Nicole Freddi, eclettica, solare e determinata. La conosco fin da ragazzina. Sguardo acuto, curiosa ed avida con la vita. Inizierà un mandato speciale per la integrazione ed inclusione dei disabili. Un enorme lavoro che sono certa riuscirà ad attuate grazie anche alla sua preparazione professionale. Mamma Claudia, papà Roberto e Fabrizio il fratellone sono stati la grande guida che ha aperto a 360 gradi la mente ed il cuore di questa giovane donna che affronta da anni lei stessa la disabilità. Orgogliosa di averla fra i miei affetti.
Categoria: disabilità e progetti
Caro Camice Bianco, io sono un paziente complesso ed è questo ciò che vorrei tu meditassi…
Da “Il Piccolo Alessandria”, ringrazio il direttore Alberto Marello che mi ha donato uno spazio. Sono stanca di essere solo un corpo. Lettera aperta inviata davvero ad un medico, un attimo della mia vita dolorosamente lesa nel mio intimo essere solo Persona e non….
HandBike, AISM e disabilità… ho conosciuto uno sport coinvolgente…
MonferratoTV – Sportivamente Abili…
Handbike, mano-bicicletta… uno sport che non conoscevo, e che mi ha affascinata fin dal primo incontro con i partecipanti, la sensazione di libertà fisica che si prova a “correre” in bicicletta sentendo il soffio del vento sul volto, il calore del sole, le gocce di pioggia, e una grande sensazione di libertà fisica che leggevo negli occhi dei partecipanti.
Mi ha sconvolta fin dentro l’anima, questa emozione che ho letto sul volto della amica Roberta, di Sara e dei tanti. Si, emozione intensa che ho voluto immagazzinare aiutata da un amico che produce video in una sorta di open source, da poter usare per fare conoscere o promuovere questo tipo di attività che mi ha fatto sentire quanto sia importante la integrazione e quanto si debba sfatare il mito del diverso.
Handbike, hand-bike … a sport that did not know, and that fascinated me from the very first meeting with the participants, the feeling of physical freedom that you try to “run” bike feeling the wind blowing on his face, the warmth of the sun, the rain drops , and a great sense of physical freedom that I read in the eyes of the participants.
Shocked me right into the soul, this emotion that I read on the face of friend Roberta, Sara and many others. Yes, intense emotion that I wanted to store helped by a friend who produces video in a sort of open source, you can use in order to introduce or promote this type of activity that made me feel how important the integration and how we should dispel the myth of difference.
An event in Monferrato was the first of its kind and it made me happy to belong to this land of my scent of crushed grapes, mushrooms in wet autumn days, customs and traditions that you do not have to lose over time. Perfume Oglio, damp earth and morning fog!
It ‘s so with Carrara Rodolfo of MonferratoTV, cooperation Jessica Borra, my trusty voluntary civil service of the Italian Multiple Sclerosis Association, the help of friends in the guise of Hand bike Andrea Leoni and Maura Macchi, and the athletes Roberta Amadeo Past President AISM and Sara Riccobono nicely that they get involved in this “game” of leadership we have created a true testimony to all those who have in mind to try ….
Try what? demonstrate that our normal disability does not become increasingly diversity of mind of those who think that it does not appear to be oneself, emotions, mind active and residual abilities important …
Handbike, la main-bike … un sport qui ne connaissait pas, et qui me fascinait depuis la toute première réunion avec les participants, le sentiment de liberté physique que vous essayez de “run” vélo sentir le vent sur son visage, la chaleur du soleil, la pluie tombe , et un grand sentiment de liberté physique que j’ai lu dans les yeux des participants.
M’a choqué à droite dans l’âme, cette émotion que j’ai lu sur le visage de l’ami de Roberta, Sara et bien d’autres. Oui, l’émotion intense que j’ai essayé de sauvegarder aidé par un ami qui produit une vidéo dans une sorte de l’open source, vous pouvez utiliser afin d’instituer ou de promouvoir ce type d’activité qui m’a fait sentir l’importance de l’intégration et de la façon dont nous devrions dissiper l’mythe de la différence.
Un événement dans le Monferrato a été le premier de son genre et ça m’a fait plaisir d’appartenir à cette terre de mon odeur des raisins écrasés, les champignons en journées d’automne humides, les coutumes et les traditions que vous n’avez pas à perdre avec le temps. Oglio parfum, terre humide et de brouillard le matin!
