla Malattia di Parkinson e i Disturbi del Movimento” tenutosi a Parigi lo scorso anno. La ricerca, condotta dall’equipe del dr. Giuseppe Frazzitta, responsabile del Laboratorio di Diagnostica e Rieducazione Neuromuscolare dell’Istituto Scientifico dell’IRCCS Fondazione Maugeri di Montescano, apre nuove prospettive terapeutiche ed ha infatti suscitato un grande interesse nel mondo scientifico internazionale, in particolare nel prof. Nir Giladi, responsabile del Moviment Disorders Unit del Souraski Medical Center di Tel Aviv.
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Lo studio, prevedeva il confronto fra due gruppi di pazienti di cui il primo veniva sottoposto ad un trattamento riabilitativo del cammino utilizzando il locomotor training ed il secondo invece ad un classico trattamento con cues (= stimoli) visivo ed uditivo. Numerosi studi hanno dimostrato in passato l’efficacia dell’utilizzo di cues visivi e uditivi oppure di tapis roulant, usati singolarmente, nella riabilitazione del cammino nei pazienti con Malattia di Parkinson. “Il nostro lavoro – racconta il dr. Frazzitta – nasce nel 1999 quando, con l’allora responsabile dr. Casale, abbiamo iniziato a sviluppare un percorso riabilitativo per i pazienti affetti da Malattia di Parkinson che afferivano al nostro centro. La svolta nella nostra ricerca è avvenuta però a partire dal 2006 quando, dal responsabile della Neuroriabilitazione dr. Felicetti, mi è stato affidato il laboratorio di Diagnostica e rieducazione neuromuscolare e abbiamo quindi iniziato ad utilizzare il locomotor training con i risultati ora noti.” Il locomotor training è infatti una macchina che permette di utilizzare tutti i cues contemporaneamente; è costituito da un tapis roulant, da uno stimolo acustico che determina il ritmo della marcia e da uno schermo su cui appaiono l’immagine grafica di un box e del piede del paziente. Quando l’immagine del piede si sovrappone correttamente al box durante la marcia appare un feedback positivo.
Il confronto tra le performance ottenute nei due gruppi, prima e dopo il trattamento, ha dimostrato che i pazienti trattati con il locomotor raggiungevano risultati di gran lunga superiori rispetto al gruppo trattato con la riabilitazione tradizionale. I riscontri più importanti dal punto di vista clinico si sono visti nel test che misura quanti metri compie un soggetto in 6 minuti.
I pazienti del gruppo che ha utilizzato il locomotor, al termine del trattamento, percorrevano in 6 minuti 351 metri, all’incirca la stessa distanza che percorre un soggetto sano della stessa età. Confrontando i dati finali con quelli registrati all’inizio del trattamento, i pazienti percorrevano ben 130 metri in più, a differenza dei 57 metri in più percorsi dai pazienti del gruppo sottoposto al trattamento tradizionale. Dai dati preliminari del follow up, si può affermare che l’efficacia della riabilitazione con locomotor training si protrae per un periodo di circa 10 mesi. In sostanza il locomotor, permettendo di associare più stimoli contemporaneamente, è in grado di migliorare l’efficacia ottenuta con i tradizionali stimoli utilizzati singolarmente.
“Certamente si tratta di un momento importante sia per i pazienti affetti da Malattia di Parkinson, che hanno a disposizione una nuova prospettiva terapeutica, sia per la ricerca Italiana nel campo della riabilitazione – conclude il dr. Frazzitta –. Ciò che è ulteriormente rilevante, a nostro parere, è che i pazienti sono estremamente soddisfatti dei risultati ottenuti e ci chiedono di poter tornare per un nuovo trattamento. Inoltre, la ricerca in questo campo è in continua evoluzione: abbiamo condotto altri due studi per indagare ulteriori parametri in grado di provare l’efficacia del trattamento riabilitativo dei malati di Parkinson; uno in particolare, di prossima pubblicazione on-line su Moviment Disorders, ci permette di calcolare i progressi raggiunti dai pazienti attraverso la valutazione delle modificazioni della curva metabolica durante il cammino.”
