La Gardenia è un dono di aiuto. Sclerosi Multipla

Gardenia in piazza per la ricerca sulla Sclerosi Multipla e AISM

AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla)

La Gardenia dell’AISM

Per la festa della donna regala la gardenia

Sostieni la ricerca e aiuta le donne a combattere la sclerosi multipla. Sabato 6, domenica 7 e per la Festa della Donna, lunedì 8 marzo, torna in 3.000 piazze italiane la “Gardenia dell’AISM”, l’appuntamento con la solidarietà per la lotta alla sclerosi multipla.

Per sostenere la ricerca scientifica ed aiutare le donne le più colpite da scleros i multipla, sabato 6, domenica 7, e per la Festa della Donna, lunedì 8 marzo, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, torna “La Gardenia dell’AISM” promossa dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla e dalla sua Fondazione FISM.

In oltre 3.000 piazze italiane dai volontari AISM, affiancati dai volontari dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, da quella dei Carabinieri e dei Vigili del Fuoco saranno distribuite, oltre 230.000 PIANTE DI GARDENIA in cambio di una donazione di 13 euro.

> Trova la piazza più vicina (dati in aggiornamento)

Negli ultimi 10 anni la ricerca ha fatto passi da gigante a livello internazionale e anche in Italia, dove i ricercatori italiani sono tra i primi posti nel mondo nei campi più promettenti della ricerca: nella ricerca delle cause, nelle cellule staminali adulte, nelle neuro immagini, nell’evoluzione della malattia e nella ricerca terapeutica. Ma la ricerca per trovare le cause e la cura risolutiva della malattia deve ancora continuare. I fondi raccolti con la Gardenia dell’AISM andranno alla ricerca scientifica e contribuiranno anche a sostenere gli studi sulla CCSVI – insufficienza cerebro spinale venosa cronica, malformazioni vascolari che potrebbero rappresentare un altro fattore di rischio della sclerosi multipla.

Una parte dei fondi di Gardenia dell’AISM andrà anche ad incrementare i servizi sanitari e sociali dedicati alle persone con sclerosi multipla e a finanziare il progetto “Donne oltre la sclerosi multipla”. Un programma che prevede eventi e incontri di informazione a carattere nazionale e sul territorio, in grado di informare e coinvolgere le donne colpite dalla malattia nei diversi ambiti della vita lavorativa, sociale e familiare. Il Programma prevede anche la pubblicazione di libri specifici per le donne su argomenti come la gravidanza, la sessualità e una guida per come affrontare la fatica, considerato per l’85% dei casi il sintomo “invisibile” che contribuisce a rendere più difficile le azioni quotidiane. Per informazioni sul “Programma” scrivere a progettodonna@aism.it

L’iniziativa è stata resa possibile grazie a Wurth, Schenker e Asproflor. Media sponsor è Lattemiele che in occasione della Gardenia AISM contribuirà con spazi di informazione sulla malattia, sulle donne e sulla ricerca scientifica.

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The Gardenia AISM
For International Women’s Day gives the gardenia

Support research and helps women to fight multiple sclerosis. Saturday 6 and Sunday 7 and for the Women’s Day, Monday, March 8, back in 3000 the Italian squares “Gardenia AISM” appointment with the joint efforts to fight against multiple sclerosis.

To support scientific research and help women most affected by the multiple Scleros, Saturday 6, Sunday 7, and the Women’s Day, Monday, March 8, under the patronage of the President of the Republic, returns “The Gardenia of ‘ MS Society “sponsored by the Italian Multiple Sclerosis Foundation and its IMF.

In more than 3,000 squares from Italian MS Society volunteers, supported by the National Association of Bersaglieri, and Carabinieri from the Fire Department will be distributed over 230,000 PLANTS OF GARDENIA in exchange for a donation of 13 euros.

> Find the nearest square (data update)

Over the past 10 years, research has made great strides internationally and also in Italy, where Italian researchers are among the first places in the world’s most promising fields of research: the search for causes, in adult stem cells in neuro images in the evolution of the disease and in therapeutic research. But the search to find the cause and cure of the disease must still continue. The funds raised through the AISM Gardenia will also contribute to scientific research and to support studies on CCSVI – cerebrospinal chronic venous insufficiency, vascular malformations, which could represent another risk factor of multiple sclerosis.

