la morte non è niente??? di nuovo… il killer silenzioso ha colpito…il Fuggitivo Costretto.

La morte non è niente…

a te, mio piccolo clone che sei volato per altri lidi, nella speranza di ritrovarti…

…per ritrovare il sorriso che tu volevi io continuassi ad avere anche quando continuavi a ripetermi: “va tutto bene…”

a te piccola grande Donna oltre ogni limite! con amore by @your sister

” La morte non è niente, sono solamente passato dall’altra parte:è come fossi nascosto nella stanza accanto.

Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare, parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.

Prega, sorridi, pensami!

Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.

La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perchè dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perchè sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.

Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata.

Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami : il tuo sorriso è la mia pace.

La morte non è niente… di Sant Agostino.

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Casale Monferrato 28/09/2014, un Fuggitivo Costretto dall’ insensatezza dell’uomo, per l’amianto…e si ripete il film dell’orrore…

Cari giornalisti, è inutile pubblicare foto, articoli di ricordo e quant’altro, nulla serve a riportare in vita chi con grande dignità e coraggio e notevole rassegnazione ha affrontato la “morte bianca” donata da un killer silenzioso chiamato Amianto!

Sentenza Eternit e Casale Monferrato

da \”Il Monferrato\” Sentenza Eternit

SENTENZA ETERNIT: 16 anni a Schmidheiny e a De Cartier, 25 milioni di euro a favore del Comune di Casale, 20 alla Regione, 5 all’ASL

asale Monferrato | 14/02/2012 — Il Tribunale di Torino lunedì 13 febbraio alle ore 13,15 ha condannato a 16 anni di carcere ciascuno Stephan Schmidheiny e Louis De Cartier alla fine del processo Eternit

Ore 16,55 «La sentenza che è stata emessa oggi dal Tribunale di Torino confidiamo servirà da monito affinché episodi come quello dell’Eternit non si verifichino più. Certamente in questo caso ci aspettavamo che venissero accordati i vent’anni di carcere così come chiesto dalla Procura, accogliamo però positivamente una condanna arrivata in tempi brevi se si considera la durata del processo e comunque che pone la parola fine ad un triste e drammatico capitolo per la storia del lavoro in Piemonte». Questo il commento dell’assessore al Lavoro e alla Formazione Professionale, Claudia Porchietto, e del vicepresidente della Regione, Ugo Cavallera, dopo la pronuncia della sentenza su Eternit.
«Il riconoscimento di una provvisionale di 20 milioni alla Regione e di 5 milioni all’Asl locale – ha quindi osservato Cavallera – significa che il Tribunale ha tenuto in grande considerazione le motivazioni della nostra difesa, supportate da un’adeguata documentazione e dalle testimonianze rese in fase dibattimentale dagli amministratori e dai funzionari regionali».

Ore 16,36 Soddisfatti della sentenza anche Guariniello (nella foto) e Caselli: «La sentenza di oggi è un sogno – ha affermato il primo – è avrà una eco mondiale. Una sentenza che farà storia e che riscriverà una parte di giurisprudenza». Anche Caselli ha espresso giudizi positivi «per come si è svolto il processo, molto corretto, preciso come vuole il presidente della Repubblica, Napolitano. L’esito del processo avrà rilevanza internazionale e contribuirà a rendere migliore la vita delle future generazioni».

Ore 16,30 L’amministrazione comunale di Casale Monferrato, attraverso un comunicato stampa, si dichiara soddisfatta della sentenza emessa oggi dal Tribunale di Torino: «La sentenza – commenta il sindaco Giorgio Demezzi – rappresenta per Casale Monferrato, per i suoi cittadini, per gli altri Comuni del territorio coinvolti e per quelli nelle altri parti d’Italia dove esistevano stabilimenti dell’Eternit, un momento decisivo per uscire da questo dramma che ci ha colpito tutti. Abbiamo sempre sostenuto – aggiunge Demezzi – che gli imputati dovessero essere condannati per le loro oggettive responsabilità. Ci teniamo a ribadire che le polemiche nate in questi ultimi mesi, riguardo l’eventuale accettazione dell’offerta economica di uno dei due imputati, non ha mai messo in dubbio la nostra certezza sulla colpevolezza degli imputati».

Ore 16,20 Dopo due ore e 58 minuti l’udienza volge alle battute finali con condanna degli imputati alla refusione delle spese processuali. Novanta giorni conclude Casalbore per depositare le motivazioni.

Ore 16,06 «Una sentenza giustamente severa», commenta il sindaco di Mirabello Luca Gioanola in prima fila nella vicenda della transazione per ricucire il rapporto tra i piccoli Comuni che si sono costituiti nel processo con il Comune capofila, anche nei momenti più critici.
Per i piccoli Comuni il riconoscimento di avere subito un danno che andrà concretamente rivendicato in una successiva causa civile, commenta ancora Gioanola, che poi testimonia la propria commossa partecipazione e fronte del doloroso, interminabile elenco di persone, di vite di cittadini spezzate dalla speculazione dell’Eternit. Elenco che il presidente Casalbore sta continuando tuttora a leggere e che dalla mole dei fogli sembra essere giunta più o meno a metà, dopo due ore e 47 minuti di lettura.

Ore 15,42 Condannato il belga De Cartier inoltre al risarcimento dei Comuni del Vercellese che hanno accettato l’offerta dello svizzero: Motta de’Conti, Candia Lomellina e Stroppiana.