Lo studio ha coinvolto 40 pazienti affetti da malattia di Parkinson di età media 71 anni, divisi in due gruppi da 20. Il primo gruppo è stato sottoposto al protocollo sperimentale con locomotor per 20 minuti ogni giorno per 4 settimane a velocità di scorrimento del tapis roulant progressivamente crescente, in tutto 28 sessioni. Nel display viene visualizzato un obiettivo da raggiungere mentre appare la forma dei piedi in marcia. Quando la marcia del paziente procede correttamente, l’impronta dei piedi è sincronizzata con la forma-obiettivo e sullo schermo appare la scritta “ben fatto”; quando invece il cammino esce dal range definito, l’appoggio del piede e l’impronta-obiettivo, non sono sincronizzati e il paziente viene invitato a modificare l’andatura. Contemporaneamente, uno stimolo audio, che consiste in battute sincronizzate con gli stimoli visivi, dà al paziente il ritmo della marcia.
I pazienti del secondo gruppo, che venivano sottoposti al trattamento “classico” dovevano invece camminare su un semplice percorso definito da linee orizzontali accompagnati dallo stimolo audio che scandiva il ritmo del cammino incrementando progressivamente la velocità del passo.
http://www.gosalute.it/notizie/?id=1202
http://www.agipapress.it/site/print.php?noe_cod=16417
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351 meters in 6 minutes walking distance, approximately the same distance along a healthy person of the same age: this is the result obtained from patients suffering from Parkinson’s disease using the Locomotor training in rehabilitation rather than the traditional protocol that provides only acoustic stimuli and visual. It is the most important fact which emerges from the study “The treatment of gait rehabilitation in patients with Parkinson’s disease and freezing of walking: comparison of two rehabilitation protocols that use visual and auditory cues or less associated with treadmill training” published last year on the prestigious magazine Moviment Disorders. The work was presented at the “XIII World Congress on Parkinson’s Disease and Movement Disorders” held in Paris last year. The research, conducted by the team of dr. FRAZZITTA Joseph, Head of Laboratory Diagnostics and Rehabilitation Neuromuscular Scientific Institute IRCCS Fondazione Maugeri of Montescano, opens up new possibilities of treatment and has indeed attracted much attention in the international scientific world, especially in the prof. Nir Giladi, head of the bustling Souraski Disorders Unit of the Medical Center of Tel Aviv.
dr. Joseph FRAZZITTA
The study, which included a comparison between two groups of patients whose first treatment was subjected to a rehabilitation of the road using the locomotor training and the second hand to a classical treatment cues (= stimuli) visual and auditory. Numerous studies have previously shown the effectiveness of using visual and auditory cues or treadmill, used alone, in the rehabilitation of the road in patients with Parkinson’s disease. “Our work – says the dr. FRAZZITTA – born in 1999 when, with the then head dr. Casale, we started to develop a course of rehabilitation for patients suffering from Parkinson’s disease that relate to our center. The turning point in our research took place but since 2006 when, by the head of Neurorehabilitation dr. Felicetti, I was given the laboratory diagnostics and neuromuscular re-education and have thus started to use the locomotor training with results now known. “The locomotor training is in fact a machine that allows you to use all cues simultaneously, consists of a conveyor walkway, one acoustic stimulus that determines the pace of the march and a screen on which appear the graphic image of a box and the foot of the patient. When the image of the foot overlap correctly at the box while driving is a positive feedback.
Comparison of the performance obtained in both groups before and after treatment showed that patients treated with the locomotive achieving results far greater than the group treated with conventional rehabilitation. The most important findings from the clinical point of view have been seen in tests that measure how a person performs meters in 6 minutes.
Patients in the group that used the locomotive, at the end of treatment, 6 minutes to travel the 351 meters, roughly the same distance along a healthy person the same age. By comparing the final data with those recorded at the beginning of treatment, patients traveled 130 meters more, unlike the 57 meters in multiple paths to the patients in the group receiving traditional treatment. Preliminary data from follow-up, we can say that the effectiveness of rehabilitation with locomotor training lasts for a period of about 10 months. In essence, the locomotive, allowing you to associate multiple stimuli simultaneously, you can improve the efficiency obtained with the traditional stimuli used individually.
