Sclerosi Multipla e CCSVI e SIN
SIENA – “Non esiste, ad oggi, alcuna indicazione a sottoporsi ad intervento chirurgico per correggere una CCSVI, perché il rapporto tra questa e la sclerosi multipla non è certo”. Così il Prof. Antonio Federico, presidente della Società Italiana di Neurologia (SIN), al convegno “Controversie in Neurologia” tenutosi oggi al Policlinico di Siena.
“Il susseguirsi di notizie – ha proseguito il professor Federico – riguardanti le relazioni potenziali tra alterazioni strutturali dei vasi venosi del collo deputati al circolo refluo dal cervello e dal midollo spinale e la sclerosi multipla, nonché la possibile efficacia e sicurezza di procedure terapeutiche atte a rimuovere tali alterazioni, ci ha già più volte indotto a prendere una posizione a difesa della salute dei pazienti” (vedere articolo di BrainFactor del 27/10/2010 “Sclerosi multilpla, neurologi cauti su legame con CCSVI”).
“E’ una controversia delicata alla luce di esperienze contrastanti che richiedono, a nostro avviso, un confronto da condursi con toni pacati e costruttivi al fine di individuare strategie di azione razionali nell’interesse generale e, soprattutto, dei pazienti”, ha concluso il presidente SIN.
All’incontro ha preso parte anche il prof. Paolo Zamboni dell’Università di Ferrara, sostenitore dell’ipotesi di un possibile ruolo delle alterazioni dei vasi venosi del collo e intracranici (CCSVI) quale fattore causale della sclerosi multipla. Presenti al dibattito anche Fabrizio Salvi dell’Università di Bologna, Roberto Floris e Diego Centonze dell’Università di Roma Tor Vergata, Claudio Baracchini e Paolo Gallo dell’Università di Padova.
“Studi pubblicati dal professor Zamboni dell’Università di Ferrara hanno messo in evidenza un’associazione tra SM e segni di CCSVI nella totalità dei malati di sclerosi multipla; l’ipotesi è che un reflusso venoso cerebrospinale possa determinare un aumento della pressione endovenulare e un danno della barriera ematoencefalica, seguiti da deposito di ferro nel tessuto che avvia il processo infiammatorio immuno-mediato proprio della SM”, ha spiegato il prof. Paolo Gallo del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Padova e membro del Gruppo di studio sulla sclerosi multipla della SIN.
“Zamboni e colleghi – ha proseguito Gallo – pur non avendo mai studiato la CCSVI nelle fasi iniziali di SM e proponendo un nesso di causalità fra la CCSVI e l’SM, hanno successivamente condotto uno studio interventistico in aperto sottoponendo ad angioplastica quei pazienti SM con diagnosi ultrasonografica di CCSVI ed ottenendo significativi risultati clinici”.
“Tuttavia – ha sottolineato il prof. Claudio Baracchini dell’Università di Padova – nonostante questi risultati, sono rimasti aperti numerosi quesiti: la CCSVI è la causa della SM? Tale condizione ne influenza il decorso clinico contribuendo alla progressione della disabilità? O è la SM che determina la CCSVI? Ed in tale caso qual è il suo significato clinico?”
“Dall’analisi degli studi del professor Zamboni – ha proseguito Baracchini – sono emersi, inoltre, alcuni aspetti critici che riguardavano la metodologia usata per diagnosticare la CCSVI: lo studio venoso transcranico condotto con metodica non validata, l’inadeguatezza della strumentazione usata, l’utilizzo di criteri ultrasonografici non validati da studi internazionali o multicentrici controllati, una metodologia che non prevedeva l’analisi dei dati in doppio cieco”.
“Gli studi che abbiamo realizzato all’Università di Padova (uno già pubblicato sugli Annals of Neurology, l’altro in pubblicazione sulla prestigiosa rivista Neurology – NdR), condotti in cieco sia con metodica ultrasonografica che venografica, su un numero totale di 110 pazienti e 170 controlli non ha mai evidenziato una alterazione dell’emodinamica venosa cerebrale. Pertanto i nostri dati non confermano l’associazione tra CCSVI ed SM proposta da Zamboni”, ha detto Baracchini.
Questi dati, dunque, solleverebbero dubbi sulla stessa esistenza della CCSVI, sostengono i neurologi SIN: “Considerando la criticità dell’argomento e le aspettative terapeutiche indotte nei pazienti, l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla e la Fondazione che a lei fa riferiemnto (AISM – FISM) promuoverà uno studio multicentrico su un elevato numero di pazienti: “sarà il più ampio studio epidemiologico e multicentrico volto a verificare l’associazione della CCSVI nella SM: solo dopo aver risposto definitivamente ai quesiti sopra citati sarà possibile proporre un eventuale intervento di angioplastica che al momento attuale è ingiustificato e potenzialmente pericoloso”.