C’est donc avec Carrara Rodolfo de MonferratoTV, la coopération Jessica Borra, mon fidèle service civil volontaire de l’Association italienne de sclérose en plaques, l’aide d’amis en guise de main vélo Andrea Leoni et Maura Macchi, et les athlètes Roberta Amadeo passé Président AISM et Sara Riccobono bien qu’ils s’impliquent dans ce «jeu» de la direction, nous avons créé un vrai témoignage à tous ceux qui ont à l’esprit pour essayer ….
Essayer quoi? démontrer que notre incapacité normale ne devient pas de plus en plus la diversité de l’esprit de ceux qui pensent que cela ne semble pas être soi-même, les émotions, l’esprit capacités actives et résiduelles importantes ..
Un evento che in Monferrato è stato il primo del suo genere e questo mi ha resa felice di appartenere a questa mia terra di profumo di uva pestata, di funghi, nelle umide giornate autunnali, di usanze e tradizioni che non si debbono perdere nel tempo. Profumo dell’oglio, terra umida e nebbia mattutina!
E’ così con Carrara Rodolfo di MonferratoTV, la cooperazione di Jessica Borra, la mia fidata volontaria del servizio civile della Associazione Italiana Sclerosi Multipla, l’aiuto degli amici di HandBike nelle vesti di Andrea Leoni e Maura Macchi, e le atlete Roberta Amadeo Past President AISM e Sara Riccobono che simpaticamente si sono lasciati coinvolgere in questo “gioco” di protagonismo verità abbiamo creato una testimonianza per tutti coloro che hanno in mente di provarci….
Provare cosa? dimostrare che la nostra normalità dell’handicap non divenga sempre più spesso la diversità mentale di chi pensa che apparire sia non Essere se stessi, con emozioni, mente attiva e abilità residue importanti…
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An event in Monferrato was the first of its kind and it made me happy to belong to this land of my scent of crushed grapes, mushrooms in wet autumn days, customs and traditions that you do not have to lose over time. Perfume Oglio, damp earth and morning fog!
It ‘s so with Carrara Rodolfo of MonferratoTV, cooperation Jessica Borra, my trusty voluntary civil service of the Italian Multiple Sclerosis Association, the help of friends in the guise of Hand bike Andrea Leoni and Maura Macchi, and the athletes Roberta Amadeo Past President AISM and Sara Riccobono nicely that they get involved in this “game” of leadership we have created a true testimony to all those who have in mind to try ….
Try what? demonstrate that our normal disability does not become increasingly diversity of mind of those who think that it does not appear to be oneself, emotions, mind active and residual abilities important …
Un événement dans le Monferrato a été le premier de son genre et ça m’a fait plaisir d’appartenir à cette terre de mon odeur des raisins écrasés, les champignons en journées d’automne humides, les coutumes et les traditions que vous n’avez pas à perdre avec le temps. Oglio parfum, terre humide et de brouillard le matin!
C’est donc avec Carrara Rodolfo de MonferratoTV, la coopération Jessica Borra, mon fidèle service civil volontaire de l’Association italienne de sclérose en plaques, l’aide d’amis en guise de main vélo Andrea Leoni et Maura Macchi, et les athlètes Roberta Amadeo passé Président AISM et Sara Riccobono bien qu’ils s’impliquent dans ce «jeu» de la direction, nous avons créé un vrai témoignage à tous ceux qui ont à l’esprit pour essayer ….
Essayer quoi? démontrer que notre incapacité normale ne devient pas de plus en plus la diversité de l’esprit de ceux qui pensent que cela ne semble pas être soi-même, les émotions, l’esprit capacités actives et résiduelles importantes …
Caro Bomprezzi, ti quoto! :-)
Caro Franco Bomprezzi, ti quoto e mi permetto di riportare il tuo post da superando.it, perchè condivido appieno tutto il tuo malessere che poi è il nostro….
http://superando.it/content/view/7159/112/
Questa volta il danno è troppo grave per restare in silenzio
(di Franco Bomprezzi*)
Per qualche giorno ho nutrito l’illusione che i festeggiamenti per l’Unità d’Italia stessero restituendo al Paese e ai suoi abitanti un autentico senso di appartenenza a una storia comune, e soprattutto a valori condivisi, rappresentati dalla Costituzione.
Ho perfino pensato che poteva essere un punto di svolta civile, “prepolitico”, non legato cioè alle continue e insopportabili lacerazioni provocate da un malinteso bipolarismo. Mi sono riconosciuto nelle parole del presidente Napolitano [se ne legga cliccando qui l’intervento letto in apertura delle celebrazioni del 17 marzo, N.d.R.], e mi ha fatto piacere vedere strade e teatri pieni di gente sorridente, con la bandierina tricolore e la coccarda. Il fatto è che pensavo all’Italia dello “stare insieme”, quella che riesce quasi sempre a trovare una soluzione ragionevole ai problemi e alle difficoltà, facendo appello a tolleranza, umanità, laboriosità, onestà, amicizia.