“Certainly this is an important moment both for patients suffering from Parkinson’s disease, which provide a new therapeutic approach, both for the Italian research in the field of rehabilitation – concludes dr. FRAZZITTA -. What is more important, in our opinion, is that patients are extremely satisfied with the results and ask us to come back for a new treatment. In addition, research in this area is evolving, we have conducted two studies to investigate additional parameters to test the effectiveness of rehabilitation treatment of patients with Parkinson’s, one in particular, to be published online at Moviment Disorders allows us to calculate the progress achieved by the patients through the evaluation of metabolic changes of the curve along the way. “
The study involved 40 patients suffering from Parkinson’s disease patients, average age 71 years, divided into two groups of 20. The first group was subjected to an experimental protocol loco for 20 minutes every day for 4 weeks in flow speed of the treadmill progressively increasing in all 28 sessions. In the display appears as a goal to achieve the shape of the foot during running. When the movement of the patient checks out, the imprint of the feet is synchronized with the target shape and the screen displays the words “well done”, even though the path leaves the defined range, the support of the foot el’impronta target are not synchronized and the patient is asked to change the pace. Simultaneously, an audio stimulus, which consists of bars synchronized with visual stimuli, gives the patient the pace of the march.
Patients in the second group, who were treated “classic” instead had to walk on a simple path defined by horizontal lines accompanied by audio stimulus that the rhythm of the road gradually increasing the speed of the pitch.
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351 mètres en 6 minutes à pied, environ la même distance le long d’une personne en bonne santé de même âge: c’est le résultat obtenu chez des patients souffrant de la maladie de Parkinson en utilisant la formation en réadaptation locomotrice plutôt que le protocole traditionnel qui fournit seulement des stimuli acoustiques et visuelles. C’est le fait le plus important qui se dégage de l’étude intitulée “Le traitement de la démarche de réadaptation chez les patients présentant la maladie de Parkinson et le gel de la marche: comparaison de deux protocoles de réhabilitation qui utilisent des repères visuels et auditifs ou moins associés à la formation de tapis roulant», publié l’an dernier sur le prestigieux Magazine Disorders Moviment. Les travaux ont été présentés à la «XIII Congrès mondial sur la maladie de Parkinson et les troubles du mouvement» qui s’est tenu à Paris l’an dernier. L’étude, réalisée par l’équipe du dr. FRAZZITTA Joseph, chef de diagnostics de laboratoire et réadaptation neuromusculaire Institut Scientifique IRCCS Fondazione Maugeri de Montescano, ouvre de nouvelles possibilités de traitement et a en effet attiré beaucoup d’attention dans le monde scientifique international, en particulier dans le prof. Nir Giladi, chef de l’animé Souraski unité des désordres du Centre médical de Tel Aviv.
dr. Joseph FRAZZITTA
L’étude, qui comprenait une comparaison entre deux groupes de patients dont le premier traitement a été soumis à une réhabilitation de la route en utilisant la formation locomoteur et de l’aiguille des secondes à un traitement classique des signaux (= stimuli) visuelles et auditives. De nombreuses études ont déjà montré l’efficacité de l’utilisation de repères visuels et auditifs, ou un tapis roulant, utilisé seul, dans la réhabilitation de la route chez les patients atteints de la maladie de Parkinson. «Notre travail – dit le dr. FRAZZITTA – né en 1999 quand, avec le Dr, puis la tête. Casale, nous avons commencé à élaborer un cours de réhabilitation pour des patients souffrant de la maladie de Parkinson, qui se rapportent à notre centre. Le point tournant dans notre recherche a eu lieu mais, depuis 2006, lorsque, par le chef de dr Neurorehabilitation. Felicetti, on m’a donné le diagnostic de laboratoire et ré neuromusculaire l’éducation et ont donc commencé à utiliser la formation locomotrice avec des résultats désormais connus. «La formation locomotrice est en fait une machine qui vous permet d’utiliser tous les indices simultanément, se compose d’un convoyeur , d’un passage un stimulus acoustique qui détermine le rythme du mois de mars et un écran sur lequel apparaît l’image d’une boîte et le pied du patient. Lorsque l’image du pied se chevauchent correctement à la case tout en conduisant est une rétroaction positive.
Comparaison des performances obtenues dans les deux groupes avant et après le traitement ont montré que les patients traités avec la locomotive de parvenir à des résultats beaucoup plus grande que le groupe traité par rééducation conventionnelle. Les résultats les plus importants du point de vue clinique, ont été vus dans les tests qui mesurent la façon dont une personne accomplit mètres en 6 minutes.
