CCSVI e Sclerosi Multipla….

Una teoria portata avanti dal professor Zamboni dell’Università di Ferrara

CCSVI e sclerosi multipla: legami, dubbi e speranze

© Matteo Clerici/NEWSFOOD.com – 14/02/2010

Con il termine CCSVI o Insufficienza Venosa Cerebro-Spinale Cronica è descritta una situazione ipotetica in cui il sistema venoso non è in grado di rimuovere efficacemente il sangue dal sistema nervoso centrale.
Questa condizione sarebbe dovuta al restringimento di piccole vene del collo, del torace e della colonna vertebrale. Tale situazione avrebbe come conseguenza un aumento della pressione delle vene del cervello e del midollo spinale, portatrice di danni in tali regioni.

La CCSVI è balzata al centro delle attenzioni del pubblico e dei media quando alcuni studiosi hanno ipotizzato un collegamento tra tale situazione e la sclerosi multipla (SM).

In particolare, tale ipotesi è al centro della ricerca del professor Paolo Zamboni, dell’Università di Ferrara (Dipartimento di Scienze chirurgiche anestesiologiche e radiologiche), pubblicata sul “Journal of Neurology, Neurosurgery, & Psychiatry”.

In tale ricerca, Zamboni e colleghi hanno lavorato con 300 volontari: 65 affetti da varie forme di SM e 235 sani o con altri disturbi neurologici. Le analisi compiuti su tali soggetti hanno evidenziato una forte correlazione tra il manifestarsi della SM e l’insufficienza venosa che (ad oggi) si crede possa essere causa o “partner” della malattia.

Secondo la teoria di Zamboni, occlusioni o restringimenti delle principali vene che portano via il sangue da cervello e midollo spinale (giugulari interne e vena azygos) rallenterebbero il flusso del sangue cerebrale. Ciò renderebbe più probabile l’accumulo di ferro attorno attorno ai vasi sanguigni che darebbe il via alla la risposta autoimmune tipica della sclerosi multipla.

il professore commenta i risultati ottenuti: “Non mi azzardo a dire di aver trovato una terapia risolutiva per la sclerosi multipla: i dati sono pochi, devono essere confermati e riprodotti da altri. Si è sempre detto che questa malattia è multifattoriale: quello che ho individuato può essere uno dei vari meccanismi alla base del problema”.

Va notato come, a differenza di quanto avviene nella maggior parte degli studi, il professore Zamboni sia passato presto ad un trattamento applicato.

Così lo studioso spiega la tecnica usata: “Con il consenso dei pazienti, se durante l’ angiografia trovavo un’ occlusione potevo trattarla: ho così eseguito angioplastiche per ripristinare un flusso sanguigno normale. I risultati sembrano buoni soprattutto nella sclerosi multipla recidivante-remittente: a 18 mesi di distanza la qualità della vita dei pazienti è migliorata, il tasso di ricadute è diminuito, si sono ridotte le lesioni visibili alla risonanza. Sulla fatica cronica gli effetti paiono evidenti. L’ insufficienza venosa associata alla sclerosi multipla potrebbe perciò essere alla base di questo aspetto della malattia”.

Oltre ad una comprensibile cauteal, gli studi di Zamboni hanno generato interesse e desiderio di approfondimento.

A Stanford il chirurgo vascolare Michael Dake sta lavorando con volontari affetti da CCSVI. Il suo approccioconsiste nell’usare dei “palloncini” per aprire le vene ristrette o hanno inserito degli stent (tubicini) nelle vene per mantenerle pervie.

Inoltre, l’Università di Buffalo ha avviato una sperimentazione proprio per replicare i dati italiani; l’ intenzione è coinvolgere, entro due anni, 1100 malati, 300 sani e 300 persone con altre malattie neurologiche o autoimmuni.

Infine, la Fondazione italiana sclerosi multipla ha istituito un comitato tecnico-scientifico di esperti italiani e stranieri che giudicherà i dati disponibili. Nel frattempo gli esperti ricordano come al momento non esistano trattamenti approvati e disponibili per la SM. Gli interessati per ora possono rivolgersi al proprio medico di fiducia.

NOTE FINALI, per approfondire:

http://www.aism.it/ Sito dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla

http://www.fondazionehilarescere.org

P. Zamboni, R Galeotti, E. Menegatti, A. M. Malagoni, G Tacconi, S. Dall’Ara, I. Bartolomei, F. Salvi, “Chronic cerebrospinal venous insufficiency in patients with multiple sclerosis”. J. Neurol. Neurosurg Psychiatry 2009, doi:10.1136/jnnp.2008.157164

Sclerosi multipla: primi risultati dei test CCSVI

Matteo Clerici

Tutto su: CCSVI, Sclerosi multipla, Matteo Clerici, Insufficienza Venosa Cerebro-Spinale Cronica, Insufficienza venosa, Paolo Zamboni, SM, Malattie autoimmuni, Ricerca, Ricerca medica