Part of the funds of Gardenia AISM will also increase the health and social services dedicated to people with multiple sclerosis and to fund the project “Women as well as multiple sclerosis.” A program that provides events and briefings and a national territory, able to inform and involve women affected by the disease in different spheres of work, social and family. The program also provides for the publication of text books for women on topics such as pregnancy, sexuality and a guide to how to deal with fatigue, considered to be 85% of cases the symptom “invisible” which helps to make it more difficult actions daily. For information on the “Program” please progettodonna@aism.it

The initiative was made possible by Wurth, Schenker and Asproflor. Media sponsor is Lattemiele that at the Gardenia AISM help with spaces for information about the disease, and women on scientific research.

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Cervello plastico…e Sacks

A ciascuno la \”sua\” cecità… e Oliver Sacks

Che il cervello umano avesse numerose risorse, già lo sapevamo, leggetevi questo articolo che ho trovato su internet!

http://www3.lastampa.it/cultura/sezioni/articolo/lstp/433482/

Nell’ Occhio della mente il grande neurologo racconta la perdita della visione in 3D. Partendo
da un dramma personale

PIERO BIANUCCI
torino

Chiudete un occhio e allargate le braccia all’altezza delle spalle. Ora muovete le braccia davanti a voi e provate a far incontrare la punta dell’indice sinistro con la punta dell’indice destro. Quasi certamente mancherete il contatto. Benché conosciate bene le vostre braccia, senza la visione in tre dimensioni è difficile muoverle con precisione, e la visione stereo richiede due punti di vista, cioè due occhi. Però non basta. Se guardiamo prima con un occhio e poi con l’altro vediamo due immagini alquanto diverse, specie per gli oggetti vicini. Eppure usando entrambi gli occhi le immagini si fondono in una sola: un’immagine più ricca di informazione, che ci permette di stimare la distanza e le posizioni relative delle cose. L’elaborazione per arrivare a questo risultato è complessa e non avviene negli occhi ma nel cervello, come del resto succede per tutto ciò che riguarda i nostri sensi. Lo si scopre quando nel cervello qualcosa non funziona.

Alla visione in 3D Oliver Sacks, neurologo inglese che vive negli Stati Uniti e celebre narratore di casi clinici, dedica gran parte del suo ultimo libro, L’occhio della mente (Adelphi, 270 pagine, 19 euro). Un capitolo riguarda Sue Barry, moglie di un astronauta, lei stessa neurologa.

Sue era nata strabica ma tre interventi chirurgici ai muscoli oculari le avevano riallineato gli occhi. Peccato che fosse tardi. Ormai aveva 7 anni, ed è nei primi due anni di vita che il cervello costruisce i più importanti circuiti neuronali della vista. La visione in 3D di Sue rimase quindi imperfetta, ma lei non se ne accorgeva perché riusciva a fare una vita del tutto normale. Fu a cinquant’anni che intervenne un grave peggioramento. Il suo mondo era diventato piatto.

Sotto la guida di una optometrista, Sue iniziò una lunga serie di esercizi per fondere in una sola le immagini fornite dai suoi occhi. Così, con pazienza e testardaggine, ha recuperato la visione stereo (parola che in greco, ci ricorda Sacks, significa solido). Come è stato possibile?

La risposta viene dalle neuroscienze degli ultimi vent’anni: il cervello è plastico. Colpito da un trauma o sottoposto a esercizi costanti, entro certi limiti riesce a elaborare circuiti neuronali alternativi. Oggi Sue prova un incredibile piacere nel percepire il mondo: «Intorno a me stava cadendo lenta la neve, in grandi fiocchi bagnati. Vedevo lo spazio tra un fiocco e l’altro, e tutti insieme producevano una meravigliosa danza tridimensionale». Il successo di mediocri film in 3D si deve a questo: con i loro effetti speciali ci rendono consapevoli della spazialità in cui siamo immersi, altrimenti data per scontata.