Les patients dans le groupe qui a utilisé la locomotive, à la fin du traitement, à 6 minutes de Voyage des 351 mètres, soit environ la même distance le long d’une personne en bonne santé du même âge. En comparant les données finales à ceux enregistrés au début du traitement, les patients ont parcouru 130 mètres de plus, contrairement aux 57 mètres dans des voies multiples pour les patients dans le groupe recevant un traitement traditionnel. Les données préliminaires de suivi, nous pouvons dire que l’efficacité de la réadaptation locomotrice à la formation dure pendant une période d’environ 10 mois. En substance, la locomotive, vous permettant d’associer plusieurs stimuli en même temps, vous pouvez améliorer l’efficacité obtenue avec les stimuli traditionnelles utilisées individuellement.
“Certainement c’est un moment important tant pour les patients souffrant de la maladie de Parkinson, qui offrent une nouvelle approche thérapeutique, tant pour la recherche italien dans le domaine de la réadaptation -, conclut le docteur. FRAZZITTA -. Ce qui est plus important, à notre avis, est que les patients sont extrêmement satisfaits des résultats et nous demandent de revenir pour un nouveau traitement. En outre, la recherche dans ce domaine est en constante évolution, nous avons mené deux études pour étudier les paramètres supplémentaires pour tester l’efficacité du traitement de réadaptation des patients atteints de Parkinson, une en particulier, qui sera publié en ligne à des troubles Moviment nous permet de calculer les progrès réalisés par les patients à travers l’évaluation des changements du métabolisme de la courbe le long du chemin. “
L’étude a porté sur 40 patients souffrant de patients la maladie de Parkinson, âge moyen 71 ans, répartis en deux groupes de 20. Le premier groupe était soumis à une loco protocole expérimental pendant 20 minutes chaque jour pendant 4 semaines en vitesse d’écoulement du tapis de course progressivement croissante en tout 28 séances. Dans l’affichage apparaît comme un objectif à réaliser la forme du pied pendant la marche. Lorsque le mouvement du patient sur les contrôles, l’empreinte des pieds est synchronisée avec la forme de la cible et l’écran affiche les mots “bien fait”, même si le chemin quitte la plage définie, le soutien de la cible el’impronta pied ne sont pas synchronisés et le patient est invité à changer le rythme. Simultanément, un stimulus sonore, qui se compose de barres synchronisées avec des stimuli visuels, donne au patient le rythme du mois de mars.
Les patients du second groupe, qui ont été traités “classiques” à la place ont dû marcher sur une voie simple définie par des lignes horizontales accompagnées par un stimulus sonore que le rythme de la route en augmentant progressivement la vitesse de la pelouse.
Curriculum Vitae di Frazzitta Dot. Giuseppe
Dott. Frazzitta Giuseppe
Curriculum Vitae et Studiorum
Autorizzo al trattamento dei miei dati personali ai sensi del D.L. 30 giugno 2003 n.196.
Nato a Marsala il 07 agosto 1962
Medico Specialista in Neurologia
Dirigente Medico presso l’IRCCS Fondazione “S. Maugeri”
Centro di Montescano (PV)
Esperto in malattie neurodegenerative (Parkinson ed Alzheimer)
Esperto nella diagnosi e cura delle cefalee
Studi e Formazione
Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Pavia nel 1988 con il massimo di voti discutendo una tesi sul trattamento farmacologico delle complicanze neurologiche nei pazienti con abuso cronico di alcool;
Specializzato in Neurologia presso l’Università di Pavia nel 1992 con il massimo dei voti e lode discutendo una tesi sulla riabilitazione dei pazienti affetti da esiti di ictus cerebri;
Per il quadriennio della Specialità di Neurologia ha usufruito di una “Borsa di Studio per la frequenza della Scuola di Specializzazione” dell’Università di Pavia;
dal 1989 al 1990 come Ufficiale Medico ha ricoperto l’incarico di assistente presso il reparto di Ortopedia dell’Ospedale Militare di Milano;
-dal 1992 al 1993 ha frequentato, con una borsa di studio dell’Istituto Neurologico “C. Mondino” di Pavia, il Centro di Riabilitazione Funzionale “G. Verdi” di Villanova sull’Arda (PC) occupandosi della riabilitazione dei pazienti mielolesi.