Zamboni e polemiche sul "Il Resto Del Carlino" – Ferrara

http://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/salute/2010/11/10/412209-lotta_alla_sclerosi_multipla_fazio_indebolisce_scoperta_zamboni.shtml

Ferrara, 10 novembre 2010 – La proposta di Fazio? «Indebolisce il significato e il valore di questa straordinaria scoperta italiana». L’appello era stato firmato anche dalle Iene. Giulio Golia, in un servizio targato 29 settembre in onda su Italia Uno, chiedeva al ministro della salute Ferruccio Fazio, che la sperimentazione del ‘metodo Zamboni’ per la cura della sclerosi multipla procedesse senza ulteriori ritardi. Troppo lunghe le liste d’attesa, troppi gli ammalati che da un giorno all’altro potrebbero ritrovarsi su una sedia a rotelle.

E, ieri, è arrivata anche la presa di posizione dell’associazione dei malati e dei parenti di Ccsvi: l’insufficienza venosa cerebro-spinale cronica, malformazione dei vasi sanguigni che secondo la teoria di Paolo Zamboni potrebbe essere una delle cause dei sintomi della sclerosi multipla.

Non si accontentano delle decisioni del ministro. Anzi. A loro parere Fazio avrebbe ‘snobbato’ lo studio del medico ferrarese. Hanno così deciso di impugnare carta e penna e di scrivere ai piani alti di via Lungotevere Ripa, a Roma, direttamente al ministro. Perché non c’é solo lo studio Fims (Federazione delle società medico scientifiche italiane) sulla Ccsvi, ma «anche quello di Paolo Zamboni dell’università di Ferrara, che si svolge in Emilia Romagna con l’appoggio della Regione». Perché non basta che il trattamento «correttivo endovascolare» possa continuare nei centro accreditati a livello regionale per le patologie vascolari.

Chiedono un incontro urgente. Protestano perché il ministro presenta lo studio sperimentale Fism (diagnostico) che sta per partire, come l’unico, «senza fare cenno alla sperimentazione sia diagnostica che terapeutica che sta per iniziare sotto la direzione di Zamboni, che sarà eseguita secondo i criteri scientifici richiesti internazionalmente, ossia in doppio cieco» e che che valuterà anche l’effetto placebo.

E perché i risultati dello studio emiliano-romagnolo «saranno decisivi non solo per valutare la correlazione tra le due patologie, ma anche se l’angioplastica avrà effetti anche sulla sclerosi multipla». Con forza e disperata determinazione, gli ammalati chiedono che diagnosi e trattamento della Ccsvi non siano accomunate ad altre patologie, ma siano inserite nei Lea (livelli essenziali di assistenza) con la validazione di un codice identificativo che garantisca loro un trattamento adeguato e, nello stesso tempo, sia consentita la tracciabilità dei dati.

La proposta del ministro Fazio non può essere sufficiente. Non per loro. Perché «non riconosce quanto già convalidato dalla comunità scientifica internazionale». E, peggio, «tende a indebolire il significato e il valore di questa straordinaria scoperta italiana».

di BENEDETTA SALSI

http://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/salute/2010/11/10/412209-lotta_alla_sclerosi_multipla_fazio_indebolisce_scoperta_zamboni.shtml

Ferrara, 10 November 2010 – The proposed Fazio? “It weakens the meaning and value of this extraordinary discovery Italian.” The appeal was also signed by the hyenas. Giulio Golia, a weblog service broadcast on September 29 in Italy One, asked the Health Minister, Ferruccio Fazio, who experiment with the ‘method Zamboni’ for the treatment of multiple sclerosis proceed without further delay. Too long waiting lists, too many sick people that any day could find themselves on a wheelchair.

And yesterday came the stance of the association of patients and relatives Ccsvi: venous insufficiency chronic cerebro-spinal malformation of blood vessels on the theory of Paolo Zamboni could be one of the causes of the symptoms of MS.

Not satisfied with the decisions of the minister. Indeed. In their view Fazio was ‘snubbed’ the doctor’s office Ferrara. They decided to challenge a pen and paper and write on the top floors of Via Ripa Tiber in Rome, directly to the Minister. Because there is only the study of FIMS (Federation of Italian scientific medical societies) on Ccsvi, but “also to Paolo Zamboni, University of Ferrara, which takes place in Emilia Romagna Region with the support of.” Why not just treat the ‘corrective endovascular’ may continue in the accredited center at the regional level for vascular disease.

They demand an urgent meeting. Complain that the minister presents the experimental study of IMF (diagnostic) that is about to leave, as the only, “without mention of the diagnostic and therapeutic trial is to begin under the direction of the Zamboni, which will be carried out according to scientific criteria required internationally, that is, double-blind ‘and that it will also assess the placebo effect.

And because the results of the study in Emilia-Romagna “will be decisive not only to assess the relationship between the two diseases, but even if the angioplasty has also effects on multiple sclerosis.” With desperate strength and determination, the sick call for diagnosis and treatment of Ccsvi are not united to other diseases, but are inserted into the Lea (essential assistance levels) with the validation of an identification code to ensure their adequate treatment and at the same time, be permitted to trail.