Tranne Zio Tungsteno , tutti i libri di Sacks, dal primo e famoso Risvegli portato sullo schermo da Robin Williams e Robert De Niro, a L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello , a Vedere voci eccetera, raccontano casi clinici nei quali un trauma o un difetto genetico svelano qualche funzione cerebrale. È una esplorazione nella quale la scoperta scientifica germoglia dalla malattia. Il tutto in una concezione olistica e umanistica del rapporto medicopaziente che sfocia in buona letteratura. Ma il secondo caso di perdita della visione in 3D che Sacks riporta nell’ Occhio della mente è speciale perché è la storia del melanoma, un tumore maligno, che gli ha portato via l’occhio destro.

Qui il dramma personale prevale sul distacco scientifico, il caso clinico è così poco metabolizzato che Sacks è riuscito a raccontarlo solo in forma di diario, una presa diretta che fa percepire tutte le sue paure e le sue angosce. Nonostante ciò, Sacks conserva una serenità sufficiente per riferire un’esperienza rivelatrice: «Vidi due uomini che venivano verso di noi, entrambi con una camicia bianca. Mi fermai, chiusi gli occhi e mi accorsi che potevo continuare a osservarli. Quando riaprii gli occhi, rimasi sorpreso nello scoprire che gli uomini in camicia bianca non c’erano più. Ci avevano superati incrociandoci». Insomma, colpita dal tumore, la percezione visiva gli dava una visione differita, gli consentiva di vedere nel passato prossimo. «Questa persistenza della visione mi divertiva», conclude Sacks. Era la prova provata su se stesso che è la mente a vedere, qualunque cosa sia la mente intesa come funzione astratta che emerge dal cervello anatomico.

In effetti L’occhio della mente è un campionario di cecità diverse: la pianista che non riesce più a leggere uno spartito, la pittrice che dopo un ictus perde e recupera la parola, l’autore di romanzi polizieschi che continua a scrivere ma non può rileggersi perché colpito da alessia, lo stesso Sacks che – come il 5 per cento della popolazione – stenta a ricordare il volto delle persone, anche le più amiche, il cieco che continua a vedere creandosi immagini mentali. Come dire: a ognuno la sua cecità. Il che è anche un apologo.

In the ‘mind’s eye the great neurologist, says the loss of vision in 3D. Starting
from a personal tragedy
Piero Bianucci
turin

Close one eye and hold out your arms to shoulder height. Now move your arms in front of you and try to bring together the left index finger with the tip of his right. Almost certainly miss the contact. Though you know well your arms, without a vision in three dimensions is difficult to move with precision, and stereo vision requires two points of view, ie two eyes. But not enough. If we look first with one eye and then with the other two images look quite different, especially for near objects. Yet both eyes using the images merge into one: a more information-rich, which allows us to estimate the distance and the relative positions of things. The processing to achieve this is complex and does not occur in the eye but in the brain, as is the case for everything related to our senses. It is discovered in the brain when something does not work.

The 3D viewing Oliver Sacks, neurologist English who lives in the United States and famous narrator of clinical cases, devotes much of his latest book, The Eye of the Mind (Vintage, 270 pages, 19 euros). A chapter about Sue Barry, the wife of an astronaut, she neurologist.

Sue was born cross-eyed but three eye muscle surgery to realign the eyes they had. Too bad it was late. By now she was 7 years old, and is in the first two years of life that the brain constructs neural circuits of the most important view. The 3D vision of Sue was so imperfect, but she did not realize it because they could make a living completely normal. It was a serious deterioration in fifty years that intervened. His world had gone flat.

Under the guidance of an optometrist, Sue began a long series of exercises to fuse the images provided in one of his eyes. So, with patience and persistence, has recovered the stereo vision (in the greek word, Sacks reminds us, means solid). How was this possible?

The answer comes from neuroscience in the last twenty years: the brain is plastic. Affected by trauma or subjected to constant exercise, within certain limits can develop alternative neural circuits. His trial today an incredible pleasure in perceiving the world: “All around me was falling slowly the snow, in large wet flakes. I saw the space between a jib and the other, and together they produced a beautiful dance-dimensional. ” The mediocre success of 3D movies is due to this, with their special effects make us aware of spatiality in which we are immersed, or taken for granted.