Mi sono ricordato di quando, da ragazzino, studiavo il Risorgimento su libri pieni di retorica nazionalista, ma comunque capaci di emozionarti per un’epopea nazionale all’interno della quale non era così difficile riconoscere almeno qualche risultato utile per tutti: la lingua comune, l’istruzione, la salute, la democrazia.
Mi sono sempre sentito “italiano” forse perché, nato a Firenze, a causa dei trasferimenti cui mio padre doveva sottoporsi per lavoro, ho vissuto non solo in Toscana, ma anche in Abruzzo e nel Veneto, prima di scegliere, da adulto, Milano e la Lombardia. Perciò ho amici e buoni ricordi in mezza Italia, e l’altra metà l’ho conosciuta negli anni dell’impegno sociale, nelle associazioni delle persone con disabilità, ad esempio.
Quando, da presidente della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), sono stato praticamente in tutte le Regioni italiane, vedendo da vicino le differenze e i punti in comune, apprezzando il lavoro difficile che famiglie e persone con disabilità devono compiere ogni giorno per combattere contro pregiudizi, barriere, ingiustizie, carenze normative e di servizi.
Ero dunque quasi sereno, sia pure senza che ve ne fosse davvero motivo, solo per una sensazione gradevole di una ventata di aria buona in un periodo così difficile di convivenza politica e sociale. Poi mi sono imbattuto nell’ultima copertina del settimanale «Panorama» [la si veda cliccando qui, N.d.R.]. Il titolo non ammette sfumature: Scrocconi. L’immagine non potrebbe essere più chiara: una carrozzina stilizzata, su cui siede un Pinocchio altrettanto stilizzato. Il sommario che rimanda a un’inchiesta “esclusiva” recita così: Invalidità inesistenti, certificati falsi, pensioni regalate. Ecco chi sono i furbi (e i loro complici) che fregano l’Inps. A nostre spese.
Ho avuto un trasalimento e un senso di nausea. Mi sono ricordato subito dei manifesti del nazismo che hanno accompagnato la campagna per la sterilizzazione dei disabili e poi per l’eutanasia, il cosiddetto “Programma T4” [se ne legga nel nostro sito tra l’altro cliccando qui, N.d.R.]. Anche allora, in piena crisi economica, comparvero manifesti (se ne veda un esempio cliccando qui), che legavano strettamente i sacrifici economici della povera gente agli sprechi per tenere in vita persone “improduttive”. I simboli, infatti, servono in epoche di questo tipo a deviare l’attenzione verso nemici sui quali scaricare le tensioni sociali.
In Italia la campagna sui falsi invalidi, partita su alcuni dati di fatto, comunque circoscritti e rispetto ai quali è necessario un approfondimento anche statistico, come fa da tempo, con grande rigore, la FISH (Federazione Italiana per il superamento dell’Handicap), si è trasformata nel tempo in un esempio vergognoso di come si possano deviare risorse e competenze pubbliche verso obiettivi di drastica riduzione complessiva della spesa sociale, eliminando, attraverso procedure discutibili e spesso disumane di controllo dello stato di invalidità civile, pensioni e indennità assolutamente legittime (come testimonia l’altissima percentuale di ricorsi alla Magistratura vinti dai Cittadini).
Lo scriviamo e lo documentiamo da tempo. Le fonti non mancano, basta consultarle, basta fare bene il mestiere di giornalista, che richiede competenza e umiltà. E invece Stefano Vespa, fratello del più noto Bruno, si lancia in alcune pagine di densa scrittura, che sono semplicemente il “copia e incolla” delle veline dell’INPS, già smentite dagli stessi medici dell’Istituto. L’inchiesta “esclusiva”, quindi, fa cadere le braccia e non solo.
Ma al di là del giudizio sul pezzo pubblicato da «Panorama» (quanta distanza col newsmagazine al quale ero abbonato da giovane, quando lo dirigeva Lamberto Sechi…), la questione più grave e inquietante è la scelta di dedicare la copertina del settimanale a questo tema, nelle giornate dell’incubo nucleare, della crisi libica, dei tanti processi al premier, del federalismo che passa, della riforma della giustizia, tanto per citare argomenti assolutamente bipartisan.