The proposal of the Minister Fazio is not sufficient. Not for them. Why “does not recognize what has already been validated by the international scientific community.” And, worse, “tends to undermine the significance and value of this extraordinary discovery Italian.”

di Benedetta Salsi

http://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/salute/2010/11/10/412209-lotta_alla_sclerosi_multipla_fazio_indebolisce_scoperta_zamboni.shtml

Ferrara, 10 Novembre 2010 – Le projet de Fazio? “Il affaiblit le sens et la valeur de cette découverte extraordinaire italien.” L’appel a été également signé par les hyènes. Giulio Golia, un service de blog diffusé sur Septembre 29 en Italie One, a demandé à la ministre de la Santé, Ferruccio Fazio, qui font l’expérience avec la méthode «Zamboni» pour le traitement de la sclérose en plaques procéder sans plus tarder. Trop longues listes d’attente, trop de gens malades qui un jour pourrait se retrouver sur un fauteuil roulant.

Et hier, est venu la position de l’association des patients et leurs proches CCSVI: insuffisance veineuse chronique malformation cérébro-spinal des vaisseaux sanguins sur la théorie de Paolo Zamboni pourrait être une des causes des symptômes de la MS.

Non satisfait des décisions du ministre. En effet. À leur avis Fazio a été “snobé” le cabinet du médecin de Ferrare. Ils ont décidé de contester un stylo et du papier et d’écrire dans les étages supérieurs de la Via Ripa Tibre à Rome, directement au ministre. Parce qu’il n’y a que l’étude de la FIMS (Fédération des sociétés médicales scientifique italienne) sur CCSVI, mais «aussi à Paolo Zamboni, Université de Ferrare, qui se déroule en Emilie Romagne avec le soutien de.” Pourquoi ne pas traiter «correctives endovasculaire ‘peut se poursuivre au centre d’accréditation au niveau régional pour les maladies vasculaires.

Ils demandent une réunion d’urgence. Se plaignent que le ministre présente l’étude expérimentale du FMI (diagnostic) qui s’apprête à quitter, comme le seul “, sans mention de l’essai de diagnostic et de thérapeutique est d’abord sous la direction de la Zamboni, qui sera effectuée conformément aux critères scientifiques requis internationale, qui est, à double insu et qu’il évaluera aussi l’effet placebo.

Et parce que les résultats de l’étude de l’Emilie-Romagne “sera déterminante non seulement pour évaluer la relation entre les deux maladies, mais même si l’angioplastie a aussi des effets sur la sclérose en plaques.” Avec la force et la détermination désespérée, l’appel malade pour le diagnostic et le traitement des CCSVI ne sont pas unis à d’autres maladies, mais sont insérées dans la Lea (niveau de l’aide essentielle) avec la validation d’un code d’identification à leur assurer un traitement adéquat et à la même temps, être autorisés à la traîne.

La proposition de la ministre Fazio n’est pas suffisant. Pas pour eux. Pourquoi “ne reconnaît pas ce qui a déjà été validé par la communauté scientifique internationale.” Et, pire, «tend à saper la signification et la valeur de cette découverte extraordinaire italien.”

di Benedetta Salsi

CCSVI e news: ora da che parte stare?

http://lanuovaferrara.gelocal.it/cronaca/2010/11/01/news/al-s-anna-sperimentazione-doppia-2641602

Al S. Anna sperimentazione doppia

Entro poche settimane un selezionato drappello di pazienti, formato da non più di 150-200 persone, varcherà la soglia dell’ospedale S. Anna motivato dalla stessa, condivisibile speranza: guarire dalla sclerosi multipla e tornare al più presto a condurre una vita normale

di Gioele Caccia

Entro poche settimane un selezionato drappello di pazienti, formato da non più di 150-200 persone, varcherà la soglia dell’ospedale S. Anna motivato dalla stessa, condivisibile speranza: guarire dalla sclerosi multipla e tornare al più presto a condurre una vita normale. Subito dopo avere oltrepassato le portinerie dell’istituto, però, il gruppetto si sgranerà. Ad attendere i malati ci saranno infatti due diversi team di ricerca, apparentemente accomunati dallo stesso obiettivo, i cui referenti nazionali hanno ingaggiato da mesi una contesa scientifica che sta proiettando i suoi riflessi anche all’interno del S. Anna.