Ore 15,40 Secondo quanto è stato dato intendere negli elenchi delle parti civili a cui è stato riconosciuto titolo al risarcimento vi sono anche i cittadini che si sono costituiti per ottenere l’indennizzo del cosiddetto “danno psicologico”, la “sindrome di Chernobyl” , il danno cioè che deriva dal fatto di essere esposti a un rischio per la propria vita. cosa che compromette in modo significativo la qualità della vita. Tra i commenti quello di Alberto Deambrogio del circolo PRC-FDS di Casale Monferrato: «Oggi è il giorno della pacata soddisfazione – dice a seguito della sentenza Eternit – è il giorno della giustizia ottenuta però a prezzo di indicibili sofferenze». Per Sinistra Ecologia e libertà un comunicato stampa diffuso subito dopo la sentenza a firma di Nichi Vendola Coordinatore nazionale, Monica Cerutti Consigliera regionale Sel e Fabio Lavagno Coordinatore regionale Sel Piemonte «la sentenza del Processo Eternit pronunciata oggi dal tribunale di Torino ha qualcosa di storico e decisivo, non solo perché si è trattato del più grande processo penale in Italia e nel mondo per le morti d’amianto, ma perché è finalmente un punto fermo di una battaglia che, iniziata sindacalmente, è divenuta coscienza civile.
“Una battaglia trentennale iniziata a Casale Monferrato e che da ora deve diventare fondamentale nelle scelte dei modelli di sviluppo produttivi che devono tenere conto della salute non solo dei lavoratori e dei loro famigliari, ma dell’intera comunità e dell’ambiente in cui questa è inserita o a cui si rivolge».

Ore 15,35 Positivi i commenti di Bruno Pesce, coordinatore del Comitato vertenza amianto che mette in evidenza l’importanza a livello internazionale della sentenza che “riconosce anche il dolo”. Quanto alla provvisionale di 25 milioni riconosciuta al Comune di Casale si limita ad annotare che “è più di 18 milioni”, la cifra ipotesi di transazione tra il Comune di Casale e l’imputato svizzero Stephan Schmidheiny, transazione poi respinta dal Comune. Giudizio positivo anche da parte di Sergio Bonetto, difensore di tanti cittadini costituiti nel processo che si dice soddisfatto anche come legale del Comune di Cavagnolo che a giugno aveva invece sottoscritto la transazione con lo svizzero: “Avevo detto che trattandosi di una transazione la cifra oggetto dell’indennizzo avrebbe dovuto verosimilmente essere almeno doppia, e il Tribunale ha accolto la mia richiesta”.

Ore 15,30 Arrivano altre dichiarazioni mentre si sta ancora leggendo la sentenza. Paolo Filippi, presidente della Provincia di Alessandria: «Vedo il bicchiere per tre quarti pieno. Mi pare difficile che i paesi possano avere da subito le provvisionali. Sono soddisfatto per il 25 milioni di euro al Comune di Casale, per i 5 alla Provincia e per i 20 alla Regione». Fernanda Giannasi , pasionaria del movimento che si oppone alla lavorazione dell’amianto in Brasile e in tutta l’America Latina: «Casale e gli italiani devono essere soddisfatti per la sentenza di oggi. Casale ha rispolverato la sua immagine che era decaduta negli ultimi mesi. Una sentenza che aiuta il Brasile dove si lavora ancora l’amianto soprattutto dal punto di vista della sicurezza. Questa sentenza potrebbe salvare tante vite nel mio paese».

Ore 15,10 Imputati condannati a indennizzi – da liquidarsi in separata sede civile – anche dei Comuni che si sono costituiti parte civile: Balzola, Villanova, Pontestura, Morano, Ozzano, Coniolo, Mirabello, Provincia di Torino, Provincia di Alessandria, Comune di Rubiera.

Ore 14,53 Arrivano i primi commenti dopo la sentenza. Pondrano e Pesce dell’Afeva: «Condanna giusta. Per quanto riguarda Reggio e Bagnoli dobbiamo fare una riflessione più ampia, studiando la sentenza. Per quanto riguarda Casale vogliamo dire che 25 milioni sono più dei 18, mentre per Cavagnolo 4 sono più di 2. Siamo molto soddisfatti : è una sentenza di rilievo mondiale: la multinazionale delle vittime ha battuto la multinazionale dell’amianto».

Ore 14,19 Prosegue la lettura delle parti civili a cui il Tribunale ha riconosciuto un risarcimento a titolo di provvisionale, salvo poi liquidazione del danno complessivo reclamato dalle parti offese tramite una separata causa civile. Un elenco interminabile, straziante di nomi di parenti di persone uccise dall’amianto.
Casalbore legge un nome alla volta traendo dal tavolo i fogli dove è stato steso l’elenco: complessivamente una piccola risma alta tre-quattro centimetri.

Ore 13,50 Il Tribunale condanna inoltre gli imputati al pagamento delle provvisionali a favore del Comune di Casale (25 milioni di euro), Regione Piemonte (20 milioni), Asl (5 milioni), Afeva (100mila euro), 60mila euro a favore della presidente dell’Afeva Romana Blasotti Pavesi e dei suoi familiari. Ai figli e alla moglie di Alberto Badino, ex lavoratore della Cerutti, sportivo, appassionato di montagna, mai lavorato all’Eternit ma nato e cresciuto a Casale una provvisionale di 30mila euro euro. La moglie rimasta sola con due figli aveva accettato la proposta di transazione dello svizzero Schmidheiny con le lacrime agli occhi, a causa delle difficoltà economiche. Trentamila euro dovranno essere versati dall’imputato belga De Cartier ai congiunti di Giorgio Barbesino, ex segretario del PSI negli anni Ottanta.