Il consiglio dei neurologi della SIN ai pazienti è chiaro: “In assenza di procedure diagnostiche standardizzate e di una chiara dimostrazione di un rapporto tra CCSVI e SM, non è in alcun modo indicata la correzione chirurgica anche in caso di anomalie documentate del sistema venoso, dal momento che le stesse anomalie possono essere presenti anche in persone sane e in altre malattie neurologiche. Affidarsi ad improvvisati terapeuti può essere non solo inutile ma potenzialmente pericoloso”…
Ultimo aggiornamento ( Mercoledì 16 Marzo 2011 20:21 )
Neurologists: report multiple sclerosis – is not CCSVI certo.SIENA – “There is to date no indication to undergo surgery to correct a CCSVI, because the relationship between this and MS is not certain.” So Prof. Antonio Federico, president of the Italian Society of Neurology (SIN) at the conference “Controversies in Neurology” held today at the General Hospital of Siena.
“The succession of news – said Professor Fred – concerning potential relationships between structural alterations of the venous vessels of the neck to the club members effluent from the brain and spinal cord and multiple sclerosis, and the possible efficacy and safety of therapeutic procedures designed to remove such alterations, has already prompted several times to take a stand to protect the health of patients “(see the article BrainFactor 27/10/2010” multilpla Sclerosis, neurologists cautious on ties with CCSVI).
“It ‘s a mild controversy in the light of contrasting experiences which, in our view, a comparison to be carried out with soft tones and constructive in order to identify strategies for rational action in the public interest and, most importantly, patients”, concluded the President SIN.
The meeting was also attended by prof. Paolo Zamboni, University of Ferrara, a supporter of the hypothesis of a possible role of alterations of the venous vessels of the neck and intracranial (CCSVI) as a causal factor of MS. Fabrizio Salvi also present in the debate at the University of Bologna, Roberto Flores and Diego Centonze, University of Rome Tor Vergata, Claudio Baracchini and Paul Gallo of the University of Padua.
“Studies published by Professor Zamboni, University of Ferrara have shown an association between MS and all the signs of CCSVI in multiple sclerosis, the assumption is that a cerebrospinal venous reflux can lead to increased pressure and a endovenulare damage the blood-brain barrier, followed by iron deposition in the tissue that starts the immune-mediated inflammatory process characteristic of MS, “explained Professor. Paolo Gallo, Department of Neuroscience at the University of Padua and a member of the Study Group on Multiple Sclerosis of the SIN.
“Zamboni and colleagues – continued Gallo – despite never having studied the CCSVI in the early stages of MS, suggesting a causal link between the CCSVI el’SM, subsequently conducted a study of interventional open undergoing angioplasty patients diagnosed with MS ultrasound CCSVI and obtaining significant clinical results. “
“However – said prof. Baracchini Claudio University of Padua – despite these achievements, many questions remained open: CCSVI is the cause of MS? This condition will influence the clinical course contributes to the progression of disability or is it the SM determining CCSVI? And if so, what is its clinical significance? “
“From the studies of Professor Zamboni – continued Baracchini – There are also some critical issues related to the methodology used to diagnose CCSVI: Venous transcranial study conducted not validated, the inadequacy of the instrumentation used, the ‘use of criteria not validated by ultrasound or international multicentre studies, a methodology that did not include data analysis, double-blind. “
“The studies we have done at the University of Padova (one already published in the Annals of Neurology, the other publication in the prestigious journal Neurology – Ed), blinded both with ultrasound technique that venography, a total of 110 patients and 170 controls has never shown an alteration in cerebral venous hemodynamics. Therefore, our data do not confirm the association between MS and CCSVI proposed by Zamboni, “said Baracchini.
These data, therefore, raise doubts about the existence of CCSVI, say neurologists SIN: “Considering the critical nature of the subject and the therapeutic expectations induced in patients, the Italian Multiple Sclerosis Society and the Foundation that she does riferiemnto (AISM – IMF) will promote a multicenter study of a large number of patients “will be the largest multi-center epidemiological study designed to assess the association of CCSVI in MS only after definitive answers to the questions above will be possible to propose a possible angioplasty that at present it is unjustified and potentially dangerous. “
The Council of the SIN neurologists to patients is clear: “In the absence of standardized diagnostic procedures and a clear demonstration of a relationship between CCSVI and SM, is in no way indicated surgical correction in case of documented abnormalities of the venous system, since the same abnormalities may be present in healthy people and in other neurological diseases. Relying on makeshift therapists can be not only unnecessary but potentially dangerous “…
Last Updated (Wednesday, 16 March 2011 20:21)Neurologues: la sclérose multiple rapport – n’est pas CCSVI certo.SIENA – “Il est à ce jour aucune indication à la chirurgie pour corriger un CCSVI, parce que la relation entre ce dernier et MS n’est pas certain.” Ainsi, le professeur Antonio Federico, président de la Société Italienne de Neurologie (NAS) lors de la conférence “Controverses en neurologie” qui s’est tenue aujourd’hui à l’Hôpital général de Sienne.