I risvolti di questo scontro (che contrappone in particolare chirurghi vascolari e neurologi) sono ignoti a buona parte del pubblico. Dalla fine del 2009 un crescendo di interesse ha accolto la notizia che al S. Anna è stato realizzato, quattro anni fa, lo studio pilota che ha aperto una nuova e incoraggiante prospettiva nel trattamento della malattia.
Sessantacinque pazienti sono stati sottoposti dall’equipe guidata dal prof. Paolo Zamboni, direttore del Centro di malattie vascolari, ad un intervento di radiologia interventistica che si proponeva di normalizzare il flusso della circolazione venosa nel cervello degli ammalati.
L’esito dell’indagine è stato sorprendente, registrando fra l’altro una regressione dei sintomi in un significativo numero di casi clinici. Zamboni sostiene di aver individuato una patologia, la Ccsvi (insufficienza venosa cronica cerebro-spinale), che nell’indagine condotta con la collaborazione di due specialisti, Fabrizio Salvi, neurologo del Bellaria (Bologna), e Roberto Galeotti, radiologo interventista del S. Anna, ostacolerebbe il regolare deflusso del sangue dal cervello dei pazienti determinando nell’organo un anomalo accumulo di ferro, responsabile delle lesioni associate all’insorgenza della sclerosi multipla. Cinque o sei anni fa, quando stava ancora gettando le basi della sua ricerca, Zamboni chiese la collaborazione di altri specialisti dell’ospedale S. Anna. La sclerosi multipla è sempre stata, in passato, materia di preminente competenza del neurologo, motivo per cui si mise in contatto con gli specialisti che lavoravano per l’ospedale e per l’ateneo estense.

La collaborazione, pur avviata fra Zamboni e l’unità operativa di Neurologia del S. Anna diretta dalla prof. Maria Rosaria Tola, non procedette però sul binario giusto e in breve si interruppe. La doppia sperimentazione che da novembre prenderà le mosse al S. Anna (forse l’unico centro in Italia che ospiterà contemporaneamente due indagini cliniche che si annunciano, più che complementari, antitetiche) nasce in un clima di diffidenza scientifica e si innesta su questa annosa rivalità. Zamboni dal 2006 in poi percorrerà altre strade: grazie alla segnalazione della prof. Alessandra Ferlini, dirigente della Genetica Medica dell’università di Ferrara, che sta approfondendo uno specifico ramo di studi, avvierà una fruttuosa alleanza operativa col neurologo del Bellaria Fabrizio Salvi, uno dei pochi in Italia che si è smarcato dalla posizione critica assunta sulla Ccsvi dalla Società italiana di neurologia. Fondamentale risulterà, inoltre, per l’equipe di Zamboni il lavoro di un altro specialista, il radiologo del S. Anna e dell’università di Ferrara Roberto Galeotti. Alla fine del 2009 la pubblicazione dello studio di Zamboni, nel frattempo corroborato da indagini scientifiche condotte anche all’estero, ha suscitato una vasta eco internazionale. La Regione Emilia Romagna ha deciso di promuovere una sperimentazione che avrà una duplice valenza: diagnostica (valuterà cioè se esiste la Ccsvi e se può essere efficacemente rilevata) e terapeutica (misurerà l’efficacia del trattamento di liberazione delle vene occluse nella cura della sclerosi multipla). Il trial coinvolgerà 550 pazienti (un centinaio al S. Anna, da dove sarà coordinata la ricerca) in una decina – o forse più – di siti clinici con una procedura in doppio cieco. Costo presunto: ignoto, secondo voci ufficiose sarebbe vicino a un milione di euro. L’indagine promossa dall’Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) e Fondazione italiana sclerosi multipla (Fism) coinvolgerà invece 30 centri e 2000 pazienti (1200 con SM, 400 sani e 400 con altre patologie).

1 novembre 2010
Al S. Anna experimental double

Within weeks of a selected group of patients, consisting of no more than 150-200 people, will cross the threshold of the San Anna motivated by the same, shared hope: the cure of multiple sclerosis and come back soon to lead a normal life

di Gioele Caccia

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* Two working groups divided on the whole

Within weeks of a selected group of patients, consisting of no more than 150-200 people, will cross the threshold of the San Anna motivated by the same, shared hope: the cure of multiple sclerosis and come back soon to lead a normal life. Immediately after passing the concierge of the institute, however, the group is sgranerà. Waiting for the sick there are in fact two different research teams, apparently share the same goal, which the national contact points have been locked for months that a scientific dispute is projecting his reflexes, even in the S. Anna.

The implications of this struggle (which contrasts with vascular surgeons and neurologists in particular) are largely unknown to the public. Since the end of 2009 a growing interest has welcomed the news that the S. Anna was created four years ago, the pilot study that has opened a new perspective and encouraging in the treatment of disease.
Sixty-five patients underwent by the team led by prof. Paolo Zamboni, director of the Center for vascular diseases, interventional radiology to an intervention which aimed to normalize the flow of blood circulation in the brain of the sick.
The outcome of the study was surprising, recording inter alia a regression of symptoms in a significant number of clinical cases. Zamboni claims to have identified a disease, the Ccsvi (chronic venous insufficiency cerebro-spinal), which conducted the survey with the assistance of two specialists, Fabrizio Salvi, Bellaria neurologist (Bologna), Roberto Galeotti, the interventional radiologist S. Anna, would hamper the smooth flow of blood from the brain of patients causing an abnormal accumulation of iron in the organ, responsible for injuries associated with the onset of multiple sclerosis. Five or six years ago when he was still laying the foundations of his research, Zamboni said the collaboration of other specialists in the hospital S. Anna. Multiple sclerosis has always been in the past on a primary responsibility of the neurologist, which is why he made contact with the specialists who worked for the hospital and the University of Ferrara.