Except Uncle Tungsten, Sacks all the books, the first and most famous Awakenings brought to the screen by Robin Williams and Robert De Niro in The Man Who Mistook His Wife for a Hat, a See entries, etc., tell clinical cases in which trauma reveal some genetic defect or brain function. It is an exploration of scientific discovery in which sprouts from the disease. All this in a holistic and humanistic doctor-patient relationship that leads to good literature. But the second case of loss of vision in 3D back in Sacks’ eye of the mind is special because it is the history of melanoma, a malignant tumor, which has taken away the right eye.

Here the personal drama takes precedence over scientific detachment, the clinical case is metabolized so little that Sacks was able to tell only in diary form, which is a direct drive feel all his fears and anxieties. Nevertheless, Sacks maintains a calm enough to tell a revelatory experience: “I saw two men coming towards us, both with a white shirt. I stopped, closed my eyes and I realized that I could continue to observe them. When I opened my eyes, I was surprised to discover that the men in white shirts were gone. We were crossing of intersections. ” In short, developed cancer, visual perception gave him a vision deferred, allowed him to see in the recent past. “I enjoyed this persistence of vision,” concludes Sacks. It was the proof of itself that is the mind to see, no matter what the mind is understood as abstract function that emerges from the brain anatomy.

In fact, the mind’s eye is a different sample of blindness: the pianist who can no longer read music, the artist who, after a stroke and recovers lost the word, the author of detective novels who continues to write but can not reread it hit by alexia, Sacks himself who – like 5 percent of the population – hard to remember people’s faces, even the most friendly, the blind man who continues to see creandosi mental images. As if to say: to each his blindness. This is also a fable.

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dal sito "finanza in chiaro"…. ancora controversie per la CCSVI

dal sito: http://www.finanzainchiaro.it/dblog/articolo.asp?articolo=11002

vi riporto cosa ho trovato, sono vari pezzi “copiati dal sito di cui sopra il link”

ancora controversie per la sperimentazione sulla CCSVI come concausa o causa della sclerosi multipla…

Secondo il chirurgo italiano uno dei fattori scatenanti la sclerosi multipla sarebbe un’anomalia a livello venoso (CCSVI), risolvibile tramite un intervento di angioplastica. Nel commento di Roger Chafe del Memorial University of Newfoundland si parla del Canada, uno dei paesi, insieme all’Italia, dove il dibattito è più acceso.E dove i pazienti premono di più sulla comunità scientifica perché accolga l’ipotesi Zamboni.

In Canada, infatti, la teoria del medico ferrarese ha avuto un’ampia diffusione mediatica, ma è rimasta fuori dai consessi scientifici. Né la Multiple Sclerosis Society of Canada (MSSC), né gli enti di ricerca indipendenti sparsi sul territorio, infatti, hanno dato inizio a trial clinici per verificare l’efficacia del trattamento chirurgico. E, ovviamente, non hanno dato il loro benestare a eseguire le angioplastiche sui malati. La posizione dei medici e delle società scientifiche canadesi è chiara: in assenza di evidenze certe, lo sviluppo di trial interventistici potrebbe essere troppo rischioso per i pazienti. Per ora, la MSSC si limita a finanziare studi osservazionali per verificare l’associazione tra le due patologie, proprio come sta facendo in Italia l’Aism-Fism.

……….

La terapia per la sclerosi multipla proposta dal professor Paolo Zamboni dell’Università di Ferrara è ora arrivata sulle pagine di Nature.
Di Admin (del 07/07/2011 @ 14:00:55, in it – Scienze e Societa, id 601 warp)

Secondo il chirurgo italiano uno dei fattori scatenanti la sclerosi multipla sarebbe un’anomalia a livello venoso (CCSVI), risolvibile tramite un intervento di angioplastica. Nel commento di Roger Chafe del Memorial University of Newfoundland si parla del Canada, uno dei paesi, insieme all’Italia, dove il dibattito è più acceso.E dove i pazienti premono di più sulla comunità scientifica perché accolga l’ipotesi Zamboni.