“La succession de nouvelles – a déclaré le professeur Fred – concernant les relations possibles entre les modifications de structure des vaisseaux veineux du cou pour les membres du club des effluents en provenance du cerveau et la moelle épinière et la sclérose en plaques, et l’efficacité et de sécurité des procédures thérapeutiques destinées à retirer de telles modifications, a déjà invité à plusieurs reprises de prendre position pour protéger la santé des patients »(voir l’article BrainFactor 27/10/2010” sclérose multilpla, neurologues prudent sur les liens avec CCSVI).
“C’est une certaine controverse à la lumière des expériences contrastées qui, à notre avis, une comparaison effectuée avec des tons doux et constructive en vue d’identifier des stratégies d’action rationnelle dans l’intérêt public et, surtout, les patients”, a conclu le Président NAS.
La réunion a été également assisté par le prof. Paolo Zamboni, Université de Ferrara, un partisan de l’hypothèse d’un rôle possible des modifications des vaisseaux veineux du cou et intracrânienne (CCSVI) comme un facteur causal de la SEP. Fabrizio également présente dans le débat à l’Université de Bologne, Roberto Flores et Diego Centonze, Université de Rome Tor Vergata, Claudio Gallo Baracchini et Paul de l’Université de Padoue Salvi.
“Les études publiées par le professeur Zamboni, Université de Ferrara ont montré une association entre les États membres et tous les signes du CCSVI dans la sclérose en plaques, l’hypothèse est que le reflux veineux céphalo-rachidien peut conduire à une pression accrue et une endovenulare endommager la barrière hémato-encéphalique, suivie d’un dépôt de fer dans les tissus qui démarre le processus caractéristique à médiation immunitaire inflammatoire de la SEP », a expliqué le professeur. Paolo Gallo, Département des neurosciences à l’Université de Padoue et un membre du Groupe d’étude sur la sclérose en plaques du NAS.
«Zamboni et ses collègues – a continué Gallo – bien qu’elle n’ait jamais avoir étudié le CCSVI dans les premiers stades de la SEP, ce qui suggère un lien de causalité entre les el’SM CCSVI, par la suite mené une étude d’intervention ouverte subissant une angioplastie patients un diagnostic de SP échographie CCSVI et d’obtenir d’importants résultats cliniques. ”
. “Toutefois – a déclaré le Professeur Claudio Baracchini Université de Padoue – en dépit de ces réalisations, de nombreuses questions restent en suspens: CCSVI est la cause de la SP Cette condition sera d’influencer le cours clinique contribue à la progression du handicap ou est-ce? SM déterminer CCSVI? Et si oui, quelle est sa signification clinique? ”
“D’après les études du professeur Zamboni – suite Baracchini – Il ya aussi des questions cruciales liées à la méthodologie utilisée pour diagnostiquer CCSVI: veineuse étude menée transcrânienne pas validé, l’insuffisance de l’instrumentation utilisée, le «l’utilisation de critères non validés par ultrasons ou des études multicentriques internationaux, une méthodologie qui ne comprend pas l’analyse des données, en double aveugle.”
“Les études que nous avons fait à l’Université de Padoue (une est déjà publiée dans les Annals of Neurology, la publication d’autres dans la prestigieuse revue Neurology – Ed), aveuglé à la fois avec une technique à ultrasons qui phlébographie, un total de 110 patients et 170 contrôles n’a jamais montré une altération de dell’emodinamica veineuse cérébrale. Par conséquent, nos données ne confirment pas l’association entre la SP et CCSVI proposé par Zamboni », a déclaré Baracchini.
Ces données, par conséquent, des doutes sur l’existence d’CCSVI, disent les neurologues NAS: «Considérant la nature critique de l’objet et les attentes thérapeutiques induits chez les patients, l’Italien Multiple Sclerosis Society et la Fondation qu’elle ne riferiemnto (AISM – FMI) fera la promotion d’une étude multicentrique d’un grand nombre de patients “sera la plus grande étude multi-centre épidémiologique visant à évaluer l’association du CCSVI dans MS qu’après des réponses définitives aux questions ci-dessus sera possible de proposer une angioplastie possible qu’à l’heure actuelle il est injustifié et potentiellement dangereux. ”
Le Conseil des neurologues NAS pour les patients est clair: “En l’absence de procédures de diagnostic et une démonstration claire de la relation entre CCSVI et SM, n’est en aucune façon indiqué une correction chirurgicale en cas d’anomalies documentées du système veineux, depuis les mêmes anomalies peuvent être présents chez les personnes en bonne santé et dans d’autres maladies neurologiques. S’appuyant sur des thérapeutes de fortune peut être non seulement inutile mais potentiellement dangereuses “…
Dernière mise à jour (Mercredi, 16 Mars 2011 20:21)