The collaboration between Zamboni and even started an operation of Neurology of the S. Anna directed by prof. Maria Rosaria Tola, but did not proceed on the right track and soon stopped. The two experiments that will build from November to S. Anna (perhaps the only center in Italy will host two simultaneous clinical investigations that are advertised, rather than complementary opposites) was born in a climate of distrust in science and engages on this long-standing rivalry. Zamboni from 2006 onwards will cover other ways: through the reporting of prof. Alessandra Ferlini, director of Medical Genetics, University of Ferrara, who is investigating a specific field of study, will begin a fruitful business alliance with the neurologist Bellaria Fabrizio Salvi, one of the few in Italy that is unmarked by the critical position assumed by the Ccsvi Italian Society of Neurology. Will be crucial also for the team of the Zamboni work of another specialist, the radiologist S. Anna and the University of Ferrara Roberto Galeotti. At the end of 2009, the publication of the study of Zamboni, meanwhile supported by scientific studies carried out abroad, has attracted international attention. The Emilia Romagna Region has decided to promote a trial that will have a dual role: diagnostic (ie, assess whether there is Ccsvi and if it can be effectively detected) and therapeutic (measuring the effectiveness of treatment for the liberation of occluded veins in the treatment of multiple sclerosis ). The trial will involve 550 patients (about one hundred at St. Anna, which will be coordinated by research) in a dozen – maybe more – of clinical sites with a double-blind procedure. Estimated cost: unknown, according to unofficial voices would be close to one million euro. The survey sponsored by the Italian Multiple Sclerosis (Aism) and the Italian Multiple Sclerosis Foundation (IMF) instead involve 30 centers and 2000 patients (1200 with MS and 400 healthy and 400 with other diseases).
November 1, 2010

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Al S. Anna expérimentale double

Quelques semaines plus tard d’un groupe de patients sélectionnés, composé de pas plus de 150-200 personnes, franchira le seuil de la San Anna motivés par les mêmes, l’espérance partagée: la guérison de la sclérose en plaques et de revenir bientôt pour mener une vie normale
di Gioele Caccia

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Al S. Anna expérimentale double
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* Deux groupes de travail répartis sur l’ensemble

Quelques semaines plus tard d’un groupe de patients sélectionnés, composé de pas plus de 150-200 personnes, franchira le seuil de la San Anna motivés par les mêmes, l’espérance partagée: la guérison de la sclérose en plaques et de revenir bientôt pour mener une vie normale. Immédiatement après avoir passé le concierge de l’institut, cependant, le groupe est sgranerà. Attente pour les malades il ya en fait deux équipes de recherche différentes, semblent partager le même objectif, qui les points de contact nationaux ont été bloqués pendant des mois qu’un différend scientifique est en saillie ses réflexes, même dans le S. Anna.

Les conséquences de cette lutte (ce qui contraste avec les chirurgiens vasculaires et des neurologues en particulier) sont largement inconnus du grand public. Depuis la fin de 2009 un intérêt croissant a souhaité la bienvenue aux nouvelles que le S. Anna a été créée il ya quatre ans, l’étude pilote qui a ouvert une nouvelle perspective et encourageants dans le traitement de la maladie.
Soixante-cinq patients ont subi par l’équipe dirigée par le prof. Paolo Zamboni, directeur du Centre pour les maladies vasculaires, la radiologie interventionnelle à une intervention qui visait à régulariser le flux de la circulation sanguine dans le cerveau des malades.
Les résultats de l’étude est surprenant, d’enregistrement, entre autres, une régression des symptômes chez un nombre significatif de cas cliniques. Zamboni prétend avoir identifié une maladie, le CCSVI (insuffisance veineuse chronique céphalo-rachidien), qui a mené l’enquête avec l’aide de deux spécialistes, Fabrice Salvi, neurologue Bellaria (Bologne), Roberto Galeotti, le radiologue interventionnel S. Anna, nuirait à la fluidité du sang du cerveau de patients provoquant une accumulation anormale de fer dans l’organe, responsable pour les blessures associées à l’apparition de la sclérose en plaques. Cinq ou six ans auparavant alors qu’il était encore en jetant les bases de ses recherches, Zamboni a déclaré la collaboration d’autres spécialistes à l’hôpital S. Anna. La sclérose en plaques a toujours été dans le passé sur la responsabilité première du neurologue, ce qui explique pourquoi il a pris contact avec les spécialistes qui ont travaillé pour l’hôpital et l’université de Ferrare.