……

In Canada, infatti, la teoria del medico ferrarese ha avuto un’ampia diffusione mediatica, ma è rimasta fuori dai consessi scientifici. Né la Multiple Sclerosis Society of Canada (MSSC), né gli enti di ricerca indipendenti sparsi sul territorio, infatti, hanno dato inizio a trial clinici per verificare l’efficacia del trattamento chirurgico. E, ovviamente, non hanno dato il loro benestare a eseguire le angioplastiche sui malati. La posizione dei medici e delle società scientifiche canadesi è chiara: in assenza di evidenze certe, lo sviluppo di trial interventistici potrebbe essere troppo rischioso per i pazienti. Per ora, la MSSC si limita a finanziare studi osservazionali per verificare l’associazione tra le due patologie, proprio come sta facendo in Italia l’Aism-Fism.

C’è un risvolto della medaglia: alcuni pazienti hanno fatto le valigie e sono partiti diretti verso cliniche private estere per sottoporsi a interventi di angioplastica. Non senza rischi. Nel frattempo i sostenitori del metodo Zamboni hanno continuato a crescere, grazie soprattutto a Facebook e Youtube, usati per diffondere le testimonianze positive di chi si è già sottoposto alla cosiddetta “terapia della liberazione”. E dai social media continuano le richieste di accesso pubblico agli interventi di angioplastica o di trial clinici, “senza –  come sottolinea Nature  – che se ne conoscano necessariamente le potenziali limitazioni”. Secondo la rivista, il fenomeno dei social media pone due diversi quesiti. Il primo di comunicazione medico-paziente: ovvero, se il pubblico usa i social network per organizzarsi e diffondere informazioni, forse gli scienziati dovrebbero fare lo stesso, cercando di spiegare tutti gli aspetti di una problematica.

Il secondo è questo: può la mobilitazione sociale influenzare il funzionamento della ricerca? Normalmente infatti, i trial interventistici hanno luogo solo dopo studi osservazionali incoraggianti. C’è però la possibilità che la voce dei social network possa esercitare una forte pressione nei confronti delle istituzioni politiche e scientifiche per favorire l’inizio di trial clinici, prima ancora che sia raggiunto un consenso scientifico. Una posizione giustificabile in determinati casi, secondo Nature, quando viene adottata per esempio per evitare che i malati scelgano di farsi operare chissà dove, esponendosi a ulteriori rischi. Una situazione, questa, non lontana da quella che si è verificata in Italia, dove, come dichiarato dal professor Massimo Del Sette, per motivi di “salute pubblica” si è deciso di dare il via a un “studio scientifico rigoroso” di intervento, come BRAVE DREAMS in cui includere i pazienti.

from site: http://www.finanzainchiaro.it/dblog/articolo.asp?articolo=11002

I report what I found, the pieces are “copied from the site above the link”

even disputes as to experiments on CCSVI contributing cause or causes of multiple sclerosis …

According to an Italian surgeon triggers of multiple sclerosis have an abnormality in the venous (CCSVI), resolved by angioplasty. In the commentary by Roger Chafe at Memorial University of Newfoundland is spoken in Canada, one of the countries, with Italy, where the debate is more acceso.E where patients are pressing more on the scientific community to accept the hypothesis Zamboni.

In Canada, in fact, the theory of the physician of Ferrara has had wide media coverage, but remained outside the scientific fora. Neither the Multiple Sclerosis Society of Canada (MSSC), or independent research bodies across the area, in fact, have initiated clinical trials to test the effectiveness of surgical treatment. And, of course, have not given their approval to perform angioplasty on patients. The position of the medical and scientific societies Canadians is clear: in the absence of certain evidence, the development of interventional trials may be too risky for patients. For now, the MSSC is limited to finance observational studies to test the association between the two diseases, just as Italy is doing in the IMF-Aism.