Esperienze Lavorative
-dal Luglio 1992 al Luglio 1999 ha lavorato come consulente del Ministero di Grazia e Giustizia presso la Casa Circondariale di Pavia;
-dal Dicembre 1993 al Dicembre 1999 ha lavorato in qualità di Dirigente Medico di 1° livello presso l’U.O. di Neurologia dell’Azienda Ospedaliera di Busto Arsizio (VA) dove è stato Responsabile dell’Ambulatorio per le malattie neurodegenerative (Parkinson ed Alzheimer) e dell’ambulatorio per le cefalee. In questo periodo è stato membro del Gruppo di lavoro Provinciale per la malattia di Alzheimer, promosso dall’Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Varese;
-dal Dicembre 1999 lavora con la qualifica di Dirigente Medico di 1° livello-Aiuto presso l’IRCCS Fondazione “S. Maugeri” – Centro di Montescano (PV). Oltre ad occuparsi degli esami neurofisiologici (EEG, EMG, Potenziali evocati) e dell’ambulatorio UVA (Unità valutativa Alzheimer). Ha sviluppato in questi anni un protocollo riabilitativo multidisciplinare specifico per il trattamento dei pazienti affetti da Malattia di Parkinson cui partecipano fisiatri, nutrizionisti, angiologi, psicologi, terapisti occupazionali;
-Dall’Aprile 2006 è Responsabile del “Laboratorio di Diagnostica e Rieducazione neuromotoria” presso l’IRCCS Fondazione “S. Maugeri” – Centro di Montescano (PV) dove, tra gli altri argomenti di ricerca, si occupa dello studio dell’efficacia delle tecniche riabilitive sul cammino nei pazienti affetti da malattia di Parkinson, della valutazione dell’efficacia delle metodiche di riabilitazione propriocettive sui disturbi dell’equilibrio in pazienti affetti da malattia di Parkinson ed atassia sensitiva periferica e centrale, dello studio mediante valutazione isocinetica delle patologie neurologiche piramidali ed extrapiramidali;
Esperto nell’uso della tossina botulinica nel trattamento sia della spasticità che delle distonie;
Coautore di circa 90 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali e nazionali, ed è stato relatore in numerosi congressi di Società mediche nazionali (SIN, SIMFER, LIMPE).
Autorizzo al trattamento dei miei dati personali ai sensi del D.L. 30 giugno 2003 n.196.
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Curriculum Vitae FRAZZITTA Dot. Joseph
Dr. Joseph FRAZZITTA
Curriculum Vitae et Studiorum
Authorize to handle my personal data according to DL June 30, 2003 196.
Born in Marsala 07 agosto 1962
Medical Specialist in Neurology
Medical Director at the IRCCS Fondazione “S. Maugeri ”
Center Montescano (PV)
Expert in neurodegenerative diseases (Parkinson and Alzheimer)
Experienced in the diagnosis and treatment of headaches
Studies and Training
Graduated in Medicine at the University of Pavia in 1988 with the most votes with a thesis on the pharmacological treatment of neurological complications in patients with chronic abuse of alcohol;
Specializing in Neurology at the University of Pavia in 1992 with highest honors with a thesis on rehabilitation of patients with sequelae of stroke cerebri;
For the four specialty of Neurology has received a “Scholarship for attending the School of Specialization of the University of Pavia;
1989 to 1990 as a medical officer has served as an assistant at the Department of Military Orthopedic Hospital of Milan;
-from 1992 to 1993 he attended, with a scholarship of the Neurological Institute “C. Mondino “of Pavia, the Center for Functional Rehabilitation” G. Verdi “Villanova sull’Arda (PC) addressing the rehabilitation of patients mielolesi.
Work Experience
-from July 1992 to July 1999 he worked as a consultant to the Ministry of Justice at the House Circondariale of Pavia;
-from December 1993 to December 1999 he worked as Medical Director of 1st level at the OU of Neurology of the Hospital of Busto Arsizio (VA) where he was Head of the surgery for neurodegenerative diseases (Parkinson and Alzheimer) and the surgery for headaches. In this period he was a member of the Provincial Working Group on Alzheimer’s disease, promoted by the Social Policy of the Province of Varese;
work-from December 1999 with the rank of Medical Director of 1st level-aid from the IRCCS Fondazione “S. Maugeri “- Center Montescano (PV). Besides dealing neurophysiological examinations (EEG, EMG, evoked potentials) and the surgery UVA (Alzheimer Evaluation Unit). Has developed in recent years, a multidisciplinary rehabilitation protocol specifically for the treatment of patients with Parkinson’s disease involving physiatrists, nutritionists, angiologists, psychologists, occupational therapists;
-From ‘April 2006 and principal at the Laboratory of Diagnostic and neuromotor re-education “at the IRCCS Fondazione” S. Maugeri “- Center Montescano (PV), where, among other topics of research concerned with the study of the effectiveness of rehabilitation techniques on the way in patients with Parkinson’s disease, evaluation of the effectiveness of methods of rehabilitation, proprioceptive disorders balance in patients with Parkinson’s disease and ataxia, peripheral sensory and central Europe, the study by isokinetic assessment of the pyramidal and extrapyramidal neurological disorders;
Experienced in the use of botulinum toxin in the treatment of spasticity is that of dystonia;
Co-author of 90 scientific publications in international journals and national and has been a speaker at numerous conferences of national medical societies (SIN, SIMFER, Limp).
