Giulia Di Leo, giornlista collaboratrice a “La Stampa” di Alessandria, mi contatta tempo addietro per conoscere un poco la storia di chi ha vissuto in primis le emozioni con il killer Amianto come lo chiamo io. Dolce, molto attenta nell’ascolto ha raccolto in questo libro i racconti più intimi di chi ha vissuto la malattia, di chi ci ha convissuto con un parente, un amico.
Storia anacronistica, passato e presente intrecciati, senza pietismo, ma con la discreta tenerezza di chi ha compreso queste emozioni interiori, legate alla Resilienza che si continua a vivere in Casale Monferrato. Decisamente scorrevole, ma sapientemente legato al passato, al presente, Giulia descrive la storia di questa fabbrica, le emozioni di chi ha subito i danni di amianto sia fisicamente che psicologicamente. Coinvolge senza destare irritazione in chi questo stato d’animo lo vive ancora, racconta abilmente, il lettore ci si ritrova immerso in questa storia vera di chi non è più presente, di chi invece la sta vivendo in primis con tutte le sconfitte e vittorie burocratiche per vedere riconosciuto il disastro legalmente affinchè chi lo ha perpetrato “paghi”…