……….
The therapy for multiple sclerosis proposed by Professor Paolo Zamboni, University of Ferrara has now reached the pages of Nature.
Admin (07/07/2011 @ 14:00:55’s in it – and Sciences Company, 601 id warp)

According to an Italian surgeon triggers of multiple sclerosis have an abnormality in the venous (CCSVI), resolved by angioplasty. In the commentary by Roger Chafe at Memorial University of Newfoundland is spoken in Canada, one of the countries, with Italy, where the debate is more acceso.E where patients are pressing more on the scientific community to accept the hypothesis Zamboni.

……

In Canada, in fact, the theory of the physician of Ferrara has had wide media coverage, but remained outside the scientific fora. Neither the Multiple Sclerosis Society of Canada (MSSC), or independent research bodies across the area, in fact, have initiated clinical trials to test the effectiveness of surgical treatment. And, of course, have not given their approval to perform angioplasty on patients. The position of the medical and scientific societies Canadians is clear: in the absence of certain evidence, the development of interventional trials may be too risky for patients. For now, the MSSC is limited to finance observational studies to test the association between the two diseases, just as Italy is doing in the IMF-Aism.

There is a downside: some patients have packed their bags and set off on their way to foreign private clinics to undergo angioplasties. Not without risks. Meanwhile, supporters of the method Zamboni continued to grow, thanks to Facebook and Youtube, used to spread positive testimonies of those who have already undergone the so-called “therapy of liberation.” And social media are continuing requests for public access to angioplasties or clinical trials, “not – as pointed out by Nature – not necessarily know that if the potential limitations.” According to the magazine, the phenomenon of social media poses two different questions. The first of doctor-patient communication: that is, if the public uses social networks to organize and disseminate information, perhaps scientists should do the same, trying to explain all aspects of an issue.

The second is this: social mobilization can influence the search function? Normally, in fact, the trial take place only after interventional observational studies encouraging. However, there is the possibility that the voice of social networks can exert strong pressure on the political and scientific institutions to promote the start of clinical trials, even before it reached a scientific consensus. A position justified in certain cases, according to Nature, for example, when taken to prevent patients choose to undergo surgery somewhere, exposing themselves to additional risks. That situation is not far from what occurred in Italy, where, as stated by Professor Massimo Del Sette, for reasons of “public health” has decided to kick off a “rigorous scientific study” of intervention, As BRAVE DREAMS in which patients included.

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Staminali e sclerosi multipla

http://www.corriere.it/salute/11_luglio_30/sclerosi-staminali-scienziato-

Paolo Muraro parteciperà a un esperimento
per cercare di sconfiggere la malattia degenerativa

Paolo Muraro
Paolo Muraro
MILANO – Al via in Gran Bretagna un importante trial clinico internazionale per verificare l’effetto delle cellule staminali come terapia della sclerosi multipla, guidato da uno scienziato italiano: i pazienti che saranno inclusi nello studio riceveranno iniezioni di staminali prelevate dal loro stesso midollo osseo, nella speranza che queste cellule raggiungano le zone danneggiate del sistema nervoso e le riparino.

CINQUE ANNI PER I PRIMI RISULTATI – Ci vorranno almeno cinque anni per i risultati definitivi dell’esperimento, riporta la stampa britannica. Gli scienziati inglesi hanno ricevuto fondi pari a un milione di sterline dalla Multiple Sclerosis Society e della Uk Stem Cell Foundation per tre studi che indaghino prima di tutto la sicurezza del trattamento. Poi, si passerà a valutarne l’efficacia. Uno dei tre trial, guidato da Paolo Muraro dell’Imperial College di Londra, sarà condotto a livello internazionale con 200 pazienti arruolatì fra Inghilterra, Scozia, Stati Uniti, Canada e anche Italia. «Le cellule staminali – dice l’esperto – hanno un grande potenziale contro la sclerosi. L’effetto che stiamo cercando di ottenere è quello di ridurre le recidive, fermare la progressione della disfunzione neurologica e ridurre la disabilità dei malati. Questa è la prima volta che ricercatori di tutto il mondo collaborano per testare una terapia con cellule staminali in un trial su larga scala». (Fonte: Adnkronos)
italiano_d2e63734-bade-11e0-9ed5-57850404ec1a.shtml

Beautiful Day

from MSIF on Vimeo.

continuando a vivere e viversi: si può vincere!