Il direttore di «Panorama» non ha certo scelto questo tema in modo casuale. C’è un pensiero dietro, c’è sicuramente un disegno ben preciso. Lo stigma di quella copertina è gravissimo: in copertina non si distingue, si fa di ogni erba un fascio. Si indica la carrozzina, simbolo riconoscibile da tutti per denotare la disabilità, quella vera. Ritengo questa scelta assolutamente vergognosa e scorretta deontologicamente. Ovviamente siamo in regime di libera informazione, e l’articolo 21 della Costituzione vale per tutti, anche per «Panorama». Ma il danno arrecato questa volta a un’intera parte del Paese è troppo grave per passare in silenzio.
*Testo apparso anche in «FrancaMente», il blog senza barriere di Vita.blog, con il titolo Fratelli d’Italia o “scrocconi”?, qui ripreso con alcuni adattamenti.
tutela sulla discriminazione delle persone con handicap
dal sito :
http://www.parlamento.it/parlam/leggi/06067l.htm
Legge 1° marzo 2006, n. 67
“Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni”
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 54 del 6 marzo 2006
Art. 1.
(Finalità e ambito di applicazione)
1. La presente legge, ai sensi dell’articolo 3 della Costituzione, promuove la piena attuazione del principio di parità di trattamento e delle pari opportunità nei confronti delle persone con disabilità di cui all’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, al fine di garantire alle stesse il pieno godimento dei loro diritti civili, politici, economici e sociali.
2. Restano salve, nei casi di discriminazioni in pregiudizio delle persone con disabilità relative all’accesso al lavoro e sul lavoro, le disposizioni del decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 216, recante attuazione della direttiva 2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro.
Art. 2.
(Nozione di discriminazione)
1. Il principio di parità di trattamento comporta che non può essere praticata alcuna discriminazione in pregiudizio delle persone con disabilità.
2. Si ha discriminazione diretta quando, per motivi connessi alla disabilità, una persona è trattata meno favorevolmente di quanto sia, sia stata o sarebbe trattata una persona non disabile in situazione analoga.
3. Si ha discriminazione indiretta quando una disposizione, un criterio, una prassi, un atto, un patto o un comportamento apparentemente neutri mettono una persona con disabilità in una posizione di svantaggio rispetto ad altre persone.
4. Sono, altresì, considerati come discriminazioni le molestie ovvero quei comportamenti indesiderati, posti in essere per motivi connessi alla disabilità, che violano la dignità e la libertà di una persona con disabilità, ovvero creano un clima di intimidazione, di umiliazione e di ostilità nei suoi confronti.
Art. 3.
(Tutela giurisdizionale)
1. La tutela giurisdizionale avverso gli atti ed i comportamenti di cui all’articolo 2 della presente legge è attuata nelle forme previste dall’articolo 44, commi da 1 a 6 e 8, del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286.
2. Il ricorrente, al fine di dimostrare la sussistenza di un comportamento discriminatorio a proprio danno, può dedurre in giudizio elementi di fatto, in termini gravi, precisi e concordanti, che il giudice valuta nei limiti di cui all’articolo 2729, primo comma, del codice civile.
3. Con il provvedimento che accoglie il ricorso il giudice, oltre a provvedere, se richiesto, al risarcimento del danno, anche non patrimoniale, ordina la cessazione del comportamento, della condotta o dell’atto discriminatorio, ove ancora sussistente, e adotta ogni altro provvedimento idoneo, secondo le circostanze, a rimuovere gli effetti della discriminazione, compresa l’adozione, entro il termine fissato nel provvedimento stesso, di un piano di rimozione delle discriminazioni accertate.
4. Il giudice può ordinare la pubblicazione del provvedimento di cui al comma 3, a spese del convenuto, per una sola volta, su un quotidiano a tiratura nazionale, ovvero su uno dei quotidiani a maggiore diffusione nel territorio interessato.
Art. 4.
(Legittimazione ad agire)
1. Sono altresì legittimati ad agire ai sensi dell’articolo 3 in forza di delega rilasciata per atto pubblico o per scrittura privata autenticata a pena di nullità, in nome e per conto del soggetto passivo della discriminazione, le associazioni e gli enti individuati con decreto del Ministro per le pari opportunità, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sulla base della finalità statutaria e della stabilità dell’organizzazione.
2. Le associazioni e gli enti di cui al comma 1 possono intervenire nei giudizi per danno subìto dalle persone con disabilità e ricorrere in sede di giurisdizione amministrativa per l’annullamento di atti lesivi degli interessi delle persone stesse.
3. Le associazioni e gli enti di cui al comma 1 sono altresì legittimati ad agire, in relazione ai comportamenti discriminatori di cui ai commi 2 e 3 dell’articolo 2, quando questi assumano carattere collettivo.