Ore 13,15 Il presidente Casalbore legge immediatamente il verdetto. Sedici anni a entrambi gli imputati per i fatti relativi a Cavagnolo e Casale, non per Rubiera e Bagnoli perché i reati sono prescritti. Condanna inoltre gli imputati al pagamento delle spese processuali e in solido con le società chiamate in causa come civilmente responsabili al pagamento di risarcimenti. De Cartier dovrà versare 4 milioni di euro a favore del Comune di Cavagnolo (Schmidheiny aveva firmato una transazione a giugno per due milioni di euro) ed entrambi tra gli altri alla provvisionale a favore dell’Inail di 15 milioni che aveva chiesto complessivamente 272 milioni di euro per le spese sostenute a causa delle malattie causate dall’amianto ai lavoratori. Poi procede con la drammatica, lunghissima lista delle parti civili, i singoli cittadini che si sono costituiti nel processo per la morte dei propri familiari.

Ore 12,30 – Si ritorna in aula per la sentenza. Fuori dal Palazzo le manifestazioni delle associazioni
Si ritorna in aula in attesa del rientro della Corte. La sentenza è prevista per le 13,15. Durante la mattinata, fuori dal Palazzo di Giustizia, si è svolta una manifestazione con le associazioni dei famigliari delle vittime dell’amianto di Casale e della Francia, Voci della Memoria, No Tav. A mezzogiorno c’è stato anche tempo per il pranzo “al sacco” offerto dall’Afeva.

Ore 11,45 – Guariniello: un processo che è anche una parola di speranza per le popolazione vittime dell’amianto
«È un processo in cui si può dire una parola di speranza per tutte le popolazioni che sono state esposte all’amianto, ed è una parola di speranza che vale anche per tutte le altre grandi tragedie del lavoro e dell’ambiente che si consumano nel mondo. Dimostra che ci può essere una risposta delle pubbliche istituzioni, e l’esito è importante per dimostrare a tutti che questi processi si possono e si devono fare».
Con queste parole il pm Raffaele Guariniello questa mattina in attesa del verdetto ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano quale fosse il significato del Processo Eternit, giunto oggi all’ultima udienza.
«Ho cominciato a occuparmi di sicurezza del lavoro dagli anni Settanta, da allora è cambiato molto – ha aggiunto Guariniello – basta guardare quest’aula per capire quanta speranza oggi c’è e quanto possa essere ritenuta fondata». Un’aula strapiena di giornalisti giunti a Torino da tutto il mondo per assistere all’epilogo di quello che è stato definito il processo del secolo da un organo di stampa giapponese.
«Le istituzioni pubbliche hanno un grande compito nel dare una risposta a questa sete di giustizia che arriva dalle popolazioni. Oggi speriamo – ha aggiunto Guariniello – di poter dare risposte adeguate, che facciano capire a tutti i vertici delle grandi impresi che verrà giudicata la politica aziendale della sicurezza».
«L’insegnamento di questo processo è – ha detto inoltre il noto magistrato torinese – che noi dobbiamo entrare nelle stanze dei consigli di amministrazione dove si decide quanto si spende per fare sicurezza».
A una giornalista francese che ha chiesto a Guariniello se la sentenza potrà influire sull’attesa di giustizia delle vittime dell’amianto nel suo paese ha risposto: «Non solo la Francia ma anche tanti altri paesi. Questo processo dimostra che si può e si deve fare…».

Ore 9,34 – La sentenza sarà letta alle ore 13,15
Zaccone, legale di De Cartier, rinuncia alla replica. La Corte si ritira: «Ci vediamo alle 13,15 per la lettura della sentenza» afferma Casalbore (nella foto Guariniello assediato dai giornalisti al Palazzo di Giustizia).

Ore 9,30 – Nessuna revoca della costituzione di parti civili dei Comuni
L’avvocato Marco Gatti dichiara di avere depositato la revoca della costituzione di parti civili di alcuni Comuni. Casalbore non concede l’intervento e precisa che la revoca è intempestiva e che se ne terrà conto nei successivi gradi di giudizio.

Ore 9,20 – Comincia l’udienza
Il Tribunale – presidente Giuseppe Casalbore, giudici a latere Fabrizia Pironti e Alessandro Santangelo – fa ingresso nella maxiaula 1. Tutti in piedi. Il presidente Casalbore getta uno sguardo sull’aula strapiena di avvocati, giornalisti, familiari, sindaci: «Prego accomodatevi». Ammonisce i giornalisti a fare silenzio: «L’aula non è un teatro».
L’udienza che dirà se i due imputati – lo svizzero Stephan Schmidheiny e il belga Louis de Cartier – sono innocenti o colpevoli e di quali reati, quindi ha inizio.Subito l’appello dei legali.

Ore 9 – Gli studenti al Palazzo della Provincia di Torino
Sei pullman di studenti  giungono al palazzo della Provincia da dove seguiranno su maxischermo grazie al collegamento garantito via web.

Ore 8,45 – L’arrivo a Torino al Palazzo di Giustizia
Ventiquattro pullman solo di familiari delle vittime e cittadini colpiti dal dramma amianto nelle località in cui c’erano gli stabilimenti dell’Eternit, in Italia e in Europa sono arrivati a Torino. Ma ci sono anche delegazioni da molti altri Paesi in cui l’amianto ha fatto strage oppure viene ancora attualmente lavorato. Davanti al Palazzo di giustizia una fiumana di persone.