La collaboration entre Zamboni et même commencé une opération de neurologie de l’S. Anna dirigé par le prof. Maria Rosaria Tola, mais n’a pas eu lieu sur la bonne voie et bientôt arrêté. Les deux expériences qui va construire à partir de Novembre à S. Anna (peut-être le seul centre en Italie sera l’hôte de deux simultanée des investigations cliniques qui sont annoncés, plutôt que contraires complémentaires) est né dans un climat de méfiance dans les sciences et mène sur cette rivalité de longue date. Zamboni à partir de 2006 portera sur les moyens d’autres: à travers la déclaration du prof. Alessandra Ferlini, directeur de la génétique médicale, Université de Ferrare, qui enquête sur un champ d’étude spécifique, commencera une alliance d’affaires fructueuse avec l’Salvi neurologue Bellaria Fabrizio, l’un des rares en Italie, qui n’est pas marquée par la position critique assumé par le CCSVI Société italienne de neurologie. Sera cruciale pour l’équipe des travaux Zamboni d’un autre spécialiste, radiologue S. Anna et l’Université de Ferrara Roberto Galeotti. À la fin de 2009, la publication de l’étude de la Zamboni, quant à lui soutenu par des études scientifiques réalisées à l’étranger, a attiré l’attention internationale. La Région Emilie Romagne a décidé de promouvoir un procès qui aura un double rôle: diagnostic (par exemple, d’évaluer s’il ya CCSVI et si elle peut effectivement être détecté) et thérapeutiques (mesure de l’efficacité du traitement pour la libération de veines occlus dans le traitement de la sclérose en plaques ). Le procès impliquera 550 patients (environ cent at St. Anna, qui sera coordonnée par la recherche) dans une douzaine – peut-être plus – de sites cliniques à une procédure en double aveugle. Coût estimé: inconnu, selon des voix officieuses seront près d’un million d’euros. L’enquête commanditée par l’Italien sclérose en plaques (AISM) et l’Italien sclérose en plaques Foundation (IMF) au lieu impliquent 30 centres et 2000 patients (1200 avec MS et 400 en bonne santé et 400 avec d’autres maladies).
1 novembre 2010

Approvato dal comitato etico il protocollo per lo studio della CCSVI e SM

approvato dal comitato etico il protocollo…..

Approvato dal comitato etico il protocollo dello studio epidemiologico FISM su SM e CCSVI

20/09/2010

Il protocollo dello studio promosso e finanziato dalla Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, sulla presenza e frequenza della CCSVI nella sclerosi multipla, è stato approvato dal Comitato Etico coordinatore.

È in corso dal mese di giugno la formazione dei sonologi impegnati nell’esame diagnostico e nel mese di ottobre verrà valutata la loro preparazione prima di iniziare a svolgere la ricerca, che avrà inizio dal mese di novembre.

Il Professor Paolo Zamboni ha deciso di non proseguire la collaborazione a questa ricerca scientifica che è fondamentale per fare chiarezza nell’interesse delle persone con sclerosi multipla.

Siamo lieti di annunciare che entra a far parte dello studio il Professor Erwin Stolz, della Clinica Neurologica dell’Università di Giessen in Germania, esperto di fama internazionale sull’emodinamica cerebrale nelle malattie neurodegenerative.

Lo studio coinvolgerà 1200 persone con sclerosi multipla e 800 controlli (sani e con altre malattie neurologiche).

Il protocollo comporta la effettuazione dell’esame sonologico da parte dei sonologi operanti nei diversi centri clinici. L’esame sarà seguito da una lettura centralizzata in cieco da parte di un comitato di esperti composto dallo stesso Professor Erwin Stolz, dal Dottor Giovanni Malferrari, Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia, Presidente della Società Italiana Interdisciplinare Neurovascolare – SINV e dal Dottor Massimo Del Sette, Ospedale S. Andrea di La Spezia, Presidente della Società Italiana di Neurosonologia ed Emodinamica Cerebrale – SINEC.

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Speranza o no per la cura della Sclerosi Multipla?

una cosa mi lascia solo perplessa sulla sperimentazione sulla CCSVI:

si tratteranno pazienti con vero “intervento” e altri con finto intervento: quindi sedati, aperti e trattati sotto “farsa” per capire quanto ci sia un effetto placebo o meno…??

SPERANZA PER CHI SOFFRE DI SM?? o una falsa speranza a favore di….

National Post · Thursday, Jun. 17, 2010

In Canada, Dr. Sandy McDonald (Barrie Vascular Imaging) has personally funded the testing of over 200 MS sufferers using the equipment and testing protocols pioneered by Dr. Paolo Zamboni. The results he has obtained are amazing.

The testing for chronic cerebrospinal venous insufficiency (CCSVI) poses no risk to patients and the treatment, balloon angioplasty, is well known and low risk. It is not experimental and has been used around the world since 1973. The only people in Canada who are denied testing and treatment for CCSVI venous malformations are those individuals who have been diagnosed with MS.

So why are MS sufferers discriminated against? I think the answer lies in the fact that there are two groups in the controversy over Dr. Zamboni’s “liberation” treatment: those who live off MS and those who live with it. The latter group funds the former group in what is a $6-billion a year MS industry. If a treatment is found for the latter group, what would be left for the group that lives off MS?