Beautiful Day U2

The heart is a bloom
Shoots up through the stony ground
There’s no room
No space to rent in this town

You’re out of luck
And the reason that you had to care
The traffic is stuck
And you’re not moving anywhere

You thought you’d found a friend
To take you out of this place
Someone you could lend a hand
In return for grace

It’s a beautiful day
Sky falls, you feel like
It’s a beautiful day
Don’t let it get away

You’re on the road
But you’ve got no destination
You’re in the mud
In the maze of her imagination

You love this town
Even if that doesn’t ring true
You’ve been all over
And it’s been all over you

It’s a beautiful day
Don’t let it get away
It’s a beautiful day

Touch me
Take me to that other place
Teach me
I know I’m not a hopeless case

See the world in green and blue
See China right in front of you
See the canyons broken by cloud
See the tuna fleets clearing the sea out
See the Bedouin fires at night
See the oil fields at first light
And see the bird with a leaf in her mouth
After the flood all the colors came out

It was a beautiful day
Don’t let it get away
Beautiful day

Touch me
Take me to that other place
Reach me
I know I’m not a hopeless case

What you don’t have you don’t need it now
What you don’t know you can feel it somehow
What you don’t have you don’t need it now
Don’t need it now
Was a beautiful day

Sclerosi multipla, individuata una mutazione chiave

Sclerosi multipla, individuata una mutazione chiave

La variazione del gene CBLB, scoperta grazie al lavoro di un ampio consorzio di ricerca sardo, aumenta il rischio d’insorgenza della malattia

Aumenta il rischio di insorgenza della sclerosi multipla la variazione del gene CBLB scoperta grazie al lavoro di un ampio consorzio di ricerca sardo che ha coinvolto l’Istituto di neurogenetica e neurofarmacologia (Inn) del Consiglio Nazionale delle Ricerche, le Università di Cagliari e di Sassari, il Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna (CRS4), oltre alle aziende ospedaliere di Cagliari, Sassari e Ozieri.

Com’è noto, la sclerosi multipla è una patologia infiammatoria cronica che porta alla degradazione della mielina, la guaina che riveste i nervi e permette la veloce trasmissione dell’impulso nervoso. In quest’ultimo studio è stato adottata la tecnica denominata Gwas, acronimo per Gwas-Genome wide association study (studio di associazione dell’intero genoma) per analizzare la ricorrenza di variazioni genetiche in 883 pazienti e 872 volontari sani, tutti sardi. Dall’analisi dei dati raccolti è stata poi evidenziata l’influenza del gene di immunoregolazione CBLB.

“Questo gene produce una proteina dotata di molteplici funzioni che regola l’attivazione del recettore dei linfociti, cellule chiave nel regolare le risposte immuni” ha commentato Francesco Cucca, direttore dell’Inn-Cnr, professore di genetica medica all’Università di Sassari e coordinatore dello studio, il cui resoconto è ora pubblicato sulla rivista Nature Genetics. “I nostri risultati sono coerenti con studi genetici su modelli animali: nel topo, l’assenza di questo gene, indotta sperimentalmente, causa infatti l’encelofalomielite autoimmune, malattia simile alla sclerosi multipla”.

Oltre a ciò lo studio può vantare un primato relativo alla tecnica utilizzata.

“Abbiamo analizzato oltre sei milioni di marcatori genetici, il triplo rispetto a quelli finora studiati da altri gruppi di ricerca”, ha sottolineato Serena Sanna dell’Inn-Cnr, responsabile della parte statistica del progetto. “Sperimentalmente abbiamo identificato solo un milione di marcatori che però, grazie a metodi statistici innovativi e all’utilizzo di un potente centro di calcolo, sono stati integrati con quelli derivati dalle sequenze genomiche di 52 individui europei del progetto internazionale ‘1000 genomi’, permettendoci di predirne altri cinque milioni”. (fc)

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The gene variation CBLB, discovered through the work of a large research consortium Sardinian increases the risk of disease occurrence

Increases the risk of onset of multiple sclerosis changes in the gene discovery CBLB thanks to the work of a large research consortium involving the Sardinian Institute of Neurogenetics and Neuropharmacology (INN) of the National Research Council, the University of Cagliari and Sassari The Center for Research, Development and Advanced Studies in Sardinia (CRS4), in addition to the hospitals of Cagliari, Sassari and Ozieri.

