Perché aiutare VITAS a Casale Monferrato

RIEMPIAMO LO STADIO PER VITAS ❤ ! Le foto che allego sono state scattate ieri dal nostro infaticabile Benny. Sono le foto del Giardino di Luisa, che circonda il nostro Hospice Zaccheo e che da 8 anni accoglie le passeggiate e i momenti di serenità delle persone ricoverate e dei loro famigliari. E sicuramente la vista del verde e dei fiori che si affacciano alle vetrate di ognuna delle 8 camere, ha contribuito in questi anni al miglioramento della qualità della vita per chi dalla propria stanza non ha la possibilità di muoversi. Nei primi giorni di maggio il GIARDINO e l’Hospice chiuderanno i battenti. Sono urgenti opere di ristrutturazione dell’Hospice e pertanto pazienti personale e arredamento verranno trasferiti in uno dei reparti ospedalieri. Non sappiamo per quanto tempo. Sicuramente per anni. Lo sconforto è inevitabile per tutti gli operatori e per tutto il personale e volontari VITAS. Bisogna che i lavori comincino al più presto e che questa struttura non venga dimenticata troppo a lungo nei cassetti della lentezza amministrativa. Per questo faccio anche oggi personalmente e a nome di tutta VITAS un appello agli amici che ci seguono da anni e a chi vuole tutelare un luogo di cura e rispetto della dignità della persone gravemente malate. RIEMPIAMO LO STADIO DOMENICA 29! Acquistate e fate acquistare ai vostri amici e conoscenti un biglietto per ingresso alla partita Nazionale Cantanti contro Resilienti di Casale. Sarà un pomeriggio divertente, sport musica e canto. Una piccola cifra a testa per un obiettivo forte: stare sempre dalla parte dei più fragili. Grazie a tutti quelli che ci daranno una mano. CONDIVIDETE! ❤  scrive tutto questo Daniela Degiovanni sulla sua pagina personale …

*Chi non ha assistito un parente di Mesotelioma, o affetto da malattie incurabili o degenerative non credo possa comprendere quanto sia utile ed indispensabile conservare attimi di vita al sole, nel giardino, in salotto con gli affetti. Deprivare questi attimi che comunque non sono solo del fine vita, ma sono anche una pausa serena per i pazienti che da ricoverati possono lasciare un attimo di respiro ai loro affetti è eticamente catastrofico. Non si deve voltare il viso altrove, affermando che a “me non tocca, sto bene, ci penserò domani…” il Domani è una incognita per tutti. Serve voltarsi indietro!*  ho condiviso questo disagio in malattia e credo moltissimo a questa realtà locale che non deve assolutamente morire…

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