Lunedì 13 ore 7 – Novecento casalesi su 16 pullman sono partiti alla volta di Torino per il processo Eternit
Sono partiti alle ore 7 i circa 900 cittadini casalesi alla volta di Torino per assistere all’udienza del Processo Eternit. Sedici pullman da piazza Castello più varie auto e un pullmino, più il pulmann dei sindaci e degli amministratori organizzato dal Comune di Casale per prendere parte all’udienza finale del Processo Eternit, un processo su cui sono puntati gli occhi di tutto il mondo (foto Igor Furlan).

Giunti parecchi giornalisti di testate emittenti e tivù nazionali
A Casale oggi – domenica – sono giunti parecchi giornalisti di testate emittenti e tivù nazionali e stranieri, tra cui le troupe di «LA7» che ha seguito la vicenda della transazione e gli inviati del quotidiano francese «Le Monde», tanto per fare un esempio.
Tantissimi gli accrediti richiesti per questa udienza finale del processo al tribunale di Torino, «un faldone», dice una impiegata del palazzo di giustizia che gestisce le richieste.
Tante da indurre il presidente del Tribunale Giuseppe Casalbore a un fermo invito ai giornalisti all’autoregolamentazione «perché non derivi un pregiudizio per il regolare e sereno svolgimento dell’udienza che il Tribunale valuterà nel corso stesso dell’udienza. In tal caso al fine di evitare di dovere revocare a tutti l’autorizzazione alle riprese televisive si invitano gli interessati a coordinarsi spontaneamente tra di loro in modo da limitare all’indispensabile l’uso di apparecchiature tecniche. In caso contrario questo tribunale di vedrà costretto a dovere vietare qualsiasi ripresa televisiva».
Domani – insomma – sarà il giorno della verità, si saprà se lo svizzero Stephan Schmidheiny e il belga Jean Louis De Cartier de la Marchienne sono o no – secondo la giustizia italiana – gli effettivi responsabili di quella multinazionale dell’amianto che col marchio Eternit ha accumulato in quasi un secolo enormi profitti lavorando una fibra che in modo inequivocabile, da metà anni Sessanta, è diventato evidente che provocasse danni gravissimi alla salute.
Vent’anni la richiesta della pena formulata dai pm Raffaele Guariniello, Sara Panelli e Gianfranco Colace.
Lunedì sarà il momento in cui il diritto, le leggi, la norma, si misureranno con le coscienze, la storia, i destini di quella comunità internazionale offesa da una industria criminale in cui il caso ha voluto rientrasse con un tragico ruolo di spicco anche la città di Casale. Insieme a Napoli, Rubiera, Cavagnolo e chissà quante località nel mondo dove Eternit e altri gruppi lavoravano il cemento-amianto.

La rilevanza internazionale
Un processo di enorme rilevanza (2.889 le vittime dell’amianto) non solo a livello nazionale, ma a cui tutto il mondo guarda per le implicazioni che una sentenza che inchiodasse alle proprie responsabilità i vertici della multinazionale Eternit potrebbe avere laddove la giustizia non ha fatto ancora il suo corso.
E anche nei confronti di coloro che continuano a lavorare la fibra killer, confidando, come avveniva in passato, che la lunga latenza delle patologie provocate dall’asbesto consenta di fare profitti dribblando – infine – le proprie responsabilità, grazie al fatto che decenni dopo risulta estremamente complesso ricostruire le vicende e attribuire le colpe.
Lunedì il tribunale di Torino – presidente Giuseppe Casalbore, giudici a latere Fabrizia Pironti e Alessandro Santangelo – pronuncerà il proprio verdetto dopo un processo durato due anni: 65 udienze, tante testimonianze, perizie e controperizie, una montagna di documenti (solo l’indagine della Procura conta circa 230mila pagine), che l’accusa e la difesa hanno prodotto per suffragare le proprie tesi.
E dei quali il Tribunale ha dovuto valutare veridicità e peso effettivo.
Una udienza che si aprirà alle 9 con le conclusioni dell’avvocato Cesare Zaccone, difensore dell’imputato belga, a cui seguirà la Camera di Consiglio durante il quale il tribunale provvederà formalmente alla stesura della sentenza. Poi il tribunale rientrerà per la lettura del verdetto.

Seimila le parti civili costituite nel Processo Eternit
Nel dispositivo della sentenza dovranno essere chiarite – secondo i legali – non solo le effettive responsabilità degli imputati, ma la sussistenza dei reati, il ruolo delle società chiamate in causa come civilmente responsabili (che dovranno mettere mano al portafogli se i responsabili non pagassero…), e l’ammissibilità della parti civili, circa 6000.
Una lettura che si annuncia lunga visto l’elevatissimo numero di soggetti coinvolti e su cui il Tribunale, si presume, dovrà esprimersi per chiarire le moltissime e differenti posizioni all’interno del processo. Quattro o cinque ore per la lettura del dispositivo, valutano i legali delle parti civili che dovrebbe chiarire quali posizioni sono state accolte, quali il tribunale ha deciso di liquidare con la cosiddetta «provvisionale» (l’«acconto» sui risarcimenti richiesti da chi ha subito danni qualora gli imputati siano ritenuti colpevoli), le posizioni non ritenute ammissibili per la più svariate ragioni.