MS suffers know the difference between real hope and false hope. Delaying tactics will not deter MS sufferers nor will it silence them.

Linda Hume-Sastre, Ottawa.

Read more: http://www.nationalpost.com/Hope%20those%20with%20false%20hope/3163985/story.html#ixzz0tITcxrGN

Grazie a Luca, che lo ha trovato e inserito in questo forum:

una falsa speranza??

“In Canada la Dr. Sandy McDonald ha personalmente testato più di 200 pazienti sofferenti di sm con il protocollo e l’equipaggiamento usati per primi dal Dr. Paolo Zamboni. I risultati ottenuti sono stupefacenti.
I test diagnostici per la CCSVI non sono rischiosi per i pazienti e il suo trattamento, l’angioplastica con palloncino, è ben conosciuto e a basso rischio. Non si tratta di una cura sperimentale essendo usata in tutto il mondo sin dal 1973.
Le sole persone però in Canata a cui è negato questa diagnostica e relativo trattamento per la CCSVI sono le persone con sm.
Perché tale discriminazione? Ritengo la risposta risieda nei fatti: ci sono due gruppi in questa controversia, quelli che vivono DI sm e quelli che vivono CON la sm. Il primo gruppo si trova nell’industria per la sm e fattura 6 miliardi di dollari l’anno. Se viene trovata una cura, cosa resterà a chi vive in questa industria?
Chi soffre di sm conosce la differenza tra vera speranza e falsa speranza. E le varie strategie ritardanti non intaccheranno la loro determinazione né li ridurranno al silenzio.

Linda Hume-Sastre, Ottawa.

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CCSVI : un aiuto per stare meglio con la sclerosi multipla ?

http://cnmsc.org/CCSVI-multiple-sclerosis-patient.aspx

CCSVI and its possible relationship to Multiple Sclerosis

A recent flurry of newspaper and TV stories about an Italian researcher, Dr. Paolo Zamboni, has created a lot of hope and interest among the MS community, due to his claim that a procedure that he claims as simple will “liberate” patients from their disease. He bases his statements only upon observations that he has made concerning the presence of blockages or kinks in large veins that drain from the brain and spinal cord and calls this CCSVI (chronic cerebrospinal venous insufficiency). By putting in special wires through the groin and passing them up to the area of blockade, he claims to have opened the venous blockages and “cured” the disease.

As neurologists working at the Canadian Network of MS Clinics (CNMSC), we are always interested to learn of new theories or potential treatments that may help better understand the MS disease process or to treat it. At the same time, we have always demanded that any theory be based on solid scientific evidence and that any claim of a treatment success be subject to peer review and scrutiny. Dr. Zamboni’s observations have yet to be reproduced by others and his theories do not seem to explain many of the aspects of MS we’ve come to understand over the years. For this reason it is important for researchers to seek out the truth regarding Dr. Zamboni’s claims, and this is now going to be supported by a special effort put forth by the MS Society of Canada.

The MS community has seen and heard of many “treatments and claimed cures” over the years, which have usually turned out to be false. Until the observations regarding CCSVI can be verified and the potential treatment based upon these findings is shown to be safe and effective the CNMSC strongly recommends that patients DO NOT seek to have their veins studied by techniques that have not been standardized, nor should patients be asking for treatments based on these findings that have not been proven. The placement of catheters within great veins to unblock or straighten them requires particular expertise and experience, which most of our neuroradiologists lack. Potential harm can come if the wires fed through the groin and passed within the body to get at veins located in the neck or around the spinal cord, break through the vessel wall, or if they cause bleeding, clotting or infection. Once trials are developed and start up in Canada, interested and eligible patients are welcome to participate in them, where they will be studied or treated within a clear ethically approved protocol. More importantly, we urge our patients NOT to stop their current treatments, nor should they change their management plans in favour of trying to obtain Dr. Zamboni’s “Liberation treatment”.

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CCSVI e la sua possibile relazione con la sclerosi multipla

Un recente raffica di giornali e racconti TV su un ricercatore italiano, il Dott. Paolo Zamboni, ha creato un sacco di speranza e di interesse tra la comunità di Stati membri, a causa della sua affermazione che con una procedura afferma di ruscire a  “liberare” i pazienti dalla loro malattia. Egli basa le sue dichiarazioni solo su osservazioni che ha fatto quanto riguarda la presenza di blocchi o nodi in grosse vene che drenano dal cervello e il midollo spinale e chiama questo CCSVI (insufficienza venosa cronica cerebro-spinale). Con la messa in cavi speciali attraverso l’inguine e passando loro fino alla zona di blocco, egli sostiene di aver aperto i blocchi venoso e “curati” la malattia.

