Lo strazio di un Addio improvviso lascia un vuoto attonito, deprivazione senza senso e risposte inevase. Subentra disperazione e in seguito la razionalizzazione dell’ evento. Il tempo, da soli o aiutati da amici ti porteranno al compromesso dell’accettazione non facile della Liberazione.
Arrivi alla condivisa nostalgia serena di emozioni che ti porterai appresso, accettando il “Fuggitivo costretto”.
L’attimo che apprendi della Vita non Vita, segnata da destino crudele, regalata da civiltà senza scrupoli. Tu partecipe ad un film “horror” come é la pestilenza della morte bianca. Immersa nell’ incubo doloroso dell’io. Accompagnarsi insieme ad un congedo dove il “qui ed ora” sono più che mai unica risorsa ad avere una motivazione alla lotta comune in famiglia. Non pensavo di “ri-vivere” e “ri-condividere” questa agonia di vita con un affetto profondo. Prima rabbiosa, incredula, dopo riemerge il “déjà vu” del passato. Dolore assurdo, senza peso, senza forma ma primordiale, tu spaventosamente impotente. Egoisticamente “compressa”, attonita con il grande desiderio di fare “cambio” per non subire questo strazio, rendendoti consapevole che non é una scappatoia per difenderti da un nuovo Abbandono, a maggior ragione, quando ne hai appena metabolizzati altri…troppi.
E poi? Un incontro: un “magico ed inatteso” pomeriggio. Avrei voluto non esserci, come e cosa potevo dire? il sapere consolare? Aiutare? Nello stesso tempo desiderosa di recuperare attimi che si sono dimenticati, persi perché si sono create altre famiglie smistate dal fusto della Vita. Vorresti proteggere e proteggerti…sei inadeguata, piccola e tremendamente” inutile”. Scopri, dopo ore di parole uniche intime di condivisione di un dolore più forte di noi, che si può piangere insieme, emozionarsi. Si, si può fare senza usare la bilancia, con tenerezza estrema…Anche il dolore potrebbe divenire tenero se lo si percepisce con affetto immenso. Strano assurdo dolore: tenerissimo.
La grande serenità vera ma anche straziante che si riesce a percepire intimamente, facendola tua, sperando di riuscire a restituirla con la sua stessa accettata rassegnazione e realizzazione ragionata che questa è : Vita.
Il miracolo dell’Amore reciproco ci sta aiutando? Non lo so: provare questa emozione che non avresti mai voluto sperimentare dell’ altra tua parte di DNA. Il tuo “clone” affettivo che ti parla con occhi lucidi, promettendo una lotta senza precedenti: vivere fino alla fine assaporando il TUTTO.
Sto scrivendo, caro diario, che cosa avrei dovuto scriverti? Hai chiesto una pagina di emozione, oggi : ho questa che mi avvolge come un pitone e mi toglie il fiato. La tenerezza che ho ricevuto e sto condividendo la voglio donare, e raccontare.
Stanno scorrendo lacrime silenti “abbagliata-svuotata-arricchita” da questa sentimento che mi viene trasmesso ogni giorno, dal suo Amore, timoroso anche di farmi male. Empaticamente unite pur lontane fisicamente, con una tenerezza immensa, per aiutarci a superare un Addio che si spera ritardato… Non ci sono corsi, studi che ti indicano come riuscire ad ascoltare il tuo-suo dolore interiore, e cercare di modularlo, in questo percorso. Puoi solo provare ad immedesimarti cercando il non immaginabile. Ti rivedi, allunghi una mano prima reale e in seguito virtuale verso quella umida e fredda” manina” che hai tenuto fra le tue per tre ore filate mentre ti raccontava il suo grande disagio sorprendentemente legato a forte serenità che percepisci e ti invade fin dentro l’anima. Si può donare aiuto anche così? Non lo so, non saprò mai…Ma è straordinariamente bello il compromesso di viverla la VITA ogni giorno, assaporando le piccole cose, i sorrisi, le battute ironiche su se stessi e la grande voglia di fare capire a chi hai a fianco che lotti non solo per te stesso ma soprattutto per coloro che ami. Un AMORE che puoi condividere a distanza utilizzando uno telefonino, e sentirsi nella disperazione dell’abbandono sereni e vicini. Vuole andarsene senza rimpianto di pace e parole non dette, con una pacifica complicità d’ AMORE .
Non sarà mai dosabile questo dolore. Un telefonino: parole, alcune foto di cieli, fiori, il gatto, i propri affetti, e poi vedere ancora il sole, le stelle, il vento, il mare, godere del qui ed ora, facendolo suo e tuo!
I messaggini un domani saranno meno presenti, sarai con me,resteranno lo stesso vive tutte le immagini del nostro qui ed ora.
Con AMORE inizio faticosamente e teneramente questo difficile viaggio, sperando lontano nel tempo a congedarmi da te…ti sono vicina, teneramente mio Fuggitivo Costretto.
@by alda – con amore a te Fuggitivo Costretto