Una partecipazione straordinaria
L’udienza potrà essere seguita anche via internet collegandosi al nostro sito con puntuali aggiornamenti, oppure sul sito della Provincia di Torino che trasmetterà il filmato in streaming (http://www.provincia.torino.gov.it/speciali/2009/processo_eternit) o in diretta audio su Radio Gold (frequenze FM89.1 – FM88.8) oppure sempre in streaming sul sito www.radiogold.it.
Prevista una partecipazione straordinaria all’udienza; la Protezione Civile allestirà all’esterno del palazzo di giustizia alcuni gazebo per distribuzione bevande e servizi igienici.
Sono 23 i pullman coordinati dalla «multinazionale delle vittime»; giungeranno da Casale, Reggio Emilia, Bologna (con tanti giovani); ce ne sarà uno dei lavoratori della Bemberg, industria di Gozzano (NO) che produceva rayon utilizzando forti quantità di rame e ammonio. E poi cittadini da Livorno, Viareggio, Savona, Roma, Bari, Milano, Broni, Napoli.
Tre pullman e varie delegazioni dalla Francia: esponenti dell’Andeva (l’associazione delle vittime francese), minatori della Lorena, delegazioni dall’Ardèche e dall’Alta Savoia, giungeranno in treno le vedove di Dunkerque, località dell’estremo nord della Francia in cui vi era uno stabilimento Eternit.
Attese altre delegazioni da Inghilterra, Svizzera, Stati Uniti, Brasile, Belgio.
In tutto si valuta che affluiranno a Torino almeno 1200 persone e si sta quindi provvedendo a organizzare questa eccezionale affluenza. A disposizione due aule bunker da 250 posti, più l’aula magna da 700 e la sala congressi della vicina provincia di Torino con altri 250.
Nella maxiaula 2 verranno sistemate le delegazioni degli stranieri e si sta lavorando per organizzare un servizio di traduzione simultanea in inglese e francese.
Si annuncia una copertura giornalistica globale: tivù e giornalisti di carta stampata e radio stanno giungendo a Casale in questi giorni da tutta Europa.

Massimiliano Francia, Alberto Marello

Eternit e giustizia:Casale Monferrato in rivolta, giustamente!

coinvolta emotivamente per aver perso un famigliare vittima della “morte bianca” riporto questi articoli in segno di protesta unita a tutti coloro che stanno “rivoltandosi” contro una decisione senza senso del sindaco e giunta della città di Casale Monferrato.
I casalesi, me inclusa  da anni si sono organizzati a chiedere giustizia per le vittime della ETERNIT!
ringrazio la redazione di www.alessandrianews.it per avermi concesso di riportare gli articoli.

da  http://www.alessandrianews.it/

Frustrati anni di lotte per ottenere giustizia – 17/12/2011
Opinioni

Frustrati anni di lotte per ottenere giustizia

Casale Monferrato: sull’amianto, la maggioranza del Consiglio Comunale accetta “l’offerta del Diavolo”.

La città di Casale Monferrato è di nuovo ferita; ma questa volta non è colpa di inquinamenti, alluvioni, o attacchi esterni. A ferirla, e la cosa fa ancor più male, sono i suoi Amministratori!

Il profumo dei soldi, il potere dei soldi, alla fine ha prevalso. Quella che è stata definita “offerta del Diavolo” (18 milioni e 300.000 euro contro il ritiro della costituzione in parte civile da parte del Comune, che si era costituito per affermare un principio, per assecondare la lotta dei cittadini, perché anche all’estero non si muoia più di amianto) è stata accettata, da una maggioranza di consiglieri comunali, contro il parere diffuso e deciso della città.

E così, anche Casale Monferrato, fino a ieri città simbolo e punto di riferimento mondiale nella lotta contro l’amianto, si è trasformata in città ridicola, voltagabbana, città disposta a prostituirsi (come nel film Offerta indecente si è disposti, in cambio di una cifra da capogiro, a concedersi per una notte di sesso): ma qui addirittura la cifra da capogiro non c’è, c’è una misera elemosina.

Diciamo meglio, non è la città , ma la sua attuale Amministrazione con tutti i suoi supporters mascherati da oculati consiglieri e da saggi preoccupati del benessere e del futuro cittadino.

I motivi del cedimento (abbandonando a sé stessi le altre parti civili tra cui i piccoli Comuni, e lasciando l’amaro in bocca ai Comuni che a loro volta avevano rinunciato alla costituzione perché fiduciosi nella determinazione di Casale) possono apparire buoni: in caso di condanna sarà difficile ottenere risarcimenti da una persona residente all’estero, se costui fosse assolto non sarà riconosciuto nulla del danno subìto, con questi fondi si potrà continuare a bonificare, a sostenere la ricerca, e invertire l’immagine negativa con cui viene descritta la Città per rilanciarla turisticamente. Ripeto, per questi buoni propositi l’offerta è largamente insufficiente. E soprattutto non tiene conto della ferita subita dalla città che non si risana con i soldi. E’ di fatto una visione che si adegua al detto “pochi, maledetti, e subito”. Mentre un’Amministrazione all’altezza deve rivendicare, al fianco dei suoi cittadini, giustizia (che non è vendetta), una esemplare condanna, un risarcimento morale proprio per l’immagine della città oltre che per i “martiri” passati, presenti, e futuri.

Adesso bisogna che i cittadini seri e sensibili contribuiscano a che Casale si riprenda la dignità (infangata da una delibera), la palma di leader mondiale. In primis, rifuggendo dalla “seconda tentazione del Diavolo”: tutti saranno tentati (col proposito che almeno il risarcimento che si otterrà venga utilizzato in modo appropriato) di fare a gara nel suggerire come impegnare bene i soldi. Questo va fatto. Ma coerenza vuole che si dichiari subito che quei soldi (quei trenta denari) non chiudono la bocca dei casalesi, che si cercheranno i modi per aggirare e ritrattare quel patto scellerato, perché assunto da una Amministrazione che ha dimostrato di non rappresentare la città, di non esserne degna.