Come neurologi di lavoro presso la Canadian Network di MS Cliniche (CNMSC), siamo sempre interessati a saperne di nuove teorie o potenziali trattamenti che possono aiutare a comprendere meglio il processo di malattia MS o di trattarla. Allo stesso tempo, abbiamo sempre chiesto che ogni teoria è basata su solide prove scientifiche e che ogni rivendicazione di un successo del trattamento è sottoposta a verifica e controllo. Osservazioni Dr. Zamboni devono ancora essere riprodotti da altri e le sue teorie non sembrano spiegare molti degli aspetti della SM siamo arrivati a capire nel corso degli anni. Per questo motivo è importante per i ricercatori a cercare la verità riguardo a pretese Dr. Zamboni, e questo sta per essere sostenuta da uno sforzo speciale proposta dal MS Society of Canada.

La comunità MS ha visto e sentito parlare di molti “trattamenti e cure sostenuto” nel corso degli anni, che hanno in genere si è rivelata falsa. Fino a quando le osservazioni in merito CCSVI può essere verificata e il potenziale trattamento basata su questi risultati è dimostrato sicuro ed efficace il CNMSC raccomanda vivamente che i pazienti non cercano di avere la loro vene studiati con tecniche che non sono stati standardizzati, né i pazienti dovrebbero chiedere per trattamenti a base di questi risultati che non sono stati dimostrati. Il posizionamento di cateteri in vene grande per sbloccare o raddrizzare li richiede particolare competenza ed esperienza, che la maggior parte dei nostri neuroradiologi mancanza. Potenziale danno può venire se i fili alimentato attraverso l’inguine e passati all’interno del corpo per arrivare al vene situate nel collo o intorno al midollo spinale, rompere la parete del vaso, o se causare emorragie, coagulazione o infezione. Una volta che le prove sono sviluppati e start up in Italia, i pazienti interessati e ammissibili sono invitate a partecipare in loro, dove potranno essere studiati o trattati nell’ambito di un protocollo chiaro punto di vista etico approvato. Ancora più importante, chiediamo ai nostri pazienti non interrompere le loro terapie attuali, né devono cambiare i loro piani di gestione a favore di cercare di ottenere il Dr. Zamboni “trattamento di liberazione”.

CCSVI et son lien possible avec la sclérose en plaques

Une vague récente de journaux et de télévision sur un chercheur italien, le Dr Paolo Zamboni, a créé beaucoup d’espoir et d’intérêt parmi la communauté MS, en raison de son allégation selon laquelle une procédure qu’il revendique comme simple volonté de «libérer» les malades de leur maladie. Il fonde ses déclarations que sur les observations qu’il a faites concernant la présence de blocages ou des plissements dans les grosses veines qui drainent du cerveau et la moelle épinière et appelle ce CCSVI (insuffisance veineuse chronique céphalo-rachidien). En mettant en fils spéciaux dans l’aine et de les transmettre jusqu’à la zone de blocus, il prétend avoir ouvert les blocages veineux et «guéri» la maladie.

Comme neurologues travaillant au Réseau canadien de MS Cliniques (CNMSC), nous sommes toujours intéressés à apprendre de nouvelles théories ou de traitements potentiels qui mai aider à mieux comprendre le processus pathologique de la SP ou de la traiter. Dans le même temps, nous avons toujours exigé que toute théorie, être fondée sur des preuves scientifiques solides et que toute revendication d’un succès du traitement soumis à examen par les pairs et de contrôle. Observations de M. Zamboni doivent encore être reproduits par d’autres et ses théories ne semblent pas d’expliquer de nombreux aspects de la SEP, nous avons compris depuis des années. Pour cette raison, il est important pour les chercheurs afin de rechercher la vérité au sujet affirme M. Zamboni, et cela va maintenant être soutenu par un effort particulier mis en avant par la Société canadienne de la SP.

La communauté de la SEP a vu et entendu de nombreux “traitements et cures revendiquée” au fil des années, qui ont généralement s’est avéré être faux. Jusqu’à ce que les observations relatives CCSVI peut être vérifiée et le traitement potentiel à partir de ces constatations est avérée sûre et efficace les CNMSC recommande fortement que les patients ne cherchent pas à avoir leurs veines étudiés par des techniques qui n’ont pas été normalisées, ni les patients devraient se poser pour les traitements à base de ces conclusions qui n’ont pas été prouvée. Le placement de cathéters dans les grosses veines de débloquer ou redresser eux nécessite une expertise et une expérience particulières, que la plupart d’un manque neuroradiologues notre. Dommages potentiels peuvent venir si les fils alimenté par l’aine et passa dans le corps pour obtenir au veines situées dans le cou ou autour de la moelle épinière, percer la paroi du vaisseau, ou s’ils provoquent des saignements, la coagulation ou une infection. Une fois les essais sont développés et démarrer au Canada, les patients intéressés et admissibles sont invités à participer à eux, où ils seront étudiés et traités dans un protocole clair sur le plan éthique approuvé. Plus important encore, nous demandons instamment à nos patients de ne pas arrêter leurs traitements actuels, ils ne devraient pas modifier leurs plans de gestion en faveur de tenter d’obtenir le Dr Zamboni “traitement Libératio n».