Authorize to handle my personal data according to DL June 30, 2003 196.
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Curriculum Vitae FRAZZITTA Dot. Joseph
Dr Joseph FRAZZITTA
Curriculum vitae et studiorum
D’autoriser le traitement de mes données personnelles selon la DL 30 juin 2003 196.
Né à Marsala 07 agosto 1962
Médecin spécialiste en neurologie
Directeur médical de l’IRCCS Fondazione “S. Maugeri ”
Centre Montescano (PV)
Expert dans les maladies neurodégénératives (Parkinson et d’Alzheimer)
Expérimenté dans le diagnostic et le traitement des maux de tête
Études et formation
Diplômé en médecine de l’Université de Pavie en 1988, avec le plus de voix avec une thèse sur le traitement pharmacologique des complications neurologiques chez les patients à l’abus chronique d’alcool;
Spécialisée en neurologie à l’Université de Pavie en 1992 avec mention très bien avec une thèse sur la réhabilitation des patients présentant des séquelles d’accident vasculaire cérébral du cerveau;
Pour la spécialité quatre de neurologie a reçu une bourse d’étude »pour assister à l’École de spécialisation de l’Université de Pavie;
1989 à 1990 comme médecin militaire a servi comme adjoint au ministère de l’Hôpital orthopédique militaire de Milan;
-de 1992 à 1993 il a assisté, avec une bourse de l’Institut neurologique de “C. Mondino “de Pavie, le Centre de réadaptation fonctionnelle” G. Verdi “de Villanova sull’Arda (PC) traitant de la réhabilitation des mielolesi patients.
Expérience professionnelle
-de Juillet 1992 à Juillet 1999, il a travaillé comme consultant auprès du Ministère de la Justice à la Chambre des circondariale Pavie;
-A partir de Décembre 1993 à Décembre 1999, il a travaillé comme directeur médical de 1er niveau à l’UO de neurologie de l’Hôpital de Busto Arsizio (VA), où il était chef de la chirurgie pour les maladies neurodégénératives (Parkinson et d’Alzheimer) et la chirurgie pour les maux de tête. En cette période, il a été membre du Groupe de travail provincial sur la maladie d’Alzheimer, promu par la politique sociale de la province de Varese;
travail à partir de Décembre 1999 avec le grade de directeur médical de 1er niveau des aides de l’IRCCS Fondazione “S. Maugeri “- Centre Montescano (PV). En plus de traiter des examens neurophysiologiques (EEG, EMG, potentiels évoqués) et à la chirurgie UVA (Unité d’évaluation d’Alzheimer). A développé ces dernières années, un protocole de réadaptation multidisciplinaire spécifiquement pour le traitement des patients atteints de la maladie de Parkinson impliquant des physiothérapeutes, nutritionnistes, médecins vasculaires, des psychologues, des ergothérapeutes;
-A partir de ‘avril 2006 et principal au Laboratoire de Diagnostic et neuromoteurs Re-éducation “à l’IRCCS Fondazione” S. Maugeri “- Centre Montescano (PV), où, entre autres sujets de recherche concernant l’étude de l’efficacité des techniques de réhabilitation de la voie chez les patients présentant la maladie de Parkinson, l’évaluation de l’efficacité des méthodes de rééducation, les troubles proprioceptifs l’équilibre chez les patients atteints de la maladie de Parkinson et d’ataxie, sensorielles et périphériques de l’Europe centrale, l’étude de l’évaluation isocinétique des troubles neurologiques pyramidaux et extrapyramidaux;
Expérimenté dans l’utilisation de la toxine botulique dans le traitement de la spasticité est celui de la dystonie;
Co-auteur de 90 publications scientifiques dans des revues internationales et nationales et a été conférencier lors de nombreuses conférences de sociétés médicales nationales (NAS, SIMFER, Limp).
D’autoriser le traitement de mes données personnelles selon la DL 30 juin 2003 196.
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