As we know, MS is a chronic inflammatory disease that leads to the degradation of myelin, the sheath that insulates nerves and allows the rapid transmission of nerve impulses. In the latter study was adopted technique called Gwas acronym Gwas Genome-wide association study (whole genome association study) to study the occurrence of genetic variations in 883 patients and 872 healthy volunteers, all of Sardinia. Analysis of data collected was then highlighted the influence of gene CBLB immunoregulation.

“This gene produces a protein with multiple functions that regulate the activity of the receptor for lymphocytes, key cells in regulating immune responses,” said Francesco Cucca, director of the Inn-CNR, professor of medical genetics at the University of Sassari study coordinator, whose report is now published in the journal Nature Genetics. “Our results are consistent with genetic studies in animal models: mice, the absence of this gene, experimentally induced, due to the fact encelofalomielite autoimmune disease similar to multiple sclerosis.”

In addition to this study can boast a record on the technique used.

“We analyzed more than six million genetic markers, three times than those studied so far by other research groups,” said Serena Sanna-CNR of the Inn, head of the statistical part of the project. “Experimentally, we have identified only one million markers but, thanks to innovative statistical methods and using a powerful computer center, have been integrated with those derived from genomic sequences of 52 European individuals of the international project genomes ‘1000 ‘, allowing to predict another five million. ” (Fc)

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La variation du gène CBLB, découvert grâce au travail d’un consortium de recherche à grande augmentation de Sardaigne le risque d’apparition de maladies

Augmente le risque de survenue de la sclérose en plaques changements dans le gène Merci CBLB découverte de l’œuvre d’un consortium de recherche étendues qui mobilisent de l’Institut de la Sardaigne en neurogénétique et en neuropharmacologie (INN) du Conseil national de recherches, l’Université de Cagliari et Sassari Le Centre de recherche, de développement et de l’enseignement supérieur en Sardaigne (CRS4), en plus des hôpitaux de Cagliari, Sassari et Ozieri.

Comme nous le savons, sclérose en plaques est une maladie inflammatoire chronique qui conduit à la dégradation de la gaine de myéline qui isole les nerfs et permet la transmission rapide de l’influx nerveux. Dans cette dernière étude a été adopté technique appelée acronyme GWAS GWAS association d’étude du génome entier (toute étude d’association génome) pour étudier l’apparition de variations génétiques en 883 patients et 872 volontaires sains, tous de la Sardaigne. L’analyse des données collectées ont ensuite été mis en évidence l’influence du gène immunorégulation CBLB.

“Ce gène produit une protéine aux fonctions multiples qui régulent l’activité du récepteur des lymphocytes, des cellules clés dans la régulation des réponses immunitaires», a déclaré Francesco Cucca, directeur de l’Inn-CNR, professeur de génétique médicale à l’Université de Sassari coordonnateur de l’étude, dont le rapport a été publié dans la revue Nature Genetics. «Nos résultats sont cohérents avec les études génétiques chez des modèles animaux: souris, l’absence de ce gène, induite expérimentalement, en raison de la maladie auto-immune encelofalomielite fait semblable à la sclérose en plaques.”

En plus de cette étude peuvent se vanter d’un record de la technique utilisée.

“Nous avons analysé plus de six millions de marqueurs génétiques, trois fois que ceux étudiés jusqu’à présent par d’autres groupes de recherche», a déclaré Serena Sanna-CNR de l’Inn, chef de la partie statistique du projet. “Expérimentalement, nous avons identifié un seul million de marqueurs, mais, Merci de méthodes statistiques novatrices et en utilisant un ordinateur puissant centre, ont été intégrées avec celles dérivées des séquences génomiques de 52 personnes du projet européen international génomes ‘1000 ‘, ce qui permet de prévoir un autre cinq millions. ” (Fc)