Questo pone un’ultima questione. La decisione assunta dal Consiglio Comunale di Casale Monferrato è formalmente legittima, ma la democrazia sostanziale no! Ormai sappiamo che la forma, in democrazia, è fondamentale ma non sufficiente; altrimenti anche Paesi come la Russia sarebbero da annoverare tra le grandi democrazie costituzionali. Allora se da oggi la Giunta Comunale casalese, forse, non solo non è più legittimata, ma neppure legittima, i cittadini possono considerarla usurpatrice?

(Da  Appunti Alessandrini ).

17/12/2011
Il dramma amianto approda a “L’Infedele”. Sindaco ed Afeva faccia a faccia a distanza – 20/12/2011
Casale Monferrato

Il dramma amianto approda a “L’Infedele”. Sindaco ed Afeva faccia a faccia a distanza

Sul finale una mezza apertura del sindaco di Casale: a Gad Lerner che gli chiede se la sua è una posizione irremovibile, Demezzi risponde “Vedremo l’accordo definitivo e lo valuteremo”. E’ una finestra di dialogo?

La vicenda Eternit e la transazione Comune/Schmidheiny è approdata a “L’Infedele” di Gad Lerner su LA7. Come preannunciato in studio c’erano il sindaco di Casale Giorgio Demezzi e Assunta Prato, moglie del consigliere regionale Paolo Ferraris, scomparso a 49 anni per mesotelioma.
E al Salone Tartara con Federica Boccellari c’erano oltre 250 persone, la maggior parte dell’Associazione familiari vittime amianto. Dopo una larga parte di prima serata dedicata al “Natale dei razzisti”, Gad Lerner, verso le 23.15 ha introdotto il primo cittadino casalese e, praticamente, sino alla fine della trasmissione, sia pure in toni tesi (e non poteva essere altrimenti) ma corretti c’è stato il confronto su quanto avvenuto venerdì sera in consiglio comunale e sul dibattito in città delle ultime settimane. Sia Demezzi che i rappresentanti di Afeva e sindacati (è intervenuto Nicola Pondrano della Cgil) hanno sostanzialmente ribadito, davanti ai riflettori di tutta Italia le loro posizioni. Il sindaco ha nuovamente evidenziato che un conto è il risarcimento dei danni e un conto è la giustizia auspicando che Schmidheiny venga condannato, che il Comune riconosce l’Afeva come elemento trainante nella celebrazione del processo di Torino, che i 18 milioni e 300mila euro non sono soldi del Comune, “ma della città intera di Casale e verranno messi da subito a disposizione per le bonifiche e la ricerca”, mentre Assunta Prato ha lamentato che il Comune ha lasciato soli i cittadini e ha detto di esserci stata anche lei venerdì sera in municipio a gridare “vergogna”. 
Dal Tartara hanno parlato Elisabetta Re, Nicola Pondrano, Bruno Pesce, Romana Blasotti Pavesi che ha ripercorso la tragedie della sua famiglia (5 morti di mesotelioma tra cui il marito, una figlia e una sorella) e Giuliana Busto che ha rivolto un appello, anche a nome di altri casalesi,  al sindaco affinché ci pensi prima i firmare la transazione.
Demezzi, che ha confermato quello che aveva detto in consiglio venerdì, ovvero che non si ripresenterà a fine mandato, in chiusura, incalzato da una domanda di Gad Lerner che gli chiedeva se quella dell’amministrazione fosse una posizione irremovibile, ha detto che “vedremo l’accordo definitivo”, lasciando però trasparire la possibilità che qualcosa possa ancora essere oggetto di valutazione. Si apre forse una finestra di dialogo?

20/12/2011
emotionally involved to have lost a family member a victim of “white death” carry these items together in protest to all those who are “revolting” against a decision without the sense of the mayor and the city came in Casale Monferrato.
The Casalesi, myself included for years have organized to demand justice for the victims of ETERNIT!
I thank the editors of www.alessandrianews.it for allowing me to return the items.
by http://www.alessandrianews.it/
Frustrated with years of struggle for justice – 17/12/2011
Reviews
Frustrated with years of struggle for justice
Casale Monferrato asbestos, the majority of the City Council accept “the offer of the Devil.”
The city of Casale Monferrato is again wounded, but this time not because of pollution, floods, or external attacks. In hurting her, and what it does even more harm, are its directors!
The scent of money, the power of money, eventually prevailed. What has been called “offer of the Devil” (18 million euros and 300,000 against the withdrawal of a civil constitution by the municipality, which was formed to uphold the principle, to accommodate the struggle of the citizens, because abroad no longer die of asbestos) has been accepted by a majority of councilors, and decided against the popular opinion of the city.

And so, even Casale Monferrato, until recently the city symbol and reference point in the global fight against asbestos, the city has become ridiculous, turncoats, a city willing to prostitute themselves (like in the movie Indecent offer you are willing, in exchange for a staggering figure, to enjoy a night of sex), but even here there is mind-boggling figure, there is a poor alms.

We say better, is not the city, but its current administration with all its supporters masquerading as judicious and wise advisers worried about the future well-being and citizen.

The reasons for failure (abandoning themselves to the other plaintiffs, including the small towns, and leaving a bitter taste to the municipalities, which in turn had given up the constitution because confidence in the determination of Casale) may look good: in case of sentence will be difficult to obtain compensation from a person resident abroad, if he was acquitted will not be recognized nothing of the loss suffered, with these funds we can continue to subsidize, to support research, and reverse the negative image that describes the City tourism to restart it. Again, these good intentions for the offer is very limited. And do not take into account the wound inflicted by the city that never heals with the money. And ‘in fact a vision that adapts to the saying “a few, you cursed, and soon.” While at an administration claim must, at the side of its citizens, justice (not revenge), an exemplary sentence, just for moral damages the image of the city as well as for the “martyrs” past, present, and future.

Now that the citizens should contribute to serious and sensitive recovers the dignity that Casale (tarnished by a resolution), the world’s leading palm. First, by avoiding “second temptation of the Devil”: all will be tempted (at least with regard to the compensation that will be used as appropriate) to do competed to suggest how to commit good money. This must be done. But consistency is declared immediately that he wants the money (those thirty pieces of silver) do not close the mouth of Casale, which will look for ways to get around and retract that infamous pact, because hired by an administration that has proven not to represent the city of not to be worthy.

This raises one last question. The decision taken by the City Council of Casale Monferrato is formally legitimate, but no substantial democracy! We now know that the form, in a democracy, it is essential but not sufficient, otherwise even countries like Russia would be considered among the great constitutional democracies. So now if the City Council Casale, perhaps, not only is it more legitimate, but even legitimate citizens can consider a usurper?

(Notes From the Alexandrians).
17/12/2011
Charles Bavaria – redazione@alessandrianews.it
The drama comes to asbestos, “The Infidel”. Mayor Afeva face to face and distance learning – 20/12/2011
Casale Monferrato
The drama comes to asbestos, “The Infidel”. Mayor Afeva face to face and distance
On the final half-opening of the mayor of Casale: Gad Lerner, who asked if his position is firm, Demezzi responds “We will see the final agreement and we will evaluate it.” It ‘a dialog box?

The story and the transaction Eternit City / Schmidheiny has landed in “The Infidel” by Gad Lerner on LA7. As announced in the studio were the mayor of Casale George Demezzi and Assunta Prato, wife of the regional councilor Paolo Ferraris, who died at 49 years for mesothelioma.
And at the show tartare with Federica Boccellari there were over 250 people, mostly family members of the Association asbestos victims. After a large portion of prime time devoted to the “Christmas of racists”, Gad Lerner, at about 23:15 introduced the first citizen and Casale, almost until the end of transmission, although in tones thesis (and could not be otherwise), but correct, there was a comparison of what happened Friday night in the city council and the city of debate in recent weeks. That representatives of both Demezzi Afeva and trade unions (CGIL Pondrano intervened Nicholas) have essentially confirmed, before the spotlight of their positions throughout Italy. The mayor has once again shown that it is one for damages and an account is justice in the hope that Schmidheiny is convicted, that the City recognizes the Afeva as a driving force in the celebration of the process of Turin, that the 18 million and 300 thousand euro the City’s money, “but the whole town of Casale and will be made immediately available for reclamation and research,” while Assunta Prato has complained that the municipality has just left the citizens and said she was there Friday night in the town hall shouting “shame”.
From Tartar spoke Elizabeth King, Nicholas Pondrano, Brown Fish, Roman Blasotti Pavesi that retraced the tragedies of his family (5 died of mesothelioma, including her husband, a daughter and a sister) and Juliana Bust appealed, even on behalf of other Casale, the mayor so we think the first sign the transaction.
Demezzi, which confirmed what he had said in council Friday, or which would not occur again at the end of the mandate, in closing, spurred by a question of Gad Lerner who asked if the administration was adamant position, said that “we will see the definitive agreement, “but leaves reveal the possibility that something may yet be evaluated. You may open a dialog box?
20/12/2011
A.Z. – Redazione@alessandrianews.it

impliqué émotionnellement pour avoir perdu un membre de la famille d’une victime de la «mort blanche» porter ces éléments à la fois en signe de protestation à tous ceux qui sont “révoltants” contre une décision sans le sens du maire et la ville est venu à Casale Monferrato.
Les Casalesi, moi y compris depuis des années se sont organisées pour réclamer justice pour les victimes d’Eternit!
Je remercie les éditeurs de www.alessandrianews.it de me permettre de retourner les articles.
par http://www.alessandrianews.it/
Frustré par des années de lutte pour la justice – 17/12/2011
Avis
Frustré par des années de lutte pour la justice
L’amiante de Casale Monferrato, la majorité du conseil municipal d’accepter “l’offre du Diable.”
La ville de Casale Monferrato est de nouveau blessé, mais cette fois non pas à cause de la pollution, les inondations, ou des attaques externes. Dans son mal, et ce qu’il fait plus de mal encore, sont ses administrateurs!
L’odeur de l’argent, le pouvoir de l’argent, a finalement prévalu. Ce qu’on a appelé «l’offre du diable» (18 millions d’euros et 300 000 contre le retrait de la constitution de la partie civile de la Ville, qui a été formé pour défendre le principe, pour accueillir la lutte des citoyens, parce que l’étranger ne plus mourir de l’amiante) a été accepté par une majorité des conseillers, et a décidé contre l’avis populaire de la ville.

Et donc, même Casale Monferrato, jusqu’à récemment, le symbole de la ville et point de référence dans la lutte mondiale contre l’amiante, la ville est devenue ridicule, transfuges, une ville prête à se prostituer (comme dans l’offre de films indécents vous êtes prêt, en échange de un chiffre impressionnant, pour profiter d’une nuit de sexe), mais même là, est ahurissant figure, il ya une aumône pauvres.

Nous disons mieux, n’est pas la ville, mais son administration actuelle avec tous ses partisans déguisés en conseillers judicieux et sages s’inquiètent de l’avenir du bien-être et du citoyen.

Les raisons de l’échec (s’abandonnant à des demandeurs, y compris les petites villes, et en laissant un goût amer aux municipalités, qui à son tour avait donné jusqu’à la constitution parce que la confiance dans la détermination de Casale) peut sembler bonne: en cas de peine sera difficile d’obtenir une indemnisation d’une personne résidant à l’étranger, s’il a été acquitté ne sera pas reconnu tout de la perte subie, avec ces fonds, nous pouvons continuer à subventionner, pour soutenir la recherche, et renverser l’image négative qui décrit les Ville touristique de le redémarrer. Encore une fois, ces bonnes intentions de l’offre est très limitée. Et ne pas tenir compte de la blessure infligée par la ville qui ne guérit jamais avec l’argent. Et «en fait, une vision qui s’adapte à l’adage« quelques-uns, maudit, et vite. ” Alors que lors d’une réclamation d’administration doit, à côté de ses citoyens, la justice (et non la vengeance), une peine exemplaire, juste pour dommage moral à l’image de la ville ainsi que pour les «martyrs» passés, présents et l’avenir.

Maintenant que les citoyens devraient contribuer à de graves et sensibles récupère la dignité qui Casale (ternie par une résolution), le palmier le leader mondial. Tout d’abord, en évitant les “deuxième tentation du diable”: tous seront tentés (au moins en ce qui concerne la compensation qui sera utilisée le cas échéant) pour faire compétition à suggérer comment commettre le bon argent. Cela doit être fait. Mais la cohérence est déclarée immédiatement qu’il veut de l’argent (ces trente pièces d’argent) ne pas fermer la bouche de Casale, qui va chercher des façons de se déplacer et se rétracter ce pacte infâme, parce engagés par une administration qui s’est avéré ne pas représenter la ville de de ne pas être digne.

Cela soulève une dernière question. La décision prise par le Conseil de la ville de Casale Monferrato est formellement légitime, mais pas de démocratie substantielle! Nous savons maintenant que la forme, dans une démocratie, il est essentiel mais pas suffisant, sinon même des pays comme la Russie serait considéré parmi les grandes démocraties constitutionnelles. Alors maintenant, si le conseil municipal de Casale, peut-être, non seulement il est plus légitime, mais même des citoyens légitimes peuvent envisager un usurpateur?

(Notes de la Alexandrins).
17/12/2011
Charles Bavière – redazione@alessandrianews.it
Le drame vient à l’amiante, «L’infidèle». Maire Afeva face à face et l’apprentissage à distance – 20/12/2011
Casale Monferrato
Le drame vient à l’amiante, «L’infidèle». Maire Afeva face à face et à distance
Sur la dernière demi-ouverture de la mairie de Casale: Gad Lerner, qui a demandé si sa position est ferme, Demezzi répond «Nous allons voir l’accord final et nous allons l’évaluer.” C’est une boîte de dialogue?

L’histoire et la transaction Eternit Ville / Schmidheiny a atterri dans «L’infidèle» par Gad Lerner sur La7. Comme annoncé dans le studio ont été le maire de Casale George Demezzi et Assunta Prato, l’épouse du conseiller régional Ferrari Paolo, qui est décédé à 49 ans pour le mésothéliome.
Et à la tartare spectacle avec Federica Boccellari il y avait plus de 250 personnes, essentiellement membres de la famille de l’Association des victimes de l’amiante. Après une grande partie de prime time consacré à la «Noël des racistes”, Gad Lerner, à environ 23h15 a introduit le premier citoyen et Casale, presque jusqu’à la fin de la transmission, bien que dans la thèse de tons (et ne pouvait en être autrement), mais correcte, il y avait une comparaison de ce qui est arrivé vendredi soir au conseil municipal et la ville de débats ces dernières semaines. Que les représentants des deux Demezzi Afeva et les syndicats (CGIL Pondrano intervenu Nicolas) ont essentiellement confirmé, devant le feu des projecteurs de leurs positions dans toute l’Italie. Le maire a de nouveau montré qu’il est l’un des dommages et un compte est la justice dans l’espoir que Schmidheiny est condamné, que la Ville reconnaît l’Afeva comme une force motrice dans la célébration de la procédure de Turin, que les 18 millions et € 300 000 l’argent de la Ville », mais toute la ville de Casale et seront immédiatement disponibles pour la récupération et la recherche», tandis que Assunta Prato s’est plaint que la municipalité vient de quitter les citoyens et a dit qu’elle était là, vendredi soir à la mairie en criant “honte”.
Du tartare parlé Elizabeth King, Nicholas Pondrano, Poissons Brown, Roman Blasotti Pavesi qui retrace la tragédie de sa famille (5 morts d’un mésothéliome, y compris son mari, une fille et une sœur) et Juliana Buste appel, même au nom de Casale d’autres, le maire nous pensons donc que le premier signe de la transaction.
Demezzi, qui a confirmé ce qu’il avait dit en conseil vendredi, ou qui ne se reproduira pas à la fin de son mandat, en terminant, stimulé par une question de Gad Lerner qui a demandé si l’administration était la position inflexible, a déclaré que “nous allons voir l’accord définitif “, mais laisse apparaître la possibilité que quelque chose peut encore être évalué. Vous pouvez ouvrir une boîte de dialogue?
20/12/2011
A.Z. – Redazione@